L'assemblea regionale siciliana, non avendo altro da fare, ha stabilito che dal prossimo anno il dialetto dovrà essere
inserito nei programmi di studio delle scuole primarie e secondarie. Sembra che anche l'opposizione abbia dato il suo contributo nel far tagliare alla regione un traguardo tanto ambito: vale a dire il primato della stupidità. Primato perché ciò che non era stato possibile attuare nella regione Veneto, che ci provò due anni fa, in Sicilia è andato in porto brillantemente. Sulla questione il governatore Raffaele Lombardo ha detto: "Siamo fieri della nostra cultura e delle nostre tradizioni. Per questo sono orgoglioso di questa legge che preserva il nostro immenso patrimonio storico e letterario, ponendo le premesse per renderlo parte integrante dei processi formativi delle nuove generazioni". Che, naturalmente, non c'entra nulla con la scuola, con i programmi, con la lingua e con la cultura. Ha qualcosa a che fare, invece, con la propaganda stupida e becera che ci sta dietro.
E si sente.
Considerazione amara: le opposizioni al nord riuscirono a bloccare una legge analoga presentata dalla Lega; al sud le opposizioni (ma ci sono?), si sono accodate stupidamente. Ormai copiamo i modelli più ottusi e guerreggiamo per raggiungere il primato dell'idiozia. Così, siamo tutti più contenti.
I ricorsi nella scuola, questa volta senza i corsi (per quelli la questione è complicata) non hanno mai fine. Dopo la sentenza favorevole, qualche mese fa, all'assunzione di alcuni precari storici, e la conseguente corsa ai ricorsi, c'era stato un decreto legge del governo che aveva di fatto bloccato la strada. In pratica si diceva che i contratti a tempo determinato dei docenti e del personale Ata ( amministrativi, tecnici e ausiliari) non possono essere trasformati in contratti a tempo indeterminato.
Dopo però è successo di tutto. Sono partiti subito 17 ricorsi contro il decreto sull'aggiornamento delle graduatorie. E al sindacato che li ha presentati, l'Anief, dicono che qualcuno potrebbe anche far centro, nel senso che potrebbe essere accolto.
Intanto, a Livorno, il giudice del lavoro ha imposto l'assunzione di altri 13 precari storici. Riaprendo la questione e le speranze a tanti. L'argomento va seguito con la dovuta attenzione.
Infine, quel vulcano di idee della deputata PDL Gabriella Carlucci, che ha di sicuro qualche problema con la scuola, si è messa in testa di affossarla definitivamente. Dopo la nota proposta di istituire una commissione per la revisione dei libri di storia (comunisti e di sinistra), ora
interviene sullo stato giuridico degli insegnanti.
Vorrebbe che fossero divisi in: docenti iniziali, ordinari ed esperti. Ancora non si conoscono i particolari. Siamo in attesa (e in ansia) di sapere in quale fascia andremo a capitare e come fare per transitare da una tipologia all'altra. Nel frattempo, speriamo che la Carlucci distolga l'attenzione dalla scuola e prenda di mira altri settori della vita. Dell'ippica che ne dice?