La Gelmini, Tremonti e quella truffa agli insegnanti sugli scatti di anzianità
Tommaso Caldarelli - 25-01-2011
Riceviamo da Giornalettismo.com e volentieri e diffondiamo - Red


Il ministero, su pressione dei sindacati, ripristina gli aumenti salariali per il periodo di servizio. Ma li posticipa, e di molto.
Per capire - anzi, per provarci, visto che la materia è complicata e dispersiva - cosa sta succedendo nella scuola pubblica, in materia di trattamento economico dei docenti, bisogna appoggiarsi a quanto ricostruito da Repubblica, che oggi [ieri - ndr]
denuncia quella che, sugli scatti di anzianità agli insegnanti italiani, appare come una vera e propria truffa.

CRISI - Per contrastare la crisi economica, ricordano da Roma, il governo varò un'importante manovra finanziaria.

In un primo momento, gli stipendi degli insegnanti vengono colpiti in tre modi: congelamento del rinnovo del contratto, già scaduto il 31 dicembre del 2009; blocco per un triennio degli scatti stipendiali automatici previsti dal contratto vigente e dirottamento della quota di risparmi destinata al merito per coprire debiti del governo nei confronti delle scuole. Di fronte ad una simile batosta, opposizioni e sindacati alzano la voce e dopo diverse manifestazioni di piazza e una complessa trattativa con il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, Cisl e Uil scuola e Snals strappano un impegno: il blocco degli scatti automatici viene scongiurato e saranno coperti con la quota di risparmi destinata al merito. Le scuole che vantano crediti nei confronti del ministero faranno come hanno fatto finora: si arrangeranno. Ma, come sarebbe stato più logico fare, al momento di convertire in legge il decreto sulla manovra il Parlamento non cancella il famigerato comma 23 dell'articolo 9, che blocca gli scatti per il 2010, 2011 e 2012. Preferisce invece aggiungere a tre diversi articoli altri tre commi che solo letti insieme e con notevole sforzo interpretativo riconsegnano gli scatti a coloro che avrebbero dovuto percepirli nel 2010, 2011 e 2012. E, a riprova che "il pericolo è superato", pochi giorni fa arriva il decreto di Tremonti che assegna i fondi per il 2010. Lasciando intendere che una soluzione analoga sarebbe stata adottata anche per il 2011 e per l'anno successivo.

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 Anna Caterina Cabino    - 30-01-2011
L'unica cosa certa, al momento la leggo sul mio cedolino. Il mio stipendio, la cui scadenza prima del 31 dicembre 2010 era dicembre 2014, ora è dicembre 2016. Nessuna variazione è prevista. La stessa cosa si è verificata per tutti coloro che sono nelle mie stesse condizioni.