breve di cronaca
Viaggi di istruzione e uscite didattiche sempre più difficili
Legambiente scuola news - 04-05-2010
E' sempre più difficile organizzare viaggi di istruzione e gite scolastiche, che riguardano ogni anno più di 3 milioni di studenti: secondo il Centro studi turistici di Firenze, infatti, ci sarebbe stato nell'a.s. 2008/09 un calo del fatturato collegato al turismo scolastico del 12,7% rispetto all'a.s. precedente. Tra le cause senz'altro l'aumento dei prezzi dei viaggi che si è incrociato con la crisi economica che riguarda un sempre crescente numero di famiglie e con la carenza di fondi delle scuole che ha impedito, come avveniva in passato, l'integrazione delle quote di partecipazione degli studenti. Per la stessa ragione è quasi impossibile garantire ai docenti accompagnatori il riconoscimento dell'intensificazione del lavoro e delle responsabilità, vista la soppressione dell'indennità di "missione" per le gite in Italia avvenuta nel 2007: il viaggio di istruzione, infatti, richiede un impegno 24 ore su 24 e il rapporto di 1 docente per 15 alunni non risulta sempre sufficiente a garantire condizioni di sicurezza adeguate. Se a questo si aggiungono anche i tanti rischi che si corrono, non sempre prevedibili come quelli del recente e drammatico incidente di Ventotene, si capisce perché sempre più docenti non si rendono disponibili ad accompagnare i gruppi.
A questi dati vanno infine aggiunti quelli che derivano dall'osservatorio di un'associazione come Legambiente che gestisce circa 50 Centri di Educazione Ambientale ed organizza in collaborazione con le scuole diverse attività "sul campo" di educazione ambientale e alla cittadinanza: sono sempre di più, infatti, i docenti e i dirigenti che ci segnalano le difficoltà conseguenti all'abolizione delle compresenze nella scuola primaria e nel tempo pieno, che erano gli spazi spesso dedicati allo svolgimento in orario curricolare di attività sul campo e brevi uscite didattiche sul territorio, grazie alla presenza di più docenti impegnati nella vigilanza e nella conduzione delle attività. La presenza di classi sempre più numerose, quindi, e la difficoltà organizzativa ed economica di garantire un numero adeguato di accompagnatori e di sostituire i docenti impegnati nei viaggi di istruzione, stanno spingendo molte scuola ad ridurre o eliminare le uscite didattiche: uno dei tanti esempi dell'impoverimento educativo, relazione e culturale della scuola pubblica, causato dai tagli delle risorse e del personale.

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 C66    - 08-05-2010
Finalmente il grande business dei viaggi di istruzione e delle uscite didattiche sta entrando in crisi; forse gli insegnanti incominciano a rendersi conto che sacrificare in modo masiccio ore di lezione a favore di questi tipi di attività non porta affatto ad un miglioramento della didattica ma incentiva una perniciosa visione ludico-ricreativa dell'istituzione scolastica.

 virginia    - 12-05-2010
... mi chiedo: è obbligatorio organizzare uscite e, quindi, accompagnare le classi? è scritto da qualche parte che dobbiamo compiere anche quest'altro 'sacrificio'?