Nuove visioni
Forum europeo del teatro - 16-11-2002

Anche il Forum Europeo del Teatro si è concluso. Le luci calate su San Salvi portano con sè immagini e linee di lavoro. Per quattro indimenticabili giornate, nell’informalità dell’Assemblea Permanente si sono susseguiti interventi e contributi, spettacoli teatrali e workshop tematici, grazie alla presenza di esperienze significative* e alla narrazione di quelle di “frontiera”, con la partecipazione di artisti, intellettuali e operatori di settore, mediatori culturali e attivisti da Germania, Colombia, Inghilterra, Australia, Francia, Brasile, Scozia, Irlanda, Argentina, Tunisia, Israele, Belgio, Spagna, e la varietà delle esperienze italiane (dalla Sicilia alla Valle d’Aosta rappresentate). Tutto questo ha fatto del Forum Europeo del Teatro un formidabile luogo di possibilità, dalla lotta per abitare spazi e territori alla relazione tra il teatro e le nuove strade della comunicazione, dalla teoria teatrale di “una guerra di posizione” alla necessità del teatro, dall’aspirazione della nascita di reti tra i vari “focolai” che molti artisti da mesi alimentano, alla necessità di approfondire scambi sulle pratiche per dar forma a nuovi progetti e visioni. Per una cultura sociale. Oltre duecento persone hanno raggiunto un ex manicomio di periferia (da tempo città ri-nata) lasciando il cuore della Fortezza da Basso e riconoscendo questa proposta del Programma del Forum Sociale Europeo come importante in questa epoca assurda. In apertura verso la realtà abbiamo tutti condiviso un’esperienza unica, imprescindibile. Giocata e cercata attorno al ruolo e alla valenza della cultura nel quotidiano della nostra costruzione del mondo. E questo è solo l’inizio di un lungo percorso a venire.

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Il Forum Europeo del Teatro promosso e realizzato dal forum del teatro italiano si pone come soggetto attivo e propulsivo per affrontare la questione e il ruolo della cultura nel mondo possibile che i movimenti sociali stanno costruendo.

A partire dall’esperienza prodotta nella quattro giorni di Firenze il Forum Europeo del Teatro si impegna a consolidare e sviluppare una rete che in Europa metta in relazione singoli, artisti e intellettuali, associazioni culturali e artistiche, iniziativa sociale, gruppi e compagnie teatrali.

Il Forum Europeo del Teatro apre e si fa promotore di un percorso di lavoro per realizzare il 1° Maggio 2003 una iniziativa che in tutta Europa produca, in contemporanea, segni teatrali sui territori. Una giornata di manifestazione della “natura artistica contemporanea e in movimento”, a partire dalla riaffermazione della centralità dell’esperienza umana nei processi sociali in corso e futuri. Un progetto in rete per contribuire allo sviluppo di una cultura delle differenze e di una proposta artistica aperta e capace di comunicare.

I soggetti promotori della riunione di Firenze e coloro che vi hanno partecipato lavoreranno alla nascita di un comitato che si impegni, all’interno del percorso di lavoro verso il prossimo Forum Sociale Europeo di Parigi (novembre 2003), nell’organizzazione del secondo Forum Europeo del Teatro e nella realizzazione di una proposta culturale delle differenze realmente aperta all’Europa dei popoli.

Gli artisti e gli intellettuali promotori del Forum Europeo del Teatro, alla fine di questo straordinario evento che è stato il primo Forum continentale, prendono comunque atto che per quel che riguarda la cultura un progetto per un’Europa di popoli non si è potuto realizzare. Questo nonostante la totale disponibilità di artisti e gruppi, l’iniziativa del forum del teatro italiano verso le strutture e soggetti ospitanti, l’appoggio politico e morale offerto da singoli e da alcuni soggetti interni al Coordinamento italiano per il Forum. Le scelte fatte a livello politico hanno creato delle priorità, definito la suddivisione dei fondi, realizzato un ordine di cose.

Non si è potuta garantire la partecipazione di tutti i gruppi italiani che si erano proposti, ma soprattutto si è resa nei fatti impossibile quella dei gruppi che dall’Europa ci hanno contattato, che dall’Europa che vorremmo volevano dialogare con il Forum, fare il Forum. Per questi gruppi sarebbe davvero servito poco. Che il teatro è un luogo povero, ancora. Sempre di più. La resistenza e la pratica di chi lo abita ogni giorno va sostenuta, condivisa e non solo a parole… Per coerenza. Un segnale oltre ogni demagogia, non per garantire privilegi.

Il neonato Forum Europeo del Teatro, inteso come rete in costruzione a partire dalle realtà che vi hanno partecipato a Firenze, aderisce in pieno alla mobilitazione europea annunciata dall’Assemblea conclusiva del Forum, lo sciopero contro la guerra nelle capitali d’Europa del 15 Febbraio prossimo venturo. A ribadire la strada intrapresa per la grande manifestazione del 9 novembre, il Forum Europeo del Teatro si propone inoltre come riferimento (a livello nazionale) per mettere in rete, favorire la partecipazione e la collaborazione degli artisti e dei soggetti che ai cortei vorranno portare il loro contributo creativo. Il forum del teatro (italiano) ha avuto in tutto questo un ruolo centrale. Nato come soggetto al lavoro nell’organizzazione del Forum Sociale Europeo, viene ribadito nella sua esistenza e continuerà a lavorare sui territori, rafforzato da questa esperienza e rinvigorito dalle nuove e numerose adesioni arrivate durante la quattro giorni del Social Forum.

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Abbiamo vinto. Abbiamo mostrato al mondo una straordinaria vitalità. La forza che questo Forum Sociale Europeo ha saputo raccogliere e comunicare non ha eguali nella storia contemporanea europea. E’ la forza dei movimenti sociali, la forza resistente dei popoli che lottano per riprendersi il futuro, in questo presente e senza nulla dimenticare del passato. Abbiamo vinto perché uniti e insieme nelle diversità e nella contraddizione. Quella che porta domande che non si possono affrontare se non nell’agire. Ringraziamo tutti i soggetti con cui abbiamo lavorato e condiviso questo percorso. Su tutti abbracciamo idealmente la città di Firenze che non si è piegata “alla stupida campagna del terrore” inscenata dai media per spaventarla affinchè restassimo soli. Grazie agli applausi, alle informazioni date, all’ospitalità nelle case, ai sorrisi sinceri dei fiorentini. Grazie alle strutture, ai livelli istituzionali e informali, alle associazioni e ai teatri, alle Case del Popolo e ai centri sociali che hanno reso possibile in tutta la Toscana la Finestra del Forum sui Teatri. Grazie a tutti gli artisti e ai gruppi che vi hanno partecipato. Grazie alle moltitudini che hanno abitato Firenze. Grazie allo stupendo lavoro degli attivisti del Firenze Social Forum, perché Firenze città aperta non è stato solo uno slogan. Perché Firenze è entrata nella storia e il movimento dei movimenti non potrà mai dimenticarlo



* Antonio Caronia, Giulietto Chiesa, Marco Baliani, Marco Martinelli, Barbara Nativi, Mario Martone (solo per citarne alcuni e senza nulla togliere agli altri)
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