Finale triste
Francesco Di Lorenzo - 13-11-2010
Dallo Speciale Notizie dal fronte



Il modello ha preso piede. Ormai si può mistificare tutto a colpi di spot. Dicendo, con assoluta naturalezza, il contrario della realtà.
Tanto, il fesso che abbocca, insieme al cattivo di turno che semina menzogne per mestiere, è sempre pronto a dare il suo contributo.
È ormai arcinoto che tutti possono parlare di scuola senza averne nessuna competenza, ma addirittura dire, come è stato detto, che i tagli di otto miliardi alla scuola pubblica hanno prodotto un innalzamento della qualità, è da criminali. O è semplicemente una buffonata. Intanto bisognerebbe almeno capire come è stato misurato questo avvenuto salto qualitativo. No, perché i tagli sono ancora in corso. E se la qualità già qualcuno l'ha vista, basta tagliare ancora di più e quella, la qualità, come d'incanto salirà. La realtà è che alla fine ci teniamo il disagio, la confusione e la mancanza assoluta di prospettive.
Poi, per una idea seria di formazione in servizio o di un adeguamento a modelli scolastici innovativi e tecnologicamente avanzati, che potrebbero veramente, e non a chiacchiere, innalzare il livello di qualità della nostra scuola, c'è tempo.
Per ora si parla si istituire i licei sportivi. Si dice che uno dei libri di testo potrebbe essere l'album di figurine Panini.
Si scopre adesso che gli istituti comprensivi - cioè le Istituzioni comprendenti le scuole materna, elementare e media ( oggi scuola dell'infanzia e scuola di base) costituite nel 1994 solo per le scuole di montagna, poi estese a tutto il territorio italiano da successive disposizioni - sono arrivati al capolinea. All'inizio qualcuno credette di poter così sperimentare la continuità tra i tre segmenti di scuola in modo applicato e reale. Forse l'idea era funzionale alla fallita riforma dei cicli dell'allora ministro Berlinguer. Ma già con il ministro Moratti venne fuori la netta separazione dei curricoli di scuola elementare e media. E anche questo era funzionale alla sua abortita riforma dei cicli. Però, nel frattempo, tale separazione aveva dato un bel colpo alle gambe dell'idea. Dopo si è convissuto con un ibrido che non aveva più niente delle premesse da cui si era partiti.
Forse non c'è bisogno di essere grandi esperti per dire che qualsiasi riforma o sperimentazione deve essere condivisa almeno nelle sue linee essenziali. Perché credendoci ci vuole del tempo per migliorarla.
Noi invece sabotiamo le idee migliori. Nel frattempo sperimentiamo ministri. Avanti il prossimo.

interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf