breve di cronaca
Al Tar Profumo contro Profumo
La Stampa.it - 13-02-2012
Fa ricorso contro il "suo" statuto.

Nomine al Cda. Era stato lui a insistere dopo il no della Gelmini


ANDREA CIATTAGLIA

Il ministro Francesco Profumo ricorre al Tar contro il Francesco Profumo rettore del Politecnico. Con una mossa a sorpresa, il Miur ha deciso di impugnare, per presunta illegittimità, lo Statuto dell'ateneo torinese redatto proprio da Profumo poco prima di entrare nel governo Monti. Il paradosso sta tutto qui, frutto di una scelta giudicata da molti controversa e resa stridente a causa dei cambi di ruolo che l'ex numero uno del Poli ha compiuto negli ultimi mesi: da rettore a presidente del Cnr (carica abbandonata una decina di giorni fa) a ministro dell'Istruzione.

Il caso è scoppiato venerdì scorso, quando in corso Duca degli Abruzzi è arrivata la comunicazione ufficiale del ricorso al Tar. L'oggetto del contendere sono le modalità di formazione del Consiglio d'amministrazione, l'organo al quale la riforma dell'Università varata dal ministro Gelmini consegna i massimi poteri di indirizzo e gestione degli atenei. Insomma, la plancia di comando delle nuove università. Nello Statuto messo sotto accusa da Roma (e già pubblicato sulla Gazzetta ufficiale) si stabilisce che l'elezione dei membri interni del Consiglio avvenga a suffragio universale da parte di tutto il personale dell'Ateneo, docenti di ogni livello e personale tecnico. Una misura che al Miur non sta bene. Per il ministero sarebbe più opportuno che i componenti del cda venissero nominati direttamente dal rettore, altrimenti lo Statuto non risulterebbe conforme al testo della legge Gelmini.
La soluzione della nomina diretta venne discussa al Poli nei mesi prima dell'adozione dello Statuto, ma venne scartata. Di più: «Il Miur aveva già avanzato rilievi», spiega il pro rettore Marco Gilli, che oggi esercita le funzioni di rettore. Ma le osservazioni non erano state accolte dagli organi di governo del Politecnico, che avevano votato lo Statuto come era stato pensato in origine, anche dal rettore Profumo.

Cosa è successo nel frattempo? «Forse Profumo ha semplicemente cambiato idea - ironizzano i ricercatori -: qualche mese fa credeva nell'autonomia responsabile delle università, ora invece pensa che voler gestire in modo democratico l'ateneo sia un errore, addirittura da perseguire per vie legali».

In una nota recapitata a tutto il personale, Gilli, che afferma di non aver avuto ancora contatti né coi tecnici del Miur né col ministro, ha spiegato che «il Politecnico ha compiuto una scelta corretta, conforme alla normativa, capace di assicurare all'Ateneo un governo espressione dei valori della comunità universitaria», tra l'altro avvallata da docenti di alto livello esperti di diritto amministrativo. Il pro rettore, unico candidato alla corsa per il dopo Profumo aggiunge: «Difenderemo la nostra posizione con fermezza e coerenza attendendo fiduciosi il pronunciamento del Tribunale».

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