breve di cronaca
Il Senato approva la Riforma
Corriere della Sera - 14-11-2002
Scuola, il Senato dà via libera alla riforma MorattiI.
l disegno di legge delega sui cicli ora andrà alla Camera

L'opposizione critica aspramente il provvedimento. Il ministro dell'Istruzione: «Il progetto è passato, sono molto contenta»


ROMA - Via libera del Senato con 124 sì, 90 no e 3 astenuti al disegno di legge delega sulla riforma dei cicli scolastici presentato dal ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti. Ora il ddl passa all'esame della Camera. Il ddl ha avuto il sì della Casa della libertà mentre è stato fortemente criticato dall'opposizione, che aveva presentato in aula mille emendamenti.

I PUNTI DELLA RIFORMA - Alle elementari a cinque anni e mezzo, e fino a 18 anni nel sistema dell'istruzione. La riforma della scuola presentata da Letizia Moratti e approvata oggi in prima lettura dal Senato, ridisegna i cicli scolastici del futuro. La riforma prevede un percorso comune per tutti fino alla terza media; poi bisognerà scegliere tra scuola superiore (divisa in otto licei) o formazione professionale. Altri punti centrali della riforma sono: la lingua straniera e il computer obbligatori già dalle elementari, valutazione del profitto fatta ogni due anni (chi non raggiunge il minimo viene bocciato), alternanza scuola-lavoro nella formazione professionale.

SODDISFATTA - «La legge è passata. C'è una maggioranza e siamo molto contenti per questo». Letizia Moratti è particolarmente soddisfatta e commenta a caldo il voto favorevole dell'aula di Palazzo Madama alla sua riforma dell'istruzione. Conferma però, il ministro, che il dialogo con l'opposizione continuerà a Montecitorio. «Abbiamo sempre ricercato il dialogo - afferma - perché riteniamo che la scuola sia il bene più prezioso per la società. Bisogna trovare con tutte le forze politiche che hanno a cuore il futuro dei giovani le migliori soluzioni per far sì che tutti i ragazzi possano avere successo formativo, che sia loro garantito il successo nella scuola o nell'istruzione professionale e la migliore realizzazione personale nella vita».

CONTRARIO - Del tutto negativo il parere di Gavino Angius, presidente dei senatori Ds. «Il Senato - ha dichiarato Angius - ha dato oggi il primo via libera a un disegno di legge che dà meno scuola alle nostre bambine e ai nostri bambini, alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi. un disegno di legge iniquo e distruttivo, un treno che riporta la scuola e il paese indietro di 30 anni». «La destra- aggiunge- vuole infatti segnare un ritorno indietro nel tempo, quando pochi ricchi privilegiati andavano al liceo, mentre il resto dei giovani si formavano alla meglio e andavano a lavorare. E' così che si fornisce manodopera alle imprese a prezzi stracciati». Per angius «mentre la società richiede ai lavoratori formazione continua e ovunque in Europa viene innalzato l'obbligo scolastico, la proposta Moratti lo riporta alla terza media, cancellando con un colpo di spugna le leggi vigenti in materia approvate dall'Ulivo che lo avevano fissato almeno al biennio delle superiori, uguale per tutti».

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 L'Unità    - 14-11-2002
Tessitore (Ds): «Così si demolisce la scuola pubblica»
di Davide Sfragano

«Siamo di fronte all'ennesimo tentativo di demolizione della scuola pubblica». È il primo commento del Senatore Fulvio Tessitore, del gruppo diesse-Ulivo, membro della commissione istruzione di Palazzo Madama. La critica alla riforma è netta. «L'intera riforma si basa su una concezione produttivistica della scuola, che non è proprio quello che serve alla scuola italiana».

Sostanzialmente, per Tessitore, sono tre le questioni del disegno di legge Moratti che non vanno. Innanzitutto perché «affievolisce il principio dell'obbligo formativo. Viene meno il principio fondamentale per il quale lo stato è garante dell'istruzione di tutti». In secondo, separando la scuola secondaria tra canale di studio e di formazione professionale, la riforma «ripropone un rapporto di subordinazione della formazione, rispetto all'aspetto culturale. Problema accentuato - prosegue il senatore Tessitore - dall'anticipo dell'obbligo scolastico: un ragazzo così si troverà a decidere il suo percorso formativo, una scelta importantissima per il proseguo della sua vita, a soli tredici anni». Inoltre, per Tessitore, «la riforma è notevolmente carente nel capitolo formazione degli insegnanti: si fonda su lauree specialistiche che lasciano il tempo che trovano. E non c'è un euro investito nella formazione dei docenti». In sostanza, «questa riforma - prosegue Tessitore - non risponde ad una precisa domanda: qual è la scuola che serve davvero all'Italia?».

 Gianni Mereghetti    - 16-11-2002
Carissima Letizia Moratti,

certamente non ne ha bisogno e di valore ne ha poco, ma le volevo ugualmente esprimere la mia solidarietà e il mio sostegno per l’azione che sta facendo affinché il governo capisca l’importanza di investire anche economicamente sulla scuola.

Lo sappiamo bene che una riforma a costo zero o quasi è una riforma zoppa, come del resto parità e autonomia senza investimenti rappresentano solo buone intenzioni, per questo è decisivo che il governo capisca l’importanza fondamentale di destinare le risorse necessarie a cambiare la scuola.

Che questo sia prioritario lo dice la realtà: è nella scuola che si costruisce il futuro, è dando ai giovani che si rende solido il cammino dell’Italia.

Non è di serie inferiore la partita che si gioca sulla scuola oggi, anzi è forse quella più importante, perché da una buona riforma scolastica ne beneficerà tutto il paese, il suo sviluppo, la sua democrazia.

Per questo combatta, resista, non ceda di una virgola rispetto alle giuste richieste che ha fatto; il mondo della scuola, o almeno quello che vuole il cambiamento, è con lei!