E se abolissimo i licei?
Vincenzo Pascuzzi - 31-03-2011
Pensiamo al dopo Gelmini...


«Ma perché tutti i ragazzi italiani, finita la terza media, si iscrivono al liceo? Cos'è questa smania a tutti i costi di frequentare una scuola nella quale viene fornita, da che mondo è mondo, una formazione umanistica e prevalentemente teorica?...» (1) si domanda la prof Silvana La Porta, su La Sicilia del 24 marzo scorso, con riferimento a Paola Mastrocola e al suo recente libro "Togliamo il disturbo".

Iscrivere i figli al liceo è diventata una moda, uno status symbol? Proprio così e a ragione. Famiglie, studenti e docenti hanno instaurato un circolo virtuoso: i migliori vanno alle scuole migliori e queste risultano migliori proprio perché attraggono i migliori, sia prof e che studenti! Il fatto che "i livelli dell'istruzione liceale sono vertiginosamente crollati" non modifica il giudizio in termini relativi. Per quanto svalutati, i licei risultano ancora più validi e attrattivi rispetto a tecnici e professionali. La fama o la nomea si auto realizzano, continuano il circolo virtuoso. Virtuoso? Sì, relativamente e per chi ne fa parte. Complessivamente (per tutta la scuola e per la nazione) il circolo risulta invece vizioso, negativo e svantaggioso.

La realtà è che tecnici e professionali non sono (o non sono considerati, che poi in pratica è - o diventa - lo stesso) istituti di serie A. Così li ha sempre considerati anche il ministero e non ha mai fatto nulla per emanciparli veramente e dar loro pari dignità. Ultimamente ha anche ridotto le ore laboratoriali. Poi i laboratori costano e perciò risultano, in molti casi, non adeguatamente attrezzati o aggiornati.

Da ciò deriva la "massificazione dei licei" - come scrive Silvana La Porta - che danneggia (ma non è la sola causa) sia i licei stessi che l'istruzione tecnica e professionale.

A questo punto si potrebbe avanzare l'ipotesi (o la provocazione) di abolire del tutto i licei o almeno il liceo classico. Quest'ultimo in particolare è responsabile, in bene e in male, della polarizzazione prevalentemente umanistica e teorica di tutta la scuola italiana e della situazione distorta segnalata da La Porta. Il liceo classico ha mantenuto la sua unicità per oltre un sessantennio (1859-1923) (2) e la sua prevalenza per oltre un secolo (fino al 1962) (3), solo recentemente è passato in minoranza numerica (i nuovi iscritti sono nel rapporto di circa 1 a 3) rispetto al liceo scientifico. L'impronta classica prevalente però permane nella scuola italiana attraverso gli insegnanti e i politici. Fra i quali prevale e viene vantata la maturità classica e le lauree umanistiche o simili (lettere, filosofia, legge, anche medicina). In particolare, chi si occupa di gestire la scuola (i presidi in particolare) e deve riformarla ha, in prevalenza, un'impronta classica. È perciò chiaro che abbiamo e continueremo ad avere tecnici e professionali con un'impronta classica evidente o latente.


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(1) http://www.aetnascuola.it/categorie/66-voci-dalla-scuola/5358-qricreazioneq-il-liceo-dellobbligo

(2) http://it.wikipedia.org/wiki/Liceo_classico

(3) http://it.wikipedia.org/wiki/Liceo_scientifico



Tags: La Porta, licei, liceo classico, tecnici, professionali, gelmini, mastrocola, togliamo il disturbo


interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 Francesco di Lorenzo    - 02-04-2011
Magari! Fosse facile! Appena qualche anno fa, si tratta di cronaca, qualcuno ha provato ad andare nella direzione che tu auspichi, ma è successo il finimondo...Non è che non si possa riprovare...ma sapere che la strada è impervia, è fondamentale...

 Patrizia Rapanà    - 03-04-2011
Ma siete proprio certi che il modo migliore che abbiamo per rendere più attraenti gli studi tecnici sia quello di abolire il liceo classico?

 Emanuela Cerutti    - 04-04-2011
Personalmente non credo che abolire i licei sia una buona idea. Sarebbe come abolire la scuola "libera", quella che non addestra, ma forma. E' vero che, in questo senso, ci si è provato anni fa e non si è avuto abbastanza coraggio o abbastanza appoggio per continuare sulla strada di un'educazione che si facesse "di massa" e non "massificante". Come sempre è più semplice giocare al ribasso, ma non è vero che l'iscrizione dei figli ai licei sia solo questione di maquillage. C'è anche chi, nella confusione, e soprattutto nella dialettica tra specialisti e generalisti della cultura, sceglie per un respiro più ampio, un luogo dove la capacità critica possa affinarsi e le intelligenze svilupparsi senza secondi fini immediati, qualunque sia il riflesso che gli specchietti mostrano. Personalmente penso che abolire i licei tout court potrebbe rivelarsi una scelta più limitativa e classista di quanto non appaia a prima vista e temo che porterebbe ad un ulteriore svilimento della parola "educazione".

 Francesco Di Lorenzo    - 04-04-2011
Infatti, non è questione di abolire, oggi, i licei in generale o il liceo classico in particolare.
Il tentativo, qualche anno fa, fu quello di rendere meno scontata la gerarchia 'gentiliana', per cui il liceo classico andava in qualche modo riformato o in alternativa abolito. Ma si trattava di qualche secolo fa. Adesso navighiamo in acque molto più torbide, nessuno pensa ad una scuola più democratica e per tutti. Siamo troppo impegnati a prendercela con i giovani che non vogliono più studiare e con gli insegnanti fannulloni...