Reclutamento non europeo
Sindacato Anief - 18-10-2010
Piattaforma ANIEF SCIOPER0 NAZIONALE 3 NOVEMBRE 2010,
Manifestazione, Roma, Camera dei Deputati, ore 09-13


La legge 244/07, il decreto legislativo 368/01, la legge 167/09 prevedono l'immissione in ruolo del personale precario. Una direttiva dell'Unione Europea (1999/70/CE), vincolante per gli stati membri e non derogabile per legge, recepita nel nostro ordinamento dal 2001, prevede che al personale a t.d. non possa essere riproposto un contratto a t.d. ma solo prorogato il contratto precedente, pena la sua stabilizzazione a t.i.
La UE interroga il Governo dell'Italia (E-2354/2010) su come abbia applicato questa normativa. Se il posto è vacante e disponibile ai sensi della legge 124/99 e del D.M. 430/00 deve essere assegnato in supplenza annuale, ovvero al 31 agosto, perché afferisce all'organico di diritto. Ogni anno, 200.000 posti sono assegnati in supplenza al 30 giugno sebbene 2/3 di essi siano vacanti, ovvero non occupati da colleghi collocati in assegnazione provvisoria o in congedo/aspettativa: dovrebbero essere dati al 31 agosto. L'art. 53 della legge 312/80 prevede l'aumento degli scatti biennali di anzianità per il personale a t.d..
Attualmente la norma è applicata dal Tesoro soltanto per i docenti di religione ma riguarda tutti i Docenti/Ata come la normativa comunitaria impone. Diverse sentenze del giudice del lavoro hanno ordinato il risarcimento pregresso, in media di circa 2.500 euro oltre al nuovo trattamento economico (220 euro in più mensili circa). Vale anche per gli anni precedenti e per il personale di ruolo (relativamente al recupero scatti durante periodo di precariato pregresso che non si recupera in ricostruzione di carriera).
Vogliamo la parità di diritti tra personale a tempo determinato e indeterminato anche nei termini di elezioni RSU, permessi, stipendio. Mentre si profila un nuovo sistema di formazione iniziale degli insegnanti, i docenti che hanno conseguito l'abilitazione in Italia, contrariamente a chi la consegue all'estero, rimangono esclusi dall'inserimento nelle graduatorie a esaurimento, a dispetto della preparazione certificata. Addirittura si pensa di introdurre un nuovo sistema di reclutamento per chiamata diretta quando si sono conseguite già diverse abilitazioni. Questa nuova forma di clientelismo non può essere avallata da un sindacato che crede nel merito e nella seria selezione del personale. L'ultima legge recante norme atte a 'salvare i precari' non sembra poter soddisfare quanto denunciato, anzi, sembra collocarsi in una posizione foriera di ulteriori violazioni della Costituzione, nell'elusione di precise direttive comunitarie e della normativa nazionale.
Abbiamo bloccato il tentativo del MIUR di impedire la mobilità del personale precario con la remissione alla Corte costituzionale della legge 167/09 salva-precari che intendeva bloccare i processi in corso. Attendiamo serenamente il giudizio della Consulta per garantire lo spostamento da una provincia all'altra dei precari senza collocazione in una fascia successiva o in altra provincia all'atto dell'aggiornamento delle graduatorie, e per l'assunzione secondo il merito e non per il partito o il piacere personale. Bisogna essere reclutati secondo il punteggio e nella libera scelta della provincia dove lavorare, senza alcun condizionamento. Inoltre, permane nel Contratto integrativo di mobilità del 12 febbraio 2009 una palese disparità di trattamento per il personale docente in possesso del titolo di specializzazione SSIS, dell'abilitazione riservata e del personale che ha prestato servizio come tutor o supervisore di tirocinio presso le SSIS. Quest'ultima categoria di docenti, d'altronde, dopo anni di onorato servizio è costretta a ritornare in classe, a perdere il semiesonero e a disperdere la professionalità acquisita che potrebbe essere utile ai fini della selezione della nuova figura di tutor organizzatore e coordinatore. Contrariamente a quanto dichiarato, per i prossimi tre anni, sempre se sarà disposto dal ministro un bonus una tantum per recuperare i soldi persi per il blocco del rinnovo del contratto, per il personale di ruolo gli scatti biennali saranno bloccati così come ogni ipotesi di avanzamento di carriera o di aumento di stipendio. Si lavorerà per tre anni, nella migliore delle ipotesi, con lo stesso stipendio e senza poter conteggiare il proprio lavoro ai fini della ricostruzione di carriera, contro il nostro dettame costituzionale. Ecco perché ricorreremo per veder riconosciuto il diritto alla maturazione dell'anzianità di servizio, utile anche per la pensione.
I tagli imposti dalla legge 133/2008, poi, hanno accresciuto il disagio delle famiglie e degli operatori della scuola, senza peraltro esser stati coperti da una corretta prassi normativa come una recente sentenza della Corte costituzionale ha chiarito, mettendo in dubbio la potestà regolamentare. Né la situazione è migliore per quel fortunato personale di ruolo che non ha perso la cattedra a seguito dei tagli, visto che ogni ipotesi di carriera è sempre evocata, anche nell'ultimo CCNL 2006-2009, salvo cadere nel dimenticatoio al momento di una sua realizzazione; stessa cosa per un'area separata di contrattazione per il personale docente, ancora non prevista dallo stesso Contratto. Per non tacere dell'ipotesi del blocco delle elezioni RSU, come paventata dagli ultimi incontri all'ARAN che, se realizzata, porterebbe un duro colpo alle regole della democrazia e della rappresentanza, mettendo a rischio tutto il modello di relazioni sindacali. A dispetto della sentenza del Tar ottenuta dall'ANIEF, che ribadisce la centralità della certificazione nel processo di assegnazione delle ore di sostegno, si procede alla perequazione provinciale del rapporto uno a due tra alunni/insegnanti, senza tener conto delle certificazioni delle ASL e delle richieste dei dirigenti e delle famiglie. Tanti, troppi alunni disabili sono in questo momento senza insegnante specializzato.

- Chiediamo rispetto, dignità, professionalità per Docenti e ATA.
Chiediamo al Ministro e al Parlamento attenzione per il Merito e la Costituzione.
- Chiediamo ai cittadini un momento di riflessione sullo stato della Scuola e della Ricerca nel nostro Paese, perché senza la cultura e senza i suoi cultori non ci può essere futuro o ripresa per l'Italia e per i nostri figli.
-Chiediamo di poter continuare a INSEGNARE, a RICERCARE, a EDUCARE.

Per queste ragioni, scioperiamo e manifestiamo con l'ANIEF il 3.11.10

Scarica l'intero volantino sullo sciopero.

Vai al
sito dell'Anief.

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