breve di cronaca
«Sciopero contro la guerra»
Corriere della Sera - 10-11-2002

FIRENZE - Social Forum, il giorno dopo. Concluso con successo l'imponente corteo di ieri, le tante anime del movimento si sono riunite in assemblea, per decidere cosa fare nei prossimi mesi. Circa 4 mila militanti si sono riuniti nella Sala Leopolda, la grande aula ricavata in una stazione ferroviaria in disuso. Tra le decisioni, quella di organizzare mobilitazioni contro la futura e probabile guerra all'Iraq, da subito in tutta Europa. Se scoppia il conflitto, proteste in tutto il continente al primo sabato utile. Tra le proposte, anche quella di uno sciopero generale. «Ci daremo delle piattaforme europee con rivendicazioni specifiche: è lì che chiameremo alla resa dei conti tutti quelli che dicono di far parte del Movimento. Allora vedremo se la Confederazione Europea dei Sindacati e, per quanto riguarda l’Italia, la Cgil saranno pronte a promuovere uno sciopero generale contro la guerra» ha affermato Piero Bernocchi dei Cobas. Comunque, proteste giá fissate in tutta Europa per il 15 febbraio 2003. E già questo mercoledì, 13 novembre, a Lecce ci sará una contestazione contro il vertice dei ministri per gli Interni dell'Europa e dell'area Mediterranea, convocato per concertare azioni di contrasto all'immigrazione clandestina.




CONTRO IL NEOLIBERISMO - L'assemblea del Social Forum ha anche approvato un documento. «Ci siamo riuniti a Firenze - si legge - per esprimere la nostra opposizione a un ordine europeo basato sul potere delle aziende e sul neoliberismo. Questo modello di mercato porta costanti attacchi alle condizioni e ai diritti dei lavoratori, a ineguaglianze sociali e all'oppressione delle donne e delle minoranze etniche, all'esclusione sociale dei disoccupati e dei migranti. Causa degrado ambientale, privatizzazioni e perdita della sicurezza del posto di lavoro. Spinge i paesi più potenti a tentare di dominare le economie dei paesi più deboli e spesso a negare loro il diritto all'autodeterminazione. Ancora una volta questo modello sta portando alla guerra».

P.F. CASINI - Terminato senza incidenti il corteo di ieri, oggi le reazioni sono quasi tutte positive. «Il Social Forum di Firenze ha posto grandi questioni politiche, sul futuro dei nostri figli e di tutti noi, che la Camera ha discusso in passato e dovrà tornare a fare». Lo ha detto il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, intervenendo in aula. Congratulandosi con le istituzioni e le forze dell'ordine, Casini ha sottolineato che su questo punto c'è una convergenza: «È il segno - ha detto - che in questo paese non ci si divide sempre e solo, a volte artificialmente, ma c'è senso di responsabilità per trovare anche momenti unificanti».

RISCHI SCONGIURATI - Alla fine, dunque, a Firenze tutto è andato per il verso giusto. Il ministro dell'Interno Pisanu ha rilevato che «i rischi c'erano ed erano anche grossi. Il grande merito delle forze dell'ordine è stato di averli scongiurati con la collaborazione attiva del Parlamento, che ha sostenuto la Polizia, e con il consenso e la fiducia dei manifestanti, che si sono preoccupati di garantire il pacifico svolgimento della manifestazione per la parte che loro competeva».

AFFRONTARE I TEMI DEL MOVIMENTO - Soddisfatti anche gli esponenti dell'opposizione. «Questo è un movimento intergenerazionale - ha detto il presidente dei deputati Ds Luciano Violante intervenendo al dibattito sul Social Forum a Montecitorio - Noi dobbiamo farci carico di affrontare in queste aule i temi posti: quelli dell'equità sociale, del rapporto tra paesi poveri e ricchi e della guerra. Per quanto accaduto ieri - ha concluso Violante - bisogna ringraziare la città, gli amministratori, il ministro dell'Interno e le forze di polizia».

CHIUDERE LE POLEMICHE - Tra i commenti del giorno dopo al corteo del Social Forum, c'è anche quello del sindaco di Firenze Leonardo Domenici. «E' stata chiusa definitivamente la pagina di Genova 2001», ha detto il primo cittadino, facendo un bilancio del Social Forum. «Prima di tutto hanno vinto i ragazzi e gli organizzatori, ma anche le Forze dell’ordine. Ho ringraziato il governo - dice Domenici - quando ha detto una parola chiara e definitiva sul Forum a Firenze, anche se non è stato facile portarlo a esprimersi. Oggi ringrazio Pisanu e le Forze dell’ordine». Il sindaco invita a chiudere ogni polemica e a «ricominciare a lavorare in positivo: credo che la cosa migliore sia che tutti prendano atto di cosa è stato il Social Forum. Mi auguro che ciascuno senta il bisogno di aprire una riflessione critica o autocritica».



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