Microframmenti alternativi
Gennaro Tedesco - 18-11-2011
Come ridefinire, anzi trasformare radicalmente e necessariamente i programmi e i curricoli delle nostre Scuole, ma in questa trasformazione indispensabile, ineludibile e indilazionabile includere anche la nostra sgangherata e obsoleta Università? Mi pare di capire che il pendolo programmatorio oscilli dalla pletoricità delle discipline alla limitatezza culturale dei programmi. Come uscirne?
Non si possono e non si debbono coltivare e affrontare tutti i contenuti, ma solo quelli che servono efficacemente a problematizzare e discutere con gli allievi.
A partire dai loro immaginari e dalle loro dirompenti esigenze protagonistiche, attivistiche e formative, in un realistico laboratorio interattivo, informatico, elettronico e telematico, consolidando, rinnovando e riqualificando l'uso programmatico di Internet, sono da ricercare le interconnessioni e gli intrecci globali e mondiali: cosmopolitizzare significa essenzializzare, interconnettere e intrecciare i problemi dell'uomo e dell'allievo planetario in una Scuola e in una Università cosmopolitizzata ancora tutta da scoprire e costruire tra docenti e discenti.
Abbattere le barriere disciplinari e geografiche del globo significa anche immediatamente abbattere quelle metodologiche e divisorie delle classi e delle aule in un laboratorio educativo e formativo che, proponendosi programmaticamente antigerarchico e antifeudale, scompagina la verticalizzazione angusta e obsoleta della Scuola e dell'Università tradizionalista per orizzontalizzare e interscambiare il ruolo docente - discente.

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