Gianni Zappoli - 11-01-2011 |
E’ possibile leggere il testo dell’accordo separato di Mirafiori. Anche senza essere esperti di Diritto del lavoro emergono nella loro evidenza punti che devono destare grande allarme anche in coloro che si ritengono non interessati all’argomento. Questo testo è a buon ragione considerabile un prototipo, e se riuscirà ad imporsi le probabilità che si propaghi ad altri settori del mondo del lavoro, pubblico e privato, sono elevate. Vale la pena leggere questo testo e rifletterci sopra. I politici che ne auspicano la sottoscrizione dovrebbero, prima di pronunciarsi, effettuare un periodo di tirocinio alle “linee a trazione meccanica con scocche in movimento” in turni di dieci ore con indennità di euro 0,2346 /ora, con pause ridotte (ma monetizzate, come nei primi del 900 si pretendeva di monetizzare le malattie professionali), con pausa mensa a fine turno e sottoposti a “valutazione ergonomica del sovraccarico biomeccanico del corpo” (come dire che il corpo umano va tarato come fosse una macchina e cioè esattamente quel che si prefiggeva Taylor oltre 100 anni fa). L’aspetto ricattatorio, una volta si diceva una proposta che non puoi rifiutare, traspare immediatamente nelle prime pagine allorquando alla pagina 3 CLAUSOLA DI RESPONSABILITA’ si dichiara che TUTTE le clausole sono correlate ed inscindibili ed a una qualsiasi azione posta in essere dai sindacati o dai lavoratori in merito ha come conseguenza un sostanziale annullamento sindacale da parte dell’azienda (non riscuotendo i contributi e negando i permessi sindacali) . Nonché le c.d. CLAUSOLE INTEGRATIVE in sostanza indicano la possibilità di azioni disciplinari, fino al licenziamento, nel caso in cui i lavoratori abbiano la supponenza di qualsivoglia protesta . Particolarmente interessante la parte che descrive quello che fin dai tempi di Ford era chiamata TEMPI E METODI. Comunque possiamo vedere che si tratta di un pacchetto non indifferente sul quale gli operai di Mirafiori avranno solo due giorni di tempo per poter valutarlo collettivamente dopodichè dovranno votare il “prendere o lasciare”. Ogni singolo lavoratore dovrebbe (dovrà?) firmare singolarmente l’accordo e legarsi cosi mani e piedi e per far cosa? Dei SUV. Leggi, scarica il testo Ps. per riallinearsi al nuovo che avanza consigliamo il film “la classe operaia va in paradiso” Centro Formazione e Ricerca Don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana |
da Sicilia informazioni.com - 15-01-2011 |
Gelmini-Rodotà: Ma c'è ancora spazio per il dialogo politico? E’ vero. I dibattiti politici sono ormai inflazionati , ripetitivi, scontati e molto spesso noiosi. Ma ce n’è uno che non potete assolutamente perdere se volete toccare con mano il livello del degrado comunicazionale a cui siamo giunti e che mette a serio rischio lo stesso fondamento di una democrazia: una corretta informazione per una oculata scelta politica. Mi riferisco al dibattito tra Mariastella Gelmini e Stefano Rodotà martedì scorso a Ballarò disponibile su www.rai.it sezione replay sul legittimo impedimento. Su questo tema il prof. Rodotà, giurista, prende la parola per la prima volta dopo 33 minuti di dibattito dominato dalla Ministro Gelmini per circa un terzo del tempo e che illustra in maniera semplice e didattica i termini tecnici del problema senza mai esprimere giudizi personali e tanto meno su Silvio Berlusconi. Dopo tre minuti di intervento, la Gelmini lo interrompe con un: “Non è così” provocando la reazione stizzita di Rodotà che la invita a non interrompere come ha fatto lui per 30 minuti e a ricordarsi che il non interrompere è la prima regola di educazione; e aggiunge “Io sono una persona molto paziente; cerco di fare un discorso chiaro e se vuole le leggo l’intero articolo [della Corte]...”. La quarantasettenne Mariastella Gelmini, incurante della raccomandazione, interrompe di nuovo il compassato, discreto e competente settantasettenne Rodotà con: ” Il suo è un discorso fazioso e non chiaro, antiberlusconiano come sempre fa a parole e per iscritto” a cui Rodotà di rimando: “Ritengo questo modo di discutere gravemente offensivo... Io ricorderò al ministro Gelmini quello che ha scritto la Corte costituzionale sul lodo Alfano. Vediamo se sono io fazioso o è la ministra Gelmini che prima di venire a questa trasmissione non ha avuto la pazienza di leggere le due sentenze”. Fa seguire la lettura in sintesi che naturalmente conferma quanto da egli esposto. Interviene il Presidente Cota a dare una mano alla Ministro ricordando quelle che a suo avviso sono le contraddizioni presenti nelle decisioni della Corte puntualmente smentito daRodotà. Alla Gelmini non resta che concludere sostituendo le argomentazioni giuridiche con un pesante e gratuito attacco personale che vale la pena ricordare in dettaglio: “L’animosità, l’ansia che hanno connotato l’intervento del prof. Rodotà la dicono lunga sulla sua terzità, sulla sua imparzialità. C’è solo un elemento di verità nelle affermazioni che Lei ha fatto: per tre volte è stato parlamentare della repubblica, di sinistra e quindi è evidente che il suo pensiero politico legittimamente è comunista, di sinistra, antiberlusconiano coì come il mio è a favore di Berlusconi, liberale e opposto al suo... La lunghezza di questa discussione che credo interessa soltanto coloro che sono ancora legati all’antiberlusconismo , non interessa a coloro che stanno a casa...sono state dette tante falsità... ”. Toccherà a Giovanni Floris mettere fine a questa penosa discussione e conclusione. Penosa per noi cittadini elettori che abbiamo dovuto prendere atto ancora una volta dell’incapacità e/o della non volontà di Ministri della Repubblica di discutere con competenza e serenità attenendosi ai fatti e sostituendoli con l’insulto gratuito verso persone dignitose e professionalmente corrette come Rodotà che ha compiuto uno sforzo immane e ammirevole per mantenere la discussione all’interno dei binari fattuali per permettere a noi citadini elettori di capire e di formarci un giudizio autonomo come richiede un autentico dialogo democratico. In realtà la Gelmini non ha dialogato affatto; ha solo cercato di imporre un suo punto di vista preconcetto e quando è stata messa alle strette, ha reagito attaccando sul piano personale. Ci dispiace ma non possiamo seguirla. Contrariamente a quanto lei crede, la discussione sul legittimo impedimento ha interessato e interessa a noi che stiamo a casa, soprattutto a quelli che non siamo antiberlusconiani preconcetti. Interessa a quanti vogliamo farla finità con questi teatrini sofisti di basso livello e che chiediamo con forza il rispetto delle norme costituzionali e una rigenerazione etica, morale e culturale a tutti i lievelli compreso il livello politico prima che sia troppo tardi. |