breve di cronaca
O.d.G. sulla riforma degli Organi Collegiali - DDL 953
Bianca Capece - 20-06-2012
"... la prossima settimana riprenderà la discussione presso la VII Commissione cultura della Camera il DDL sulla riforma degli organi collegiali. Si tratta di un provvedimento che modifica profondamente la struttura e le funzioni degli organi di governo della scuola.
Pur consapevoli delle attività di fine anno e degli esami che coinvolgono le scuole vi chiedo un ulteriore impegno per sollecitare una discussione con i colleghi e promuovere delle prese di posizione nei Collegi docenti o Consigli di circolo/istituto presentando degli ordini del giorno da inviare ai componenti della Commissione..."

Ricevo dai compagni di Roma sud [FLC CGIL Roma sud Pomezia Castelli] questa iniziativa; penso sia da inviare a tutti i colleghi/e e diffondere facendo scrivere alla commissione cultura da gruppi di docenti di una scuola, perchè oramai molti collegi sono stati già fatti.
Mobilitiamoci è molto importante!!!!
Basta andare sul sito della Camera, scegliere tra le Commissioni, la VII e inviare alla presidente Ghizzoni Manuela a "scrivi al tuo deputato" un messaggio con allegato lo stesso che vi invio.

Ciao, Bianca



Il Collegio dei docenti / Consiglio di circolo/istituto della scuola...................................... riunito in data ................................ esprime grande preoccupazione per le disposizioni di legge sul governo della scuola, contenute nel DDL 953 (riforma degli Organi Collegiali) attualmente in discussione alla VII Commissione Cultura della Camera, ed evidenzia che anche in questa occasione il mondo della scuola non è stato ascoltato nell'elaborazione di fondamentali provvedimenti che coinvolgono oltre un milione di lavoratori e diversi milioni di cittadini fruitori del servizio scolastico.

Si tratta infatti di una proposta legislativa emersa nel chiuso di una stanza che, scritta da persone lontane dall'esperienza della scuola e dei suoi problemi, verrà avvertita come una vera e propria interferenza, soprattutto nel campo della didattica, ed avrà l'effetto di svalutare il modo di lavorare di chi vive ogni giorno nella scuola, anziché valorizzarne l'impegno, il ruolo professionale e l'identità.

La scuola non è un'impresa commerciale né una società di capitali: la scuola è una comunità educante che deve autogovernarsi, nel quadro di regole generali e nazionali che diano ai cittadini certezza sul sistema di istruzione del proprio Paese. È a loro che la scuola risponde, perché l'accesso agli studi e ai gradi più alti dell'istruzione è un diritto costituzionale che va garantito a tutti i cittadini. Inoltre per assicurare che la riforma degli organi collegiali non ha ancora una volta l'obiettivo di definanziare le scuole sono necessari segnali contestuali e certi di restituzione alle scuole delle tante risorse tagliate negli ultimi anni per il loro funzionamento.

Governare la scuola spetta prima di tutto a chi ci lavora, ognuno con le proprie responsabilità: la dirigenza e il personale ausiliario, tecnico e amministrativo per gli aspetti organizzativi e amministrativi; la docenza per la parte didattica ma anche per i suoi aspetti organizzativi, i genitori e gli studenti in quanto fruitori del servizio.

Pertanto il Collegio dei docenti / Consiglio di circolo/istituto, auspicando che l'iter di approvazione del DDL dia modo a tutti i protagonisti della scuola di esprimere il loro punto di vista su un provvedimento di grande portata che li riguarda così da vicino e che lo stesso non si concluda con la votazione a scuole chiuse, chiede di modificare i seguenti punti:

1. l'introduzione dello strumento dello Statuto: differente scuola per scuola provocherà l'indebolimento del sistema nazionale d'istruzione, demandando alla discrezionalità delle singole scuole la definizione delle regole democratiche;
2. il ruolo dei soggetti privati che sono previsti all'interno del Consiglio dell'autonomia con poteri decisionali, quindi con diritto di voto, in ragione di possibili finanziamenti;
3. la restrizione degli spazi di democrazia all'interno degli organi di governo della scuola a causa dell'assenza totale della componente del personale ATA nelle decisioni, in aggiunta alla diminuzione del numero dei docenti e degli studenti;
4. le forme e le modalità di partecipazione e di democrazia di tutte le componenti.

Approvato

Da inviare ai componenti della VII Commissione della Camera (Cultura, scienza e istruzione)



  discussione chiusa  condividi pdf