Per pacco si intende...
Maurizio Tiriticco - 10-06-2010
...una scatola di cartone sigillata con nastro adesivo... e protetta da una fettuccia di plastica telata termosaldata a croce. Chi non sa che cosa sia un pacco, ora lo sa! Ritroviamo tale definizione nel glossario che apre la cm 50 dello scorso 7 giugno con cui il Miur dà indicazioni sulle modalità di svolgimento della prova nazionale negli esami di scuola media. Ma, perché non mi si dice quanto misura il pacco, quanto pesa, di che colore è la carta che lo avvolge? E poi... c'è la termosaldatura! Basterà un paio di forbici per tagliare la fettuccia? O ci vorrà una diavoleria elettronica? Dentro il pacco ci sono plichi... attenzione non sono solo plichi, sono "plichi ordinari", perché più avanti vengono "plichi speciali", tutti debitamente virgolettati. Plichi ordinari che sono costituiti da un involucro di plastica sigillato, sulle linee di congiunzione, con termosaldatura! Plichi ordinari che, a loro volta contengono fascicoli! Non si precisa se si tratta di fascicoli ordinari o speciali! Mah! E che cosa ci sarà dentro ogni fascicolo? E avanti di questo tono per ben dieci pagine! Cominciava a piacermi questo gioco di scatole cinesi! Occorrerà aprire il tutto per vedere e toccare con mano! Ma come si fa ad aprire un pacco? Le istruzioni mancano, per cui c'è il grosso rischio che i pacchi del Ministero... o del mistero, rimangano chiusi!
Dieci pagine di glossario e di istruzioni, e sono tante... e guai a sbagliarne una! Ma che sarà mai questa prova nazionale? Nulla contro la serietà di una prova! Nazionale per giunta! Arriviamo ben ultimi in Europa e non dobbiamo correre rischi! Una scuola scarrupata e copiona - forse la giudicano così al Miur - merita le dritte opportune! Tutte le operazioni sono puntualmente e dettagliatamente prescritte e... guai a sgarrarne una! Ne va della correttezza e della legittimità dell'esame!
Ma come! Il Presidente del Consiglio dice che la Costituzione è un inferno, troppo piena di norme e di regole che non solo limitano, ma addirittura affossano la libertà e la creatività personale! E poi il Miur impone alle scuole una sorta di camicia di forza? Tutto questo per sperimentare una prova nazionale che, invece, dovrebbe renderci tutti più liberi e contenti! Ma cerchiamo di essere seri! Dov'è Don Lorenzo! A lui non mancava affatto il rigore... e come faceva rigare i suoi ragazzi! Ma non era il rigore della forma, bensì quello della sostanza di chi insegna sapendo veramente come si insegna e come si sollecita un reale apprendimento! Siamo di fronte ad una prova nazionale che ci dovrebbe dare... non dico gioia, perché una prova è sempre una prova, ma che dovrebbe sollecitare in insegnanti e alunni interesse, partecipazione, entusiasmo anche, perché siamo tutti chiamati ad un qualcosa di veramente nuovo ed importante che ci dovrebbe permettere di crescere, di migliorare, di confrontarci su un terreno che va oltre le mura di una classe e di una scuola! Ci mettiamo tutti in gioco ad un livello che per la prima volta è nazionale! Ed è - o dovrebbe essere - una esperienza del tutto nuova!
Ed invece non è così, non sarà così! La mannaia della burocrazia è capace di spegnere il nuovo anche prima che nasca! Sarà la prova della paura di "sbagliare"! Perché tutti potranno sbagliare! Guai ad aprire i plichi un minuto prima! "Regolate gli orologi!": come nei film di guerra! Poveri docenti! Guai a mettere la crocetta sul quadratino sbagliato, o meglio, errato! Poveri alunni! Gli esami sono sempre una prova e inducono sempre ansia e preoccupazione! Ma non ci si può divertire, soprattutto se lo fa il Miur, ad aumentare quest'ansia a dismisura, ad incutere solo la paura di sbagliare! Attenzione! Occorre anche guardarsi dagli insegnanti stessi! Infatti, "per le prove di italiano e di matematica (prova nazionale), sono da nominare due coppie di docenti vigilanti: per l'italiano occorre non nominare i docenti della materia; per la matematica occorre non nominare i docenti della materia e quelli di tecnologia. Per quanto possibile non nominare vigilanti i docenti della classe (deve trattarsi, comunque, di docenti della commissione plenaria)". Guai ad incrociarsi sulla soglia di una porta! Apriti cielo! Così eviteremo gli aiutini!
Insomma, una prova che poteva essere nuova, interessante, utile, aperta a una prospettiva valutativa diversa dal trantran quotidiano dei voti resuscitati, sarà vissuta come una ulteriore iattura, dopo le tante che in questi ultimi anni la nostra scuola dell'obbligo ha subito, con pazienza e rassegnazione!
