Invalsi ovvero svalutazione di sistema
Francesco Mele - 14-03-2011
... il mistero di un parere che viene dal passato

In assenza di ogni fondata motivazione giuridica utile per costringere le scuole a prestare bieca manovalanza per lo svolgimento delle prove INVALSI, da più parti viene citato un intervento dell'Avv. dello Stato Laura Paolucci che sosterrebbe, secondo chi la cita, che i collegi dei docenti non possono deliberare nel merito.

Nella maggior parte dei casi si citano solo passaggi (forum dell'ANP che è un'associazione professionale dei dirigenti scolastici, quindi decisamente di parte), ovviamente scelti ad arte, in un altro caso però è la stessa amministrazione che utilizza l'intervento dell'avv. Paolucci; si tratta dell'USP di Torino che in una circolare ai DS della provincia riporta "il parere espresso dall'Avvocato dello Stato Laura Paolucci e pubblicato sulla "Letterina Asasi" (Associazione delle Scuole autonome della Sicilia) n. 271 del 03-03-11.

Tale circolare ha fatto il giro d'Italia e anche il mio DS l'ha sventolata davanti agli occhi dei resistenti, come fosse il verbo.

Peccato però che si tratti di un testo diverso dall'originale, come tutti possono verificare confrontandola con l'originale reperibile sul sito ItaliaScuola.it - che poi è sempre ANP - al link:

http://www.italiascuola.it/usr/news/detail.bfr?code=6043&cn_ID=

(qui il testo originale con evidenziate in testo rosso le parti cassate)

Il testo con le correzioni è della Letterina ASASI, è vero, ma anche l'USP di Torino che ha deciso di usarlo ha condiviso tale versione.

Che fosse un parere "di giornata" sembrava così realistico che lo stesso Salvatore Pizzo, giornalista e docente CISL di Parma, è cascato nella trappola e ha polemizzato a distanza con l'avv. Paolucci sulla base del testo della Letterina citata. Polemica a distanza ho detto, ma, come vedremo, più che altro a distanza di tempo.

Ma entriamo nel merito.

Intanto occorre dire che l'intervento dell'avv. Paolucci è dell'11 giugno 2009, pubblicato sul sito www.italiascuola.it al link già riportato. Un intervento già fuori tempo visto che si colloca prima della dir 67/10 riguardante "gli obiettivi generali delle politiche educative nazionali di cui l'INVALSI dovrà tener conto per lo svolgimento della propria attività istituzionale per l'anno scolastico 2010/2011" e la nota Prot. N. 3813 AOODPPR /USC del 30.12.2010 con cui vengono impartite istruzioni ai direttori regionali circa lo svolgimento delle prove INVALSI per l'AS 2010-2011.

Minestra riscaldata si dice in gergo, ma nel caso specifico un intervento sulla ricetta è servito a rendere la pietanza un po' più appetibile e togliere quel sapore di scaduto stampigliato sulla confezione.

Intanto il titolo.

Era:

Le prove Invalsi sono obbligatorie per le scuole?

E' diventato:

LE PROVE INVALSI OBBLIGATORIE PER LE SCUOLE!

Intervento molto tenue e leggero ma efficacissimo direi, e non parlo né del maiuscolo né del verbo, ovviamente :-)

Ma il bello viene lungo il testo: non solo sono state tagliate lunghe parti dell'intervento della Paolucci del 2009 (anche grossolanamente, tra l'altro, lasciando pezzi monchi di frasi), ma si è anche intervenuti qua e là cassando qualche parola secondo le esigenze.

Non sappiamo se sia stato chiesto il parere dell'avv. Paolucci per effettuare queste correzioni, ma di certo quanto tagliato conteneva affermazioni non del tutto trascurabili quali:

"Le prove quindi hanno una "vocazione" esterna alla singola istituzione scolastica ..."

Oppure

"Per come è disegnata dalla legge, la competenza amministrativa in ordine alle verifiche ed alle prove determinate dall'Invalsi (così come in generale l'intera sua competenza amministrativa) è "allocata" esternamente alle istituzioni scolastiche."

Ma lascio a voi la valutazione delle affermazioni della Paolucci tralasciate, per capire quanto possano essere utilizzare per ribaltare gli argomenti usati dall'amministrazione in tutte le sue articolazioni, dal vertice alle periferie fino ai DS più fedeli.

Vi accorgerete che, comunque, tutto l'articolo della Paolucci è teso a dimostrare che i collegi non possono impedire all'INVALSI di svolgere la sua rilevazione e che quindi non è nelle loro competenze esprimere una sorta di parere autorizzativo nei confronti dell'Istituto.

Ebbene, forse questa tesi aveva un senso nel 2009, ma oggi la questione che poniamo è un'altra e cioè che le scuole/i docenti, non sono obbligate/i alla collaborazione, come chiede per la prima volta la nota MIUR 3813/10. E cioè non sono tenute né a tagliare ore della loro programmazione curriculare né offrire gratuitamente tempo-lavoro dei propri docenti per la causa INVALSI.

Del resto la stessa Paolucci scriveva:

"Paradossalmente (ma il paradossalmente nel testo di ASASI-USP/TO è stato cassato), l'INVALSI potrebbe, volendolo, "scavalcare" completamente le istituzioni scolastiche nella realizzazione della propria funzione istituzionale, decidendo di somministrare le prove in un "luogo" diverso dalle sedi e dai plessi scolastici: una simile scelta sarebbe più "complicata" dal punto di vista organizzativo e certamente più costosa, ma sarebbe compatibile con la normativa sopra ricordata."

Ebbene, la tesi dei Collegi che non ci stanno è proprio questa: che ci pensi l'INVALSI a svolgere le prove in luoghi e orari diversi da quelli curriculari e usando proprio personale, laddove le scuole non dovessero dichiararsi disposte a collaborare, proprio come dice l'avv. Paolucci.

Francesco Mele

PS: ma le saranno almeno fischiate le orecchie?



interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 Marilena Iacomelli    - 23-03-2011
Segnalo un articolo del "Secolo XIX" di ieri che è una lucida e critica analisi dell'opportunità dei test invalsi e una denuncia del possibile obiettivo degli stessi: "ciò permetterà di agire su "a) reclutamento e rimozione dei presidi...b) reclutamento e rimozione degli insegnanti" fino in casi estremi "all'accorpamento o alla chiusura della scuola" (Un sistema di misurazione degli apprendimenti per la valutazione delle scuole: finalità e aspetti metodologici, Checchi, Ichino e Vittadini per l'Invalsi, 2008). www.gildains.it