Meglio oggi... che domani
Francesco Di Lorenzo - 09-10-2010
Dallo Speciale Notizie dal fronte



Mentre il ministro Gelmini studia intensamente "con i sindacati un meccanismo di valorizzazione della meritocrazia che agli scatti automatici per anzianità sostituisca avanzamenti legati al merito ed alla qualità dell'insegnamento, anche grazie al potenziamento del sistema di valutazione e di ispezione", noi siamo in trepida attesa di sapere cosa mai ne verrà fuori. Ma di certo sarà epocale anche questa scelta perché frutto di studio intenso. E non come le scelte fatte prima, sempre in materia di meritocrazia, che ad altri ministri portarono anche le dimissioni. E che erano avventate e senza criterio.
Invece, molto criterio 'oggettivo' si nota in alcune affermazioni del ministro Tremonti.
Egli può dire, con grande rigore nella stessa giornata, senza che nessuno lo prenda a calci perché sta studiando pure lui per noi, che: "dobbiamo investire più che possiamo sulla scuola. Stiamo studiando un sistema per ricostruire il sistema dell'istruzione, gli edifici, le borse di studio. Tanto per gli scolari, quanto per gli insegnanti".
Sfottendoci immensamente poiché lo sappiamo autore, nella finanziaria del 2008, di un taglio di spesa per la scuola di 7,8 miliardi di euro in tre anni.
E poi dire, qualche minuto dopo per risollevarsi il morale, al suo collega ministro della cultura che chiedeva più fondi: "vorrei informare Bondi che c'è la crisi, non so se gliel'hanno detto: non è che la gente la cultura se la mangia".
Questo solo per parlare di scuola e di cultura. E non certo per far rilevare qualche forma di contraddizione. Come non c'è contraddizione nella frase pronunciata dal ministro Gelmini (sempre lei) che ha detto, testualmente: "Meglio una classe sovraffollata in più che tenere aperta una scuola non sicura".
A questo punto avrebbe anche potuto dire: meglio uno schiaffo oggi che un delinquente domani; meglio un uovo oggi che una gallina domani; meglio un rimpianto oggi che un rimorso domani; meglio un uomo oggi che un marito domani; meglio un giorno da leoni che 100 da pecora; meglio un morto in casa che un pisano all'uscio.
Vale a dire il festival delle ovvietà. Pardon, delle stupidità.
Senza offesa.

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