Giustizia ai docenti precari?
Francesco Paolo Catanzaro - 01-11-2002
Finalmente ci si è resi conto che un grave atto d’ingiustizia era stato perpetrato nei confronti dei docenti precari “storici”, che negli ultimi aggiornamenti delle graduatorie permanenti si erano visti “scavalcati” e “sorpassati” come in una scalata alpina o in una gara automobilistica da giovani colleghi, che avevano avuto attribuito un bonus di 30 punti in più perché avevano conseguito un’abilitazione con le scuole di specializzazione SSIS, contrariamente a loro che avevano avuto un punteggio di 3 punti per le abilitazioni legali sempre organizzate dallo Stato, conseguite con i corsi abilitanti o con la vincita dei concorsi a cattedra.
La 7a Commissione del Senato ha, infatti, approvato all’unanimità il 28 ottobre 2002 un ordine del giorno con cui s’impegna il governo, in occasione della riapertura delle graduatorie permanenti per il prossimo anno, a garantire parità di trattamento nell’attribuzione del punteggio tra tutti gli aspiranti inseriti.
Il Ministero dovrebbe ora modificare la valutazione dei titoli per rendere omogeneo il trattamento dei vari titoli abilitanti, fermo restando i ricorsi presentati dai Sissini.
Ma nulla si vuole togliere a loro. Anzi i nuovi colleghi precari dovrebbero sentirsi più sereni per il fatto che i diritti degli altri docenti con più esperienza nella scuola non vengano ulteriormente calpestati ma si giunga ad un’equa valutazione dei titoli per tutti.
Non esiste un’abilitazione di serie A o una di serie B.
Esiste l’Abilitazione all’insegnamento, che ha lo stesso valore per coloro che l’hanno conseguita in passato con determinati criteri, per quelli che l’hanno conseguita nel presente con differenti criteri e per quelli che la conseguiranno nel futuro.
Ritorna l’Italia dei diritti garantiti ? A PRESCINDERE DAL COLORE POLITICO DEL GOVERNO?
Negli operatori scolastici, legati a quell’Educazione alla Legalità che è il punto cardine della loro azione didattica forse ora ritornerà a risplendere il sole della Giustizia, quando l’iter burocratico andrà avanti e produrrà il tanto atteso decreto per i precari. Potrebbero scattare poi con tranquillità anche i passaggi in ruolo. E molti docenti non si sentiranno più soli ed abbandonati come un tempo lo sono stati.


stralcio delle modifiche:

Senato della Repubblica. 7° Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali ricerca scientifica, spettacolo e sport). Ordine del giorno 0/1742/7/3. Asciutti, relatore
"IlSenato,
in sede di conversione del decreto-legge 25 settembre 2002, n. 212, recante misure urgenti per la scuola, l'università, la ricerca scientifica e tecnologica e l'alta formazione artistica e musicale,
impegna il Governo, ai fini della formazione delle graduatorie permanenti di cui all'articolo 401 del Testo unico approvato con decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni, ad assicurare parità di trattamento nell’attribuzione del punteggio a coloro che abbiano conseguito la specifica abilitazione a seguito di partecipazione a procedure concorsuali o abilitanti e a coloro che abbiano conseguito l'abilitazione a seguito di superamento dell'esame di Stato al termine delle scuole di specializzazione di cui all'articolo 4 della legge 19 novembre 1990, n. 341".
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 vincenzo crupi    - 04-11-2002
SONO ESTERREFATTO! NON VEDO COME I VERI PRECARI POSSANO ESSERE LESI DA GIOVANI SISSINI. UN PRECARIO VERO CONO SOLI 5 ANNI DI SERVIZIO PUBBLICO ENTRO IL 1999 RIPORTAVA 60 PUNTI (30 DI VANTAGGIO SUI SISSINI). SONO ESTERREFATTO DELLA VERGOGNA DI TANTO POPULISMO BECERO E IGNORANTE, DELLA RETORICA CON CUI CONTINUATE AD ACCANIRVI ANCHE SE AVETE TUTTI I TORTI DEL MONDO. SONO ESTERREFATTO DELLA POCHEZZA DI COLORO CHE DESIDERANO STRAPPARE CATTEDRE A TUTTI I COSTI. SPERO CHE I COLLEGHI SISSIS DEL KIUS VOTINO LA MIA MOZIONE DI COSTITUIRE UN PROPRIO SINDACATO E RIFIUTARE TESSERE A GENTE CHE NON NE è DEGNA, A GENTE DI PARTE, CHE DISTINGUE TRA PRECARI E PRECARI E CHIAMA GIUSTIZIA UN VERGOGNOSO APPIATTIMENTO CHE MIRA A TOGLIERE A CHI PIù HA, COME TITOLI, COME CULTURA PROVATA E DIMOSTRATA.

 Claudio Tommasi    - 04-11-2002
Mi dispiace, ma questo ragionamento non mi quadra, come sempre c'è chi non si accontenta del suo, ma vuole anche quello che non gli spetta!

SI DIA PIU' PESO AI TITOLI DI SERVIZO, MA NON SI CONSIDERINO LE ABILITAZIONI ALLO STESSO PARI !

Il percorso formativo di un abilitato SISS è molto più ricco del percorso di un vincitore del concorso di abilitazione.

Da che mondo è mondo chi aspira a diventare medico deve laurearsi in medicina, chi aspira a diventare ingegnere deve laurearsi in ingegneria.

Secondo me, chi aspira al punteggio dell'abilitazione SISS non ha che da:
a)superare l'esame di ammissione alla SISS che è un PUBBLICO CONCORSO aperto a tutti coloro che hanno il titolo richiesto
b)seguire obbligatoriamente i corsi massacranti che vengono imposti, spesso molto lontano da casa (per 2 anni !!!)
c)superare gli esami universitari
d)fare il tirocinio (=lavorare gratis)
e)superare l'esame di stato per ottenere l'abilitazione.

Se le cose andassero come lei auspica avrei la triste conferma che la nostra Italia è proprio il Paese delle Banane.

 filippa    - 05-11-2002
vorrei rispondere al collega vincenzo crupi con un esempio. IO ho insegnato per 8 anni matematica e fisica e quindi come dici tu non sono intaccata in questa classe di concorso dai voi sissini. Ma poichè, grazie alle politiche dissennate degli ultimi anni sono ormai sparite le quasi cento cattedre che c'erano tre anni fa nella mia provincia, io dall'anno scorso non ho più la nomina annuale. Potrei averla in matematica (A047), dove nonostante le contrazioni continuano ancora ad esserci posti disponibili, ma avendo lavorato pochissimo su questa classe di concorso vengono scavalcata da TUTTI quanti voi.
A proposito di titoli, io ho frequentato diversi corsi di perfezionamento, ho al mio attivo 4 anni di ricerca in didattica presso l'università di Palermo, e sto prendendo il dottorato in DIDATTICA, ma tutto ciò non vale nemmeno un centesimo di punto! Almeno vorrei avere l'opportunità di sostenere un'esame e dimostrare quanto valgo come insegnante!