Il modello ha preso piede. Ormai si può mistificare tutto a colpi di spot. Dicendo, con assoluta naturalezza, il contrario della realtà.
Tanto, il fesso che abbocca, insieme al cattivo di turno che semina menzogne per mestiere, è sempre pronto a dare il suo contributo.
È ormai arcinoto che tutti possono parlare di scuola senza averne nessuna competenza, ma addirittura dire, come è stato detto, che i tagli di otto miliardi alla scuola pubblica hanno prodotto un innalzamento della qualità, è da criminali. O è semplicemente una buffonata. Intanto bisognerebbe almeno capire come è stato misurato questo avvenuto salto qualitativo. No, perché i tagli sono ancora in corso. E se la qualità già qualcuno l'ha vista, basta tagliare ancora di più e quella, la qualità, come d'incanto salirà. La realtà è che alla fine ci teniamo il disagio, la confusione e la mancanza assoluta di prospettive.
Poi, per una idea seria di formazione in servizio o di un adeguamento a modelli scolastici innovativi e tecnologicamente avanzati, che potrebbero veramente, e non a chiacchiere, innalzare il livello di qualità della nostra scuola, c'è tempo.
Per ora si parla si istituire i licei sportivi. Si dice che uno dei libri di testo potrebbe essere l'album di figurine Panini.
Si scopre adesso che gli istituti comprensivi - cioè le Istituzioni comprendenti le scuole materna, elementare e media ( oggi scuola dell'infanzia e scuola di base) costituite nel 1994 solo per le scuole di montagna, poi estese a tutto il territorio italiano da successive disposizioni - sono arrivati al capolinea. All'inizio qualcuno credette di poter così sperimentare la continuità tra i tre segmenti di scuola in modo applicato e reale. Forse l'idea era funzionale alla fallita riforma dei cicli dell'allora ministro Berlinguer. Ma già con il ministro Moratti venne fuori la netta separazione dei curricoli di scuola elementare e media. E anche questo era funzionale alla sua abortita riforma dei cicli. Però, nel frattempo, tale separazione aveva dato un bel colpo alle gambe dell'idea. Dopo si è convissuto con un ibrido che non aveva più niente delle premesse da cui si era partiti.
Forse non c'è bisogno di essere grandi esperti per dire che qualsiasi riforma o sperimentazione deve essere condivisa almeno nelle sue linee essenziali. Perché credendoci ci vuole del tempo per migliorarla.
Noi invece sabotiamo le idee migliori. Nel frattempo sperimentiamo ministri. Avanti il prossimo.