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Strategie e pratiche della comunicazione indipendente
Media Activism - 14-10-2002
Il media attivismo e' una rete mondiale. Per descriverlo occorre immaginare un ambiente interconnesso fatto di flussi informativi, network, campagne mediatiche, programmatori, videomaker, giornalisti free lance. Il media attivismo non e' un solo un fenomeno politico, ma un laboratorio di sperimentazione di modelli sociali che vedremo sorgere appieno nella societa' del futuro. E' una nuova attitudine che consideriamo centrale nell'umanesimo del mondo a venire. Fare media e' metafora, modello, rispecchiamento, tappa fondamentale del fare societa' e di tutte le altre forme di attivismo e organizzazione sociale. La battaglia sulla comunicazione non e' piu' semplicemente una battaglia per un'informazione "vera", obiettiva, indipendente. *Information wants to be free* suona oggi come uno slogan freak anni Sessanta, poiche' nell'epoca dell'intelligenza collettiva e della rete dovremmo dire *Information wants to be General Intellect*. La reale posta in gioco e' riuscire a scardinare una delle macchine economiche che sostengono il capitale del pensiero unico. I media non sono semplici mezzi di comunicazione ma campo delle battaglie politiche, teatro dell'immaginario collettivo, specchio di proiezione della struttura e della costruzione sociale. Sono mezzi di produzione, piuttosto che mezzi di rappresentazione: in quanto mezzi di produzione economica, produzione dell'immagine del mondo, produzione di bisogni e desideri. Dietro la superficie patinata dello spettacolo dei telegiornali si muove un intrico mondiale di reti e radiotrasmissioni, cavi e teleschermi, hardware e software, capitali e corruzione. Oggi la base della piramide mediatica si sta sgretolando. Nel network mondiale si diffondono conoscenze tecniche e scetticismi costruttivi. La crisi del neoliberismo mina la fiducia delle masse nel sistema Occidente. I moghul dell'informazione corrono ai ripari, muovono migliaia di schiavi per rinforzare le fondamenta che scricchiolano, portano i loro servigi ai potenti della guerra. Trasformiamoci in media dandy, accorgiamoci della superficialità del gioco dei media e impariamo a pattinare.



settembre 2002


Non sarai vittima dei media fino a quando ne farai uso. Perciò gozzovigliamo nei media, alla Rabelais. I segnali per noi non sono immateriali ma tattili. Noi ci rotoliamo nel fango dei media.
(Geert Lovink, Hör zu oder stirb)

Noi abbiamo una scelta... Possiamo avere una attitudine cinica nei confronti dei media, dire che nulla può essere fatto... O possiamo semplicemente rimanere increduli... Ma esiste una terza opzione che non è né il conformismo né l'incredulità: quella di costruire una via diversa - mostrare al mondo ciò che realmente sta accadendo - avere una visione del mondo critica... È la nostra unica possibilità di salvare la verità, di custodirla e di distribuirla, poco a poco.
(Subcomandante Marcos, febbraio 1997)

Non abbiamo bisogno di comunicazione, al contrario ne abbiamo troppa. Abbiamo bisogno di creatività. Abbiamo bisogno di resistenza al presente.
(Gilles Deluze e Felix Guattari)
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