Giochi al ribasso
Francesco Di Lorenzo - 16-09-2011
Dallo Speciale Notizie dal fronte 2011-2012



Le contraddizioni hanno superato il livello di guardia. La scuola vive la sua crisi perenne - il suo caos totale - mentre continuano ad arrivare dall'alto parole consolatorie e false.
A Roma, ma anche in altre parti d'Italia, i genitori denunciano la mancanza di insegnanti di sostegno e la sparizione di intere classi a tempo pieno, perché gli organici assegnati sono insufficienti. Cosa è successo? Perché succede? Semplice.
"Il livello di spesa attribuito al ministero non è sufficiente a garantire il numero di docenti a cui studenti e famiglie avrebbero diritto secondo gli stessi criteri fissati da viale Trastevere e il ministro invece di impugnare le cifre del bilancio in consiglio dei ministri sta costringendo di fatto gli uffici scolastici regionali ad assegnare degli organici illegittimi". Lo dice, su un quotidiano nazionale, la signora Cristina Maltese, avvocato e mamma direttamente implicata. Basterebbe solo questo a far capire il livello bassissimo a cui siamo giunti. Purtroppo, chi vive la scuola e nella scuola, sa che c'è anche dell'altro, molto altro. Il ministro, invece, testualmente ha dichiarato: 'la vera scommessa di quest'anno sono gli istituti tecnici superiori'. A parte che bisognerebbe trovare qualcuno tra i non addetti ai lavori che sapesse cosa siano (sono scuole speciali di tecnologia, di livello post-secondario, parallele all'Università). Ma che volete che importi, ai genitori in difficoltà, questa fantastica uscita del ministro Gelmini? Questa preoccupazione ministeriale così incombente?
La morale che ne vien fuori è precisa: quando non si riesce a gestire il quotidiano, basta rivolgersi ad altro. Pensare, ad esempio, agli Istituti Tecnici Superiori. Attenzione però, a qualcuno potrebbe aumentare la rabbia.

Intanto, in commissione affari istituzionali del consiglio regionale del Veneto, sono stati approvati tre disegni di legge abbastanza interessanti. Per la scuola prima di tutto, ma anche per capire lo spirito di collaborazione e di apertura che aleggia nella Lega Nord . I provvedimenti, per chiarezza, sono passati con il voto anche del PDL.
I disegni di legge parlano di dare 'precedenza assoluta nelle graduatorie di accesso ad asili e servizi per la prima infanzia, buoni scuola e case popolari, a chi risiede in Veneto da almeno 15 anni'. Ora è chiaro che dietro c'è molta propaganda, e tutti ricordano lo slogan con cui ha vinto le elezioni il neogovernatore Zaia: 'Prima i veneti', a cui bisogna tener fede, hanno detto. Il fatto è che alcuni di loro vogliono essere convincenti e, cercando di spiegare, diventano ridicoli. Per i leghisti favorire i 'veneti' non è un'esclusione ma una priorità. Come se non fosse la stessa cosa. Neanche passa per la mente che ci possa essere qualche cittadino, qualche famiglia, che ha realmente bisogno di alcuni servizi, ma sulla base delle sue entrate, del suo reddito. E che magari, non tenendone conto, si favoriscono altri che se ne fregano ampiamente sia del buono-scuola sia della casa popolare. Però, non tutto è perduto. I leghisti hanno dichiarato che sono disposti a fare qualche concessione. Ma solo sugli anni di permanenza in Veneto. Si passerebbe, secondo indiscrezioni, da 15 a 13. Un numero perfetto. Numero bifronte, che porterà bene o male, a seconda dei casi.

Tags: Gelmini, sostegno, Veneto


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