Golden school
Francesco Di Lorenzo - 25-02-2012
Dallo Speciale Notizie dal fronte 2011-2012



Parte una raccolta di firme promossa dalla 'Rete degli studenti', con l'obiettivo dichiarato di cancellare alcune 'chicche' della riforma Gelmini. I punti di cui si chiede l'abolizione sono quattro: la bocciatura per il numero di assenze, il voto di condotta che influisce sulla media, la sufficienza in tutte le materie per accedere all'esame di Stato e, infine, lo stop al limite del 30% di studenti migranti per classe. Per la Rete degli studenti tali provvedimenti hanno solo incrementato la dispersione scolastica, accentuando le difficoltà nella già problematica vita di chi deve ogni giorno subire disservizi e abusi: orari ridotti, entrate e uscite anticipate, ore buche per la mancanza di insegnanti che non vengono sostituiti quando sono assenti.

'Incredibile ma vero', oppure, 'guarda un po' che novità', sono le frasi che vengono in mente nel leggere che gli studenti ottengono risultati migliori nei paesi in cui gli insegnanti sono pagati meglio. Certo verrebbe da chiedersi: con più soldi si è meno depressi e si ha più voglia di insegnare? Forse, ma non è detto. O non è così semplice come sembra.

Intanto lo studio dell'Ocse, che fornisce le informazioni, dice che investire, in modo generico, denaro pubblico nella scuola non dà nessun risultato tangibile. Molto meglio costruire un ambiente in cui regna la convinzione che tutti gli studenti possono conseguire il successo formativo. Un ambiente pedagogicamente accogliente, inclusivo, dove tutti, anche gli ultimi, si sentono a proprio agio. E qui entra in scena il docente. Il docente formato, aggiornato e attivo, in una parola l'insegnante soddisfatto, che si rivela un investimento sicuro e redditizio. Perché la sua soddisfazione produrrà a catena tutta una serie di benefici e di effetti 'virtuosi' capaci di cambiare il senso delle cose. Siamo alla pedagogia di Don Milani? Se non proprio dentro, ci siamo molto vicini, ed è solo ipocrisia se qualcuno fa finta di non saperlo.

Intanto, i paesi in cui i docenti guadagnano molto più della media, e i cui studenti raggiungono risultati più alti nei test dell'Ocse Pisa in matematica, scienze e lettura, sono la Corea e la Cina (Hong Kong).

In televisione il ministro Profumo, in sintonia con l'Ocse, ha dichiarato: "In questi ultimi anni i tagli sono stati forse eccessivi. Non c'è dubbio che nella scuola bisogna investire di più". Ed ha poi specificato che gli insegnanti italiani "hanno stipendi non corretti, non confrontabili con quelli degli altri Paesi". Insomma la lunghezza di onde è la stessa. Staremo a vedere la traduzione nella pratica.

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