Nella circolare non c'è nulla di incoraggiante, nulla che solleciti al nuovo! E' il mattinale dell'ultimo commissariato! Solo furti e rapine! Ma è proprio questa la scuola che vogliamo? Una scuola dell'obbligo incartata in formalismi che la rendono prigioniera di se stessa? E tutto questo per rendere più severo - si fa per dire - un esame che ormai vale quanto il due di briscola, per quanto riguarda la sua sostanza? Con l'esame di terza media una volta si concludeva veramente un ciclo! Oggi non è più così! Neanche un "bidello" - che tra l'altro tale più non è - può far valere la sua licenza media, perché occorre un titolo superiore! Un esame che non siamo capaci di cancellare perché non siamo capaci di dire a noi stessi, e di scrivere per legge, che il reale primo ciclo di istruzione si conclude con l'adempimento di un obbligo decennale! Abbiamo un'amministrazione che non è capace di essere rigorosa nel pretendere che dopo dieci anni di studi i nostri ragazzi siano certificati per quelle competenze culturali e di cittadinanza che quasi tutti i Paesi dell'Unione europea ormai garantiscono! Però abbiamo un'amministrazione che ci vuole far credere che la licenza media è così importante da meritare una prova nazionale, ma con un rigore da Stato di polizia!
Per concludere, per pacco si intende... quest'ultimo grazioso regalo del Miur.

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 Libero Tassella    - 13-06-2010
Conoscevo questo articolo di Tiriticco, postato sul sito fuoriregistro, e già riportato nella lista di Professione Insegnante; credo che dovremmo cominciare una disubbidienza civile contro tutto questo cascame burocratico neo centralista, la dura realtà è che l’Italia, malgrado questo fasullo rigorismo da manuale delle istruzioni, è un popolo di analfabetismo; oggi sul Mattino di Napoli leggo quanto dichiarato dal noto linguista Tullio De Mauro, già ministro della PI:“ L’arretratezza dell’Italia è legata all’assenza di adeguati livelli d’istruzione e cultura. E questa ignoranza va a braccetto con quel 38% di popolazione che non è in grado di scrivere una piccola frase o di capire cosa dice la piccola frase”. Oggi, non nell’Italia di inizio ‘900, ma degli anni 10 del 2000, 32 milioni di Italiani hanno un’insufficiente competenza alfabetica e aritmetica, il 5% della popolazione adulta è da considerarsi radicalmente analfabeta, il 33% semianalfabeta e il 33% è a rischio di ripiombare in tale situazione, nell' “ analfabetismo di ritorno”. Davanti a questa situazione drammatica, si taglia in istruzione e in cultura, si riempiono all’inverosimile le classi, si tagliano le discipline, si riduce l’offerta formativa , si dismette l’istruzione pubblica statale e soprattutto si demotivano gli insegnanti con un accanimento senza precedenti, togliendogli dei soldi dalla tasca. Due manovre economiche tolgono alla scuola e ai suoi lavoratori be 10 miliardi di euro. Questo credo sia il vero pacco con fiocco confezionato alla scuola dal governo Berlusconi.

 Carla Giulia    - 27-06-2010
Concordo pienamente con Libero Tassella.
Voglio aggiungere che sono stanca di sentir dire da Tiriticco, e da mille anni, le solite cose, scontate quando la scuola era il luogo di formazione della persona e di "istruzione" (credetemi non è una brutta parola") figuriamoci oggi con i tagli nascosti malamente da una riforma FARSA! Già ai tempi delle propste Berlinguer ecc... sostenute da Tiriticco quello che dominava era: LA NON FIDUCIA NEGLI INSEGNANTI!
Ho aperto il fuoriregistro chiedendomi se commentare o no il penultimo post di Tiriticco (un post in cui Tiriticco MAGNIFICAVA le prove INVALSI! ), ero dubbiosa perchè non è la prima volta che scrivo ed ho capito che l'esimio dottor Tiriticco SCRIVE ma non LEGGE! Poi ho trovato il commento del Tassella e così mi sono decisa ...
Voglio terminare questo mio breve e forse confuso intervento con un ricordo:
quando ho seguito il corso (in tv e on line - condotto dal Broccoli - che prima di quel "programma" mi piaceva ... - con l'apporto tecnico del prof. Tiriticco) per la riforma, del 1997, degli esami di Stato, insieme ai colleghi docenti in un Istituto con maxisperimentazione partita (dal basso) nei primi anni '80, mi sono annoiata e arrabbiata! Tutto sapeva di SCONTATO e teorico. Ricordo una collega amica (che non c'è più, a proposito di mandare le donne in pensione a 65 anni!) che dal fondo dell'aula magna ad un certo punto ha URLATO: spegnete la televisione!
Si spenete questi comment di Tiriticco: i buoi sono già scappati dalla stalla ! NOI DOCENTI CERCHEREMO COME SEMPRE, DI RIDURRE IL DANNO ! Mi fa piacere che Tiriticco parli della " burocrazia" ( coordino i CdC di due classi e devo lavorare molte ore prima di ciascun incontro per consentire alla riunione di durare solo 1 ora e mezza - QUANTI MODULI DEVO COMPILARE !!!) e ne parli in quei termini ma anche le prove INVALSI sarebbero da "criticare".
Un po' di fiducia nel nostro lavoro, caro TIRITICCO, non guasterebbe!