Viaggi di istruzione
Elisabetta - 08-03-2011

Mi sapete dire per favore come sta andando il blocco in Italia ed in Veneto in particolare?
Grazie!
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 Silvia    - 13-03-2011
Cara collega,
sono un'insegnante di liceo di Savona, nella nostra provincia hanno aderito al blocco delle gite: liceo scientifico di Savona e Albenga, liceo sc. umane e linguistico di Savona e professionale di Savona, circa un 30% delle scuole, so che anche alcune scuole secondarie di primo grado hanno sospeso le gite, ma non so quantificare il numero.
Nella mia scuola gli studenti hanno protestato, sono anche stati invitati dalla preside al collegio docenti per esprimere le loro ragioni, ma il collegio, con soli due voti contrari, ha respinto la proposta di rimettere in discussione la decisione.
Ti allego il documento letto in Collegio dai docenti:


La maggioranza dei docenti del Liceo nel corso della votazione del Collegio dei Docenti di settembre ha scelto di astenersi dall’accompagnare gli alunni a viaggi di istruzione.
Tale astensione assume la valenza di protesta per difendere i nostri diritti di docenti senza venir meno ai doveri contrattuali, in quanto le attività oggetto di sospensione non solo non sono obbligatorie, ma, pur rappresentando un arricchimento dell’offerta formativa, non compromettono il percorso didattico del quale garantiamo il regolare svolgimento.
Con quest’iniziativa non si vogliono creare contrapposizioni fra docenti e famiglie, o docenti e studenti, ma rendere tutti coscienti delle difficoltà in cui versa la scuola
I punti maggiormente critici ( e dannosi ) dei provvedimenti governativi sono i seguenti:
· la crescita del numero degli alunni per classe che rende precaria la sicurezza e arreca danno all’efficacia dell’attività didattica;
· la dequalificazione e l’impoverimento dell’offerta scolastica che derivano dall’azzeramento di alcuni corsi sperimentali;
· il taglio delle risorse per attività di sostegno e recupero che priva gli alunni più deboli dei necessari interventi personalizzati;
· il taglio dei fondi e la diminuzione dell’orario scolastico;
· la mancanza di un piano di aggiornamento dei docenti ai nuovi indirizzi e programmi di studio;
· la mancanza in molti casi di libri di testo adeguati alle indicazioni nazionali relative ai programmi per le singole discipline.

La penalizzazione riguarda tutta la scuola, perché tutti i provvedimenti, che presi singolarmente possono sembrare di poco conto, portano ad un abbassamento della qualità della scuola pubblica nel suo complesso, con danno per gli studenti.

Inoltre per i viaggi di istruzione, all’impegno totale degli insegnanti (24 ore su 24) fa riscontro il totale disconoscimento del loro lavoro: nessun compenso è previsto.

Un’ultima motivazione, ma non meno importante, è stata quella che con un Fondo d’Istituto sempre più ridotto e incerto - moltissime scuole pubbliche sono tuttora creditrici di finanziamenti mai pervenuti - il bloccare tra le diverse attività extradidattiche l’organizzazione dei viaggi ha rappresentato la scelta con le minori ricadute negative sugli studenti ed un eventuale risparmio per altre attività (come gli sportelli didattici, i corsi di recupero, i corsi di lingua, di approfondimento, l’orientamento ecc..) e per le stesse famiglie che, in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, forse si sono sentite, seppur dispiaciute, anche sollevate dall’onere di dover far fronte ad un’ ulteriore spesa, e magari per più di un figlio.
Bisognerebbe considerare che i docenti sono a loro volta, in gran parte, genitori e che pertanto ponderano sempre con molta attenzione le scelte che hanno una ricaduta sugli studenti .
Questo in rapporto alle istanze che hanno motivato la nostra scelta. In relazione, invece, alla modalità con cui ci viene chiesto di ripensarla, intendiamo respingere con forza l’intenzione – se di intenzione si tratta- , di effettuare una nuova votazione.
E’ un punto che il Collegio ha già, a tempo debito, dibattuto pervenendo a una decisione chiara, in linea tra l’altro con molte scuole del Paese e della Provincia tra le quali Liceo G. Bruno di Alberga, Liceo Scientifico O. Grassi, Istituto Mazzini, Istituto Leon Pancaldo.
Ritornare su deliberazioni già assunte da un organo collegiale, senza che risultino modificate le condizioni che le hanno determinate, non è ammissibile perché mina i principi stessi dell’espressione democratica.
E non è altresì auspicabile proprio nell’ottica educativa che dovrebbe contraddistinguere sempre il nostro operato all’interno dell’istituzione scolastica. Dare ai ragazzi l’impressione che sia sempre possibile modificare una decisione presa dall’organo competente, a qualsiasi livello ( C. di Classe, Collegio Docenti, Consiglio di disciplina, Dirigente Scolastico) rende infatti qualsiasi azione fluida e irrilevante, li lascia privi di punti di riferimento e impedisce loro di crescere capaci di cogliere e comprendere il punto di vista altrui, nonché nel caso specifico i problemi della scuola.

Riteniamo che alunni e famiglie comprendano significato e validità della nostra protesta
.



 Franco Di Plotti    - 13-03-2011
Insegno in una scuola superiore di Udine.
All'inizio dell'anno c'è stato un pò di fermento. Allo stato di fatto mi sembra che nulla sia cambiato. Chi era in passato disponibile verso gli allievi lo è tuttora, e li accompagna ancora; chi non lo era prima, non lo è nemmeno ora.

 Alberto    - 15-03-2011
Nella mia scuola i colleghi fanno a gara per andarci. Notare che non viene pagata la trasferta, usufruiscono della quota gratuita offerta dall'agenzia. che schifo!