Che presa sarà?
Giocondo Talamonti - 15-03-2010
Dunque, la Commissione Provinciale per l'Istruzione si è riunita per la seconda volta in pochi mesi per deliberare sul dimensionamento scolastico a Terni, che ha già visto accorpamenti impossibili, e decidere quello che aveva deciso nella precedente seduta. Cioè, niente.
Ai danni prodotti dall'uscente assessorato di Donatella Massarelli all'organizzazione scolastica della nostra provincia, quello attuale ha pensato bene di aggiungere la beffa (cosa che non guasta mai): far vedere che l'amministrazione è sensibile alle crescenti proteste delle vittime (studenti, famiglie, docenti, personale ATA) ma, contemporaneamente, non fare niente per cambiare le cose.
La Commissione in questione ha partorito il solito topolino; questa volta arruffatissimo, malato anzi, impiagato. Ha parlato di monitoraggio, di tavoli di confronto, di valutazioni. Parole che lasciano il tempo che trovano. La verità è che sono stati volontariamente ignorati gli indicatori che sconsigliavano il dimensionamento, sono state volontariamente ignorate le analisi e le disposizioni comunali (atto di indirizzo votato all'unanimità), è stata volontariamente ignorata la problematicità dell'IPSIA, Istituto considerato avere il più alto indice di complessità dell'intera regione Umbria, sono stati volontariamente ignorati i disagi logistici di famiglie e studenti, annullato il posto di lavoro del DSGA, sconvolto l'intero sistema organizzativo scolastico.
Ma in Provincia o, per dir meglio, nell'Assessorato qualcuno vorrebbe far credere che la situazione deve essere ancora studiata, quando in realtà l'obiettivo è quello di lasciare le cose esattamente come stanno.
Non sarà il caso di chiamare la "furbata" con il nome che merita?
Se questa non è una presa di posizione preconcetta, che presa sarà?


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 G.T.    - 23-03-2010
Il rispetto delle Istituzioni…
Si è dolenti di aver arrecato disappunto al Presidente della Seconda Commissione provinciale per l’Istruzione, Giuliano Rossi, per le critiche mosse all’annuncio dell’apertura di un “tavolo di lavoro” e di un “monitoraggio” sul dimensionamento scolastico.
Fa bene il Presidente a sentirsi offeso; ma prima che per le osservazioni avanzate, dovrebbe esserlo per le conseguenze prodotte da una decisione che, all’epoca, fu fortemente contrastata da tutti gli addetti ai lavori; una decisione che andava ben oltre i desiderata di contenimento della spesa pubblica voluti dal Ministero.
A che cosa serva, in questa fase, un “tavolo di lavoro” e un “attento monitoraggio” non è ancora chiaro.
Il Dott. Rossi richiama al rispetto delle Istituzioni, ritenendo esagerata la reazione nei confronti dell’attività della Commissione