La poesia della realtà
Laura Alberico - 08-11-2011
Fino a che punto la poesia, i sentimenti riescono ad essere reali, tali da essere visti, toccati con mano? La risposta è sotto gli occhi di tutti in questi giorni che assistiamo al fervore di tanti giovani che si sono impegnati per rimuovere macerie e fango nella città di Genova.
Angeli eppure ragazzi come tanti, quelli che sembrano tutti uguali in una società che non regala nè promette più di tanto per il loro futuro.
C'è una poesia che non segue regole metriche nè si impara a memoria, è quella che nasce dal cuore e dalle idee, dall'altruismo e dalla speranza, parole che nei momenti più critici possono essere ancora vere e significative.
"Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori" come diceva De Andrè che ci ha insegnato a guardare sempre il cielo e la terra con l'innocenza e la verità della ragione e dei sentimenti.
La poesia della realtà è più vicina di quanto si possa immaginare alla vita quotidiana, alla memoria del tempo che ritorna spesso a rievocare sconfitte ed errori degli uomini.
Ci sentiamo migliori quando il dolore scuote la coscienza sopita, risveglia domande e interrogativi sui significati più profondi della vita e del suo divenire. In questi momenti la realtà e la poesia possono forse cambiare il mondo.
interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 dai Comitati No Tav Valsangone e Collina Morenica    - 08-11-2011
FERMIAMOLI ORA!

Con profondo dolore e sconcerto continuiamo ad assistere a tragedie umane e lutti a seguito di forti piogge, smottamenti e frane di terreni, straripamenti di torrenti e fiumi, crolli di scuole e fabbricati insicuri.

Le cause sono molteplici e non si può semplificare, ma si può di certo dire che continua l'abusivismo edilizio accompagnato da condoni, la cementificazione, il consumo di suolo, che c'è poco investimento nella manutenzione e cura del territorio ... e tutto questo per il profitto di pochi.

La grande opera utile al nostro paese è quella di realizzare con tanti interventi su tutto il territorio nazionale, a rischio idrogeologico e non solo, la conservazione e la manutenzione dei nostri fiumi, delle nostre montagne, dei nostri paesaggi, delle nostre città, dei nostri beni storici, artistici e culturali ... e quindi creare così tanti posti di lavoro.

Per quanto ci riguarda lotteremo senza sosta e ancora di più affinchè le nostre montagne, colline e pianura non vengano una volta di più devastate da una grande opera inutile e costosa come il TAV realizzata con nuovi debiti per noi tutti.

Non serve piangere lacrime di coccodrillo dopo vittime e crolli!
E' ora che fermiamo chi pensa che in nome della crescita e del progresso si possa continuare a fare profitto senza attenzione alla vita di noi tutti e alla vita dell'ambiente in cui viviamo.