Meritocrazia vs egualitarismo
Cosimo de Nitto - 08-02-2012
Considerazioni: Meritocrazia vs egualitarismo = fumus ideologico che non c'entra niente con la valutazione scolastica. Serve solo a far confusione e soprattutto a parlare di cose che non si conoscono bene o non si conoscono affatto. Meritocrazia è una cosa, merito è un'altra cosa. La valutazione deve "descrivere", non stabilire, il merito, inteso come processo di acquisizione di conoscenze, capacità e competenze. Questa descrizione può essere espressa in voti, giudizi, ecc. Chi confonde i voti numerici con il merito, peggio ancora con la meritocrazia, come ha fatto la Gelmini, è un/una contaballe. Scegliere voto numerico, giudizio, descrittori sintetici, ecc. è una scelta di strumento che non c'entra niente con la valutazione, con il merito e assolutamente niente con la meritocrazia.
Per valutare il "merito" bisogna stabilire, fra l'altro, se prendere anche in considerazione la base di partenza, oppure no. Questo è il tema del contendere. Una buona descrizione del merito, che non c'entra niente con la meritocrazia, credo che a questo punto lo abbiano capito tutti, non può prescindere da tre fattori: 1) capire dove si è arrivati; 2) tener presente da dove si è partiti; 3) dare a tutti, senza discrimine alcuno, le opportunità, in relazione alle proprie condizioni di partenza. Dare a tutti le stesse opportunità non è "egualitarismo" e non c'entra niente con l'egualitarismo, che è altra cosa. Dare a tutti le stesse opportunità è la condizione necessaria e indispensabile per arrivare a riconoscere in termini equilibrati e secondo giustizia il merito di tutti e di ciascuno. Per essere più chiari, senza l'eguaglianza delle opportunità non c'è merito, bensì discriminazione che non fa crescere i talenti, quelli veri.

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