Il Manifesto degli insegnanti: variazioni ...
Severo Laleo - 06-02-2012
1. Amo insegnare. Amo apprendere. Per questo motivo sono un insegnante.

V. Scelgo di fare l'insegnante per essere a disposizione piena, e sempre dalla parte, delle persone in età/condizione di formazione. Con amore.

2. Insegnerò per favorire in ogni modo possibile la meraviglia per il mondo che è innata nei miei alunni.
Insegnerò per essere superato da loro. Il giorno in cui non ci riuscirò più cederò il mio posto ad uno di loro.

V. Non so se la meraviglia e il desiderio di libertà siano innati, ma insegnerò certamente per favorire i processi di autonomia/indipendenza/libertà di tutte/i le/gli alunne/i in qualche modo in contatto con la mia professionalità. Non avrò con le/gli alunne/i alcun rapporto di superiorità/inferiorità, ma solo e sempre rapporti di parità, pur nella differenza dei ruoli.

3. Insegnerò mediante la dimostrazione e l'esempio, il riconoscimento dei miei errori illuminerà il mio percorso.

V. Insegnerò mediante la dimostrazione e l'esempio, la discussione e le emozioni; il riconoscimento dei miei errori illuminerà il mio percorso.

4. Accompagnerò i miei alunni alla scoperta della realtà che li circonda, assecondando e stimolando in ognuno di loro la curiosità e la ricerca, le domande e la passione.

V. Accompagnerò alunne e alunni alla scoperta della realtà che li circonda, assecondando e stimolando in ognuno di loro la curiosità e la ricerca, le domande e la passione.

5. Non potendo trasmettere ai miei studenti la verità, mi adoprerò affinché vivano cercandola.

V. Non potendo trasmettere agli studenti la verità, mi adoprerò affinché vivano cercandola.

6. Incoraggerò nei miei studenti l'impegno e la volontà di migliorarsi costantemente e di non rassegnarsi mai di fronte alle difficoltà. Io stesso provvederò a formarmi e aggiornarmi continuamente.

V. Sarò accanto agli studenti nei momenti di ogni tipo di difficoltà . E per essere sempre pronto in quest'azione di empatia, provvederò a formarmi e aggiornarmi continuamente.

7. Farò in modo che la scuola sia il mondo, e non un carcere.

V. Farò in modo che la scuola non sia un carcere, eliminando dall'azione didattica le "manette" del trinomio lezione-interrogazione-voto, ma offrendo tutti gli strumenti possibili per la comprensione del mondo.

8. Non trasmetterò ai miei studenti saperi rigidi e preconfezionati. La mia visione del mondo mi guiderà, ma non sarà mai legge per loro. Il dubbio e la critica saranno i pilastri della mia azione educativa.

V. Non costruirò insieme agli studenti saperi rigidi e preconfezionati. La mia visione del mondo mi guiderà, ma non mi impedirà di aprirmi senza riserve al loro mondo. Il dubbio e la critica saranno i pilastri della mia azione educativa.

9. Promuoverò lo studio per la vita e contrasterò lo studio per il voto.

V. Promuoverò lo studio e la ricerca per l'ampliamento degli spazi di libertà/autonomia/indipendenza di ogni studente.

10. Raccoglierò elementi di valutazione, rifiutando approcci semplicistici e meccanici che non tengano conto delle situazioni di partenza, dei progressi, dell'impegno e della crescita complessiva del singolo alunno.

V. Raccoglierò tutti gli elementi di valutazione per sostenere al meglio le/gli alunne/i nel loro personalissimo percorso di apprendimento, ma offrirò/garantirò a tutte/i la PROMOZIONE, utilizzando tutte le risorse necessarie per raggiungere l'obiettivo (purtroppo ancora al nostro sistema scuola sconosciute).

11. Lotterò affinchè la scuola sia la scuola di tutti, la scuola in cui ogni studente possa apprendere seguendo tempi e tragitti individuali. Farò in modo che i miei studenti mi scelgano e non mi subiscano.

V. Lotterò affinché la scuola sia la scuola di tutti, la scuola in cui ogni studente possa apprendere seguendo tempi e tragitti individuali. Sarò comunque sempre pronto a rispondere ai bisogni formativi degli studenti, sia se mi scelgono, sia se mi subiscono.

12. Aiuterò i miei alunni a illuminare il futuro leggendo il passato e vivendo in pienezza il presente. Li aiuterò a stare nel mondo così com'è, ma non a subirlo lasciandolo così com'è.

V. Aiuterò gli studenti con ogni strumento didattico, soprattutto attraverso la storia e l'educazione etico-politica, a diventare persone libere nel mondo.

13. Resterò fedele a questi punti in ogni momento della mia azione educativa, pronto ad affrontare e superare tutti gli ostacoli formali e burocratici che si presenteranno sulla mia strada.

V. Resterò fedele a questi punti in ogni momento della mia azione educativa, pronto ad affrontare e superare, da solo e con gli altri, con o senza organizzazione, tutti gli ostacoli formali e burocratici che si presenteranno sulla mia strada, pagando di persona se necessario.

O no?

Tags: manifesto, insegnanti


interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 Claudia Fanti    - 06-02-2012
Ecco, è proprio tendendo a ciò che le "variazioni" del "Manifesto" indicano che si aprono speranze.
Il nostro lavoro è una tensione al superamento di noi stessi. A volte ci sentiamo inadeguati, altre arrabbiati, tuttavia se mettiamo consapevolezza e intenzionalità nelle "direzioni" descritte dal corsivo, si aprono tante probabilità di riuscita.

 Pier Luigi Lunerti    - 12-02-2012
Le variazioni sono il sale di ogni manifesto. Se un manifesto ha una struttura rigida e dogmatica è già errato in partenza.