Assenze, errori e sfortuna
Francesco Di Lorenzo - 05-03-2011
Dallo Speciale Notizie dal fronte



Sembra che ormai nella scuola ce ne sia per tutti i gusti. Se ne dicono e se ne fanno di tutti i colori. Così, nel bene e nel male, ognuno sceglie quello che più gli aggrada.

C'è la maestra che per protestare contro l'offesa alla scuola pubblica fatta dal presidente del consiglio, fa lezione in corridoio rifiutandosi di entrare in classe.

C'è la scuola primaria di Pantelleria che è inagibile e i bambini son costretti a far lezione nella base militare. Su questa vicenda, ecco parte della lettera di denuncia: "è persino superfluo sottolineare la condizione di rischio per l`incolumità di bambini ed insegnanti, in un centro dove atterrano e ripartono ogni giorno aerei da guerra. Quel che è intollerabile è il perdurare di una situazione che si protrae da alcuni anni, e alla quale il Comune fatica a porre rimedio, anche per alcune decisioni discutibili. Per questo chiediamo l`intervento ai più alti livelli".
Sono parole usate dagli esponenti di >Cittadinanzattiva, associazione da cui è partita la contestazione.

C'è un ministro che emana una circolare per spiegare che quest'anno il calcolo delle assenze deve esser fatto in base alle ore di lezione perse e non più sui giorni. Così, per capire se l'alunno è mancato per un quarto delle ore di lezione, e quindi essere subito bocciato, si devono calcolare minuti e secondi, verificare le uscite anticipate e i ritardi. Inoltre bisogna quantificare il monte ore complessivo annuale e quello delle singole materie. Per evitare errori daranno in dotazione una calcolatrice, utile specialmente ai docenti delle materie umanistiche.
Ma non è finita qui: tra le assenze, bisogna decidere quelle da contabilizzare e quelle per le quali può essere invocata la deroga per 'casi eccezionali certi e documentati', che al momento sono: gravi motivi di salute adeguatamente documentati; terapie e/o cure programmate; donazioni di sangue; partecipazione ad attività sportive e agonistiche organizzate da federazioni riconosciute dal Coni; adesione a confessioni religiose per le quali esistono specifiche intese che considerano il sabato come giorno di riposo. Insomma, il tutto è di una semplicità unica. Come la mente di chi ha partorito l'idea.

C'è poi, infine, l'ordinanza ministeriale sulla mobilità che è piena di errori. Ci sono imprecisioni sull'attribuzione di punteggi e gli allegati sono sbagliati. Ma questa notizia non fa testo. Gli errori sono da attribuire alla sfortuna che quest'anno si è particolarmente accanita sugli uffici del Ministero. Li ha presi di mira, la sfortuna.

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