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Atene un mese fa
senzapatria.bloog.it - 12-03-2012
Viviamo nella società dell'immagine dove, praticamente, nulla sfugge all'occhio vigile del grande fratello televisivo.

Accade così che i media si affannino a perpetuare ossessivamente le medesime immagini e tale riproposizione sarà tanto più assillante quanto più si vuole accreditare una tesi precostituita. Abbiamo così assistito, fino alla nausea, alle scene di "violenza" operate dai manifestanti in Grecia. Ovvero di un paese che, sotto la cura imposta dalla cosiddetta Troika (Bce, Commissione europea e Fmi), presenta l'aspetto di un paese bombardato: un'economia in dissesto; aziende chiuse; salari da fame; disoccupazione dilagante; file interminabili al collocamento e alle mense dei poveri; gente che fruga nei cassonetti; ospedali senza farmaci; altri licenziamenti in arrivo; tasse iperboliche sulla casa e sfratti; beni comuni in svendita.

E, ora, anche una città in fiamme.

Ma a bombardare il paese non è stata la Luftwaffe, bensì il debito contratto e confermato dai suoi governanti di ieri e di oggi nell'interesse della finanza internazionale. Con la conseguenza che, a differenza di un paese uscito da una guerra, in Grecia non c'è in vista alcuna "ricostruzione", o "rinascita", "ripresa"; ma solo un fallimento ormai certo - e dato per certo da tutti gli economisti che l'avevano negato fino a pochi giorni o mesi fa - procrastinato solo per portare a termine il saccheggio del paese e, se possibile, il salvataggio delle banche che detengono quel debito; o di quelle che lo hanno assicurato. Le armi però c'entrano eccome. All'origine di quel debito, oltre alla corruzione e all'evasione fiscale, ci sono le Olimpiadi del 2004 (costate oltre un decimo del Pil) e soprattutto l'acquisto di armi, che la Grecia è costretta a comprare e pagare a Francia e Germania come contropartita della "benevolenza" europea, per importi annui che arrivano al 3 per cento del Pil.

In questo clima imbarbarito nulla si è detto della violenza - speculare e preventiva - operata dalle squadre speciali della polizia greca. La sera del 12 febbraio e fino alle 23 e trenta diverse migliaia di persone erano ancora in strada. In via Amalias almeno 10 000 persone che sfilavano in corteo verso viale Syggrou sono state costrette a ritirarsi per sottrarsi al lancio massicio di sostanze chimiche.

Nella piazza Syntagma di frante al parlamento c'era ancora gente. A Monastiraki le squadre di motociclisti Dias-Delta - come dimostra il video di apertura - hanno cercato di investire i manifestanti con le loro moto.

Nessun media nazionale e locale ne ha parlato. Verrebbe da chiedersi perché.

12 febbraio 2012

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