Il no del Calamandrei a Napoli
Bianca Capece - 17-12-2010
Il Liceo scientifico, Classico e Linguistico "P.Calamandrei" si è riunito oggi per discutere e eventualmente approvare la proposta "proposta di progetto sperimentale per premiare gli insegnanti ...".

La proposta è stata respinta all'unanimità ed il collegio ha prodotto un documento che vi invio in allegato.

Cordiali saluti, Bianca Capece



Il Collegio dei docenti del
Liceo Scientifico Classico Linguistico Statale
Piero Calamandrei di Napoli (NA)

riunito in data 16 dicembre 2010

DELIBERA

di non aderire alla "proposta di progetto sperimen-tale per premiare gli insegnanti che si distinguono per un generale apprezzamento professionale all' interno della scuola", per i motivi di seguito esposti.

• Ritiene che ancora una volta, in merito alla valorizzazione delle pro-fessionalità della scuola, si operino scelte propagandistiche e sperequative. È stridente il dissidio tra l'incoerente politica che questo governo ha avuto finora nei confronti della Scuola, una politica di tagli, mortificazioni, blocco del contratto e degli scatti di anzianità, con questo provvedimento "premiale" che ha tutta l'aria di una presa in giro, una delle tante.
• La valorizzazione delle professionalità degli insegnanti non può prescindere da una proposta seria sul suo ruolo e su come deve essere intesa la sua formazione, che, mai come in nessun altra categoria deve essere costante, continua, moderna. Non si può disgiungere la promozione del ruolo dell'insegnante da una riforma che punti a nuovi investimenti, continuando quel processo di rinnovamento e modernizzazione avviato dall'autonomia scolastica, che di fatto è rimasta soltanto un grande potenziale che non trova ancora una sua piena espressione e un giusto compimento. Non si può disgiungere la promozione del ruolo dell'insegnante da un rinnovo del contratto nazionale del lavoro ove si diano il giusto peso a criteri equi e condivisi volti a valorizzare il complesso lavoro dell'insegnamento.
• Il Collegio ritiene che l'intero istituto costituisca un'unica comunità educante, al cui interno tutte le componenti, docenti e non docenti, contribuiscono coralmente alla formazione cognitiva e metacognitiva di alunni ed alunne; pertanto, non ritiene opportuna una diversificazione tra docenti, per giunta discutibile, per quanto esposto più avanti.
• L'introdurre di fatto forme di competizione all'interno del corpo docente costituirebbe di per sé un paradosso, diseducativo nel contesto scolastico. Il Collegio reputa infatti che l' esempio formativo che debba essere vissuto da alunni e famiglie sia, come già sopra esposto, quello di una comunità educante il più possibile armonica e cooperante, in cui le diversità costituiscono ulteriore ricchezza, e non fonte di competizione. Ogni giorno ci battiamo nelle nostre classi perché gli stessi alunni apprendano a cooperare, non a competere tra loro, a riconoscere le rispettive diversità personali come ricchezza, e non come causa di frantumazione sociale. Tutto questo assume ancora maggior valore in questi anni, in cui il fenomeno del bullismo sembrerebbe tendere a svilupparsi in modo crescente.
• Immaginiamo già ora la formazione di "correnti" all'interno del corpo docente, che, per favorire il proprio interesse personale, cercherebbero di indirizzare la scelta dei nominativi dei due docenti da affiancare al Dirigente in un'operazione così delicata. Quindi, ed a maggior ragione, si svilupperebbero facilmente erronei e parziali parametri di giudizio "meritocratico". Anche in una situazione ottimale attuare la valutazione in oggetto contribuirebbe comunque a creare problemi, incomprensioni o comunque attriti personali, minando nei fatti il crescere e l'evolversi armonioso di una comunità educante.
• Attuando una sorta di "premialità" circoscritta nel numero, si giungerebbe all'ulteriore paradosso in cui un intero istituto, caratterizzato da insegnanti "bravi", sarebbe comunque costretto a compiere all'interno del corpo docente una cavillosa selezione del 20%, penalizzando, mortificando e, di conseguenza, demotivando il rimanente 80%. Ciò porterebbe ad una ricaduta globale negativa sull'insieme delle attività educativo-didattiche e quindi sul delicato processo dell'apprendimento, perché siamo esseri umani che lavorano con altri esseri umani e, come tutti, viviamo negativamente la frustrazione.
• Alla fine, per un distorto o comunque parziale concetto di "meritocrazia", la scuola vedrebbe in poco tempo peggiorare le sue prestazioni globali, con ricadute negative sull'apprendimento e la formazione degli alunni. Infatti, oggi, chi porta avanti "buone pratiche" senza alcun incentivo economico, è ben felice di condividerle: domani, se venisse approvata una proposta del genere, vedrebbe il collega come un "concorrente" e se le terrebbe per sé, con uno scadimento complessivo della qualità della formazione.
• Il "gradimento" da parte di alunni e famiglie costituisce un parametro per nulla oggettivo: è lecito supporre che nell'immediato sarebbe più "gradito" un docente che assegni meno compiti a casa, o che sia "meno severo", o che, comunque, elargisca voti più alti: il rapporto didattico e lo stesso processo di apprendimento ne risentirebbero in negativo, adeguando la scuola al valore morale dell' "apparire", più che a quello dell' "essere", rinunciando quindi alla sua etica primaria ed essenziale. Negli anni, è capitato spesso di incontrare o comunque avere notizie di ex allievi che, nel tempo, hanno imparato ad apprezzare con riconoscenza insegnanti "odiati" al tempo della scuola: insegnanti "odiati" perché reputati all'epoca troppo esi-genti. Secondo l'arbitrario parametro del "gradimento" di alunni e famiglie, come verrebbe valutato nell'immediato lo stesso tipo di insegnante?
• Ci risulta, infine, ridicola ed irridente l'intenzione espressa nel progetto di "rendere più attraente la professione docente agli occhi dei migliori giovani laureati", in una fase in cui i "migliori giovani laureati" stanno subendo sulla loro pelle - a decine di migliaia l'anno - la politica governativa di tagli e licenziamenti di massa nel settore della scuola e non solo.


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