Riceviamo dal Direttore della newsletter "L'Avvenire dei lavoratori" e più che volentieri diffondiamo. Il titolo avrebbe potuto essere "Scommessa sull'utopia" e forse per questo ci ha intrigato. Buona lettura in questa calda estate. Red
Si accumulano in Italia i segnali di una discontinuità politica lungamente preannunciata. Se essa avverrà per davvero e in che modo, se essa ci condurrà a un governo di responsabilità nazionale o a elezioni anticipate oppure a un temibile vuoto di potere, nessuno lo sa.
Tanto vale occuparsi allora di questioni fondamentali. Perciò questa settimana tratteremo di verità: serenamente, pacatamente.
A modesto parere di chi scrive la nozione di verità si suddivide in quattro concetti. Eccoli.
Se, in primo luogo, affermiamo per esempio: "
alcuni capricervi stanno galoppando", questo è vero a due condizioni: che ci siano effettivamente degli animali chiamati "
capricervi" e che, laddove esistano, ce ne siano alcuni effettivamente al galoppo.
Invece, dire "
due capricervi al galoppo più due capricervi al galoppo fanno in tutto quattro capricervi al galoppo", è vero a prescindere dal fatto che esistano i capricervi. E francamente non interessa nemmeno se i quattro animali, reali o immaginari che siano, stiano effettivamente galoppando. Basta che siano quattro. In questo caso facciamo dipendere la verità da certe regole matematiche.
"
È impossibile che in questo preciso istante il mio capricervo stia galoppando e contemporaneamente non stia galoppando". Questo è vero di per sé, a prescindere da qualsiasi altra considerazione, purché le parole usate abbiano ciascuna un significato definito e univoco.
I tre concetti di verità fin qui esemplificati sono noti anche sotto il nome di: 1) "
corrispondenza" , 2) "
coerenza" e 3) "
evidenza" . Ne manca uno.
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Ai tre concetti di verità cui abbiamo accennato se ne aggiunge un quarto, che possiamo chiamare "
consenso" e che svolge un ruolo molto importante nelle vicende umane, perché il consenso è fondamentale quando ad esempio si attribuisce un nome alle cose e un significato alle parole.
Per esempio, il binomio ideale "
Giustizia e Libertà" è stato definito da Benedetto Croce un "
capricervo". Il filosofo, che era un dotto professore liberale, potrebbe avere utilizzato con i suoi assistenti anche l'espressione latina "
hircocervus", che a sua volta proviene dal greco "
tragelaphos", termine coniato da Aristotele all'inizio del suo scritto sull'arte della traduzione.
Italiano, greco o latino che sia, il senso di queste espressioni (affini in tutte le lingue in cui è stato tradotto lo scritto aristotelico cui accennavamo) implica sempre lo stesso concetto: una specie di animale tra il capro e il cervo.
Aristotele aveva coniato questa parola, per esemplificare un'espressione dotata di un senso trasparente: chiunque nell'Atene dell'epoca capiva che "
tragelaphos" allude a una specie di animale tra il capro e il cervo. Ma nessuno sapeva dire se questa espressione indicasse un animale che esiste realmente.
Ma, insomma, il capricervo, ircocervo o tragelafo che dir si voglia esiste o non esiste?
Per rispondere bene a questa importantissima domanda, bisogna aggiungere che Aristotele dubitava dell'esistenza dei tragelafi tanto quanto Benedetto Croce denegava la possibilità stessa di un socialismo democratico europeo fondato sul binomio ideale della Giustizia e della Libertà.
Per il liberale Croce non si poteva nemmeno lontanamente concepire una comparazione della Giustizia con Libertà. Eppure alcuni giovani, e non i peggiori, compararono. Eccome se compararono. Così, per l'accademico Aristotele i tragelafi esistevano solo nella fantasia africana di certi tessitori di tappeti, sempreché gli Africani tessessero.
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Oggi siamo portati a ritenere che gli Africani tessessero. E che tessessero il vero. Dato che l'Africa subsahariana pullula di diverse specie bovine simili ad antilopi, cioè capri dotati di corporatura simile a quella dei cervi. E infatti gli zoologi hanno battezzato "
Tragelaphus" un sottogenere di antilopi.
Tutto questo implica due importanti conseguenze:
1) Che il tempo è galantuomo dato che alla fine si è ammessa l'esistenza dei capricervi e che di conseguenza il celeberrimo intellettuale post-crociano Massimo D'Alema è diventato il
presidente della
Fondazione Europea di Sudi Progressisti, primo esemplare della specie Hircocervus Democraticus Europaeus avvistato anche in Italia.
Al neo-presidente D'Alema i nostri auguri più fervidi e sinceri di buon lavoro.
2) La seconda implicazione è una cosa che dobbiamo esserci dimenticata. Ma, tant'è, il tempo causa un affievolimento della memoria. Attenua ogni ogni vulnus dell'anima: l'umiliazione degli sconfitti, l'arroganza dei vincitori, l'inespugnabilità di un enigma.