breve di cronaca
Sicilia: il dialetto ritorna nelle scuole
Sostenibile.blogosfere.it - 21-05-2011
Italiano, matematica, siciliano, latino e... siciliano. La nuova scuola siciliana avrà, tra le materie insegnate dalle scuole elementari alle scuole superiori, anche il dialetto siciliano.

L'isola cede alla recente nefasta riscoperta dei dialetti, quali simboli di identitarismi locali e nuovi settarismi.

Il primo problema è che il dialetto siciliano non esiste, perché ogni zona ha un suo specifico dialetto talora incomprensibile per chi proviene da un'altra località dell'isola.

Il secondo problema, in realtà piu' importante, è che i bambini, i ragazzini ed i ragazzi siciliani si troveranno a perdere ore e ore dietro ad una materia di scarsa utilità pratica per il loro futuro, mentre le materie scientifiche continueranno ad essere insegnate in misura insufficiente. Con la conseguenza che si allargherà ulteriormente il già imbarazzante divario tra la loro preparazione scientifica e quella degli altri giovani europei.

La decisione ha ricevuto il supporto di tutte le forze politiche siciliane, dalle destre alle sinistre passando per i movimenti centristi e quelli meridionalisti.

Un errore, l'ennesimo, frutto dell'uso strumentale della scuola e di un certo attaccamento alle pur importanti radici locali, un errore di cui saranno i ragazzi a pagare le conseguenze.
Piu' che il siciliano, ci sarebbe stato spazio per potenziare l'apprendimento dell'inglese, o del tedesco, o dello spagnolo, o del francese, o del russo, o del giapponese o del cinese, dando ai ragazzi la possibilità di maturare quella padronanza delle lingue straniere sempre piu' importante nelle relazioni sociali e nel mondo del lavoro.

E' il frutto di una politica col collo spezzato dall'ossessione per il passato, miope, incapace di guardare e progettare il futuro, immobile, provinciale, retrograda, in mano a nostalgici che non capiscono che per i loro nipoti e pro-nipoti sarà essenziale una perfetta padronanza dell'inglese e che tra cinquant'anni considereremo lingua locale o regionale non il siciliano ma l'italiano, perché l'inglese non potrà che essere la lingua indispensabile in tutte le professioni di medio-alto livello. Il siciliano potrà sopravvivere solo nel suo contributo alle specificità linguistiche dell'italiano parlato in Sicilia, come decine di altre lingue che in Sicilia sono state parlate per poi scomparire lasciando pero' la loro importante eredità nelle nuove lingue che si sono affermate.

Mentre guardiamo alle stelle chiedendoci dove siano gli altri mondi abitati, ai nostri ragazzi non sappiamo proporre altro che una continua rimuginazione del passato, col rischio di far perdere loro il treno per il futuro.

Rosario Mastrosimone
Giurista classe '74, appassionato di ambiente e diritto internazionale
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