La sperimentazione del nulla
Francesco Di Lorenzo - 11-02-2012
Dallo Speciale Notizie dal fronte 2011-2012



Nel mercato della sperimentazione, che una volta aveva un significato ben definito e che dalla gestione Moratti in poi ha perso progressivamente valore, oggi si ritrovano - vicini, attigui/contigui - sia gli insegnanti che i dirigenti. La novità è che saranno valutati attraverso il percorso sperimentale Vales (Valutazione Sviluppo Scuola), per la prima volta con questo metodo, anche i dirigenti scolastici.

Il progetto dovrebbe coinvolgere un massimo di trecento istituti e durare tre anni. Ma la novità vera, all'interno del percorso di valutazione dei singoli istituti, spiegano i tecnici che se ne intendono, sarebbe l'entrata in scena del 'valore aggiunto'. Cos'è? Difficile spiegarlo, ma proviamoci. In pratica, in base ai test Invalsi, con i dati opportunamente trattati, dopo tre anni si saprà se, nella materia testata, l'alunno ha fatto un salto di qualità o meno. Di conseguenza, si scoprirà se l'insegnante di quella materia è un fannullone o uno che ci sa fare. Insomma, se non proprio alle solite comiche, ci siamo molto vicini.

Si parte dalla coda e ci perdiamo nei meandri del percorso. Il discorso è sempre quello: ci si accanisce a fare infinite verifiche e a dare valutazioni, tanto da non aver il tempo di stimolare, suggerire, inventare percorsi di studio insieme e per gli alunni. Invece di farli crescere con il lavoro del ragionamento, li mettiamo in ansia con l'assillo dell'errore. Così anche la certificazione di un momento, diventa standardizzazione e giudizio perenne.

Ci si infila in percorsi irreali e pieni di rituali, in viaggi oscuri e fiabeschi (ma lugubri), per cui dopo tre anni si spera che, in base a non si sa cosa e per quale motivo, quello che prima andava male, all'improvviso va bene.

Dovremo invece sapere che così, al massimo, si avrà la certificazione della realtà, ma senza aver fatto il minimo sforzo per modificare lo stato delle cose. Anche perché non c'è all'orizzonte, nella scuola, né un piano di aggiornamento metodologico, né un ammodernamento programmatico e neanche uno straccio di sviluppo delle competenze comunicative. Però, intanto, ci si augura che dopo tre anni, in base al 'dono magico' che qualcuno ci offrirà nel frattempo, le cose si aggiustino da sole. Ed essendo noi, in fondo, un popolo di fedeli, questo lo si può anche capire. Meno, giustificare.

Tutto questo mentre Obama, negli Stati Uniti, lancia un piano di investimenti con l'assunzione di centomila insegnanti di materie scientifiche, perché, dice, il futuro dei giovani è nell'invenzione e nella creatività, appunto, scientifica. L'obiezione la conosciamo: 'non siamo americani e il loro sistema è diverso e non paragonabile al nostro'.

D'accordo. Però ricordiamoci anche che noi siamo ancora mentalmente legati ad un vecchissimo ed 'idealissimo' liceo classico. Con tutto quel che ne consegue.

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 Claudia Fanti    - 11-02-2012
Assolutamente d'accordo

 Giuseppina Gagliardo    - 22-02-2012
Condivido in pieno le riflessioni esposte. Ma le sperimentazioni... anche Vales non riguardano le scuole dell'infanzia?? La qualità di una scuola dipende anche da cio' che offre una parte di essa (scuola dell'infanzia). Il dirigente si valuta anche x la gestione di tale ordine di scuola? L'analisi delle professionalità di una scuola comprendono anche quelle che operano nella scuola dell'infanzia? Come appare chiaro sono una docente di scuola dell'infanzia, laureata, che spesso è tenuta ai fili di partenza xchè tale ordine di scuola è escluso da tante importanti iniziative... la solita storia della scuola dell'obbligo? Mi chiarisce il concetto? Grazie

 Francesco Di Lorenzo    - 26-02-2012
Purtroppo la scuola dell'infanzia nel nostro sistema scolastico non è mai stata tenuta nel giusto conto. Che poi alcuni dirigenti la considerino un fuori tema e un'appendice solo fastidiosa, è un'altra constatazione; e che incomba la 'chiesa' alle spalle di questa scuola sta scritto nella nostra storia. E quando qualcuno, anni fa, all'epoca degli Orientamenti del '91 e appena dopo, ha provato a proporre di inserirla nel sistema dell'obbligo, è stato subito fermato. Che dirle, se non che bisogna sempre vigilare e lottare affinché la scuola sia veramente di tutti, anche di chi frequenta la scuola dell'infanzia.