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A elezioni Rsu consumate
Pasquale Piergiovanni - 12-05-2012
Ovvero ... "cornuti e mazziati".

Come ho già detto in passato la trasformazione del rapporto di lavoro nel pubblico impiego, in senso privatistico, ha origini lontane essendo già in atto (con il concorso attivo del PDS/PD e della cgil/scuola e funzione pubblica) dal ... secolo scorso (primo governo Prodi con i ministri Bassanini e Berlinguer). Il decreto legge che ha sancito tale situazione (che, da allora, è peggiorata) è il 165/01 che, a sua volta, recepisce ed integra la legge 59/97 che, tra le altre cose, ha introdotto l'autonomia e la dirigenza scolastica "coniugata" nel modo che sappiamo dal ministro Berlinguer e dalla Cgil scuola che, all'epoca, era diretta dal preside Enrico Panini.

Nel decreto legislativo in oggetto si stabilisce il principio della contrattazione che - su determinate materie - ha valore di norma cogente erga omnes ovvero ha valore di legge per tutti i lavoratori di un determinato comparto pubblico. Per dare legittimità e parvenza democratica a tale obbrobrio si sono inventati le elezioni rsu (un rituale mutuato dalla Spagna franchista ... per chi non lo sapesse). L'errore più grande dell'anarcosindacalismo - a parer mio - è stato proprio nel non aver compreso per tempo "la cornice" normativa nella quale si muoveva (di "concerto" con i sindacati) il PDS (poi PD) e nell'aver accettato di partecipare alla partita truccata delle elezioni Rsu ma ... non è mai troppo tardi per cambiare opinione e ... strategia sociale. Perché delle due l'una:
• O si convincono i propri iscritti a votare (e far votare) le proprie liste alle elezioni rsu ipotizzando nella vittoria elettorale il mitico "sol dell'avvenire" che risolverà i problemi dei lavoratori pubblici oppure
• Si comincia a praticare, sul serio, l'azione diretta che vede nel rifiuto della delega in bianco (rappresentata dal voto) il suo primo e fondamentale passaggio.

Inoltro - a beneficio di tutti gli interessati - il testo originale (ed integrale) dell'accordo sottoscritto il 3 maggio scorso da tutte le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative nel pubblico impiego (anche dalla cgil) affinché si sviluppi un dibattito pubblico e si socializzino commenti, determinazioni e proposte. A "caldo" rilevo un paio di punti critici laddove - al capitolo denominato "un nuovo modello di relazioni sindacali" - si fa esplicito riferimento al decreto 165/01 e si sancisce la centralità della contrattazione collettiva e del CCNL come (testuale) "la fonte deputata alla determinazione dell'assetto retributivo e di valorizzazione dei lavoratori pubblici".... Nel testo si conferma la ... (...)" riduzione dei comparti e delle aree di contrattazione (ai sensi della legge n. 15/09) (...)" . Nel capitolo intitolato "nuove regole riguardanti il mercato del lavoro" le parti concordano" (sic!) di (...) "riordinare e razionalizzare le tipologie di lavoro flessibile (omissis) anche mediante modifiche al decr. leg. 165/01 (ecco la mostruosità che riemerge ... il sindacato FA le leggi) con riguardo ai profili di convergenza con il mercato privato, di costituzione del rapporto di lavoro, della responsabilità disciplinare, delle forme di mobilità, volontaria ed OBBLIGATORIA del personale" (...).

Insomma stanno preparando una bella polpetta avvelenata agli statali ... subito dopo le elezioni Rsu nel pubblico impiego. Sarà un caso? io non credo. Comunque mi studierò per bene il testo e cercherò di scriverci sopra qualcosa di comprensibile e che sia, soprattutto, di matrice .... anarcosindacale. Confido, però, di non essere il solo e che altri si aggreghino a me in questa analisi critica.


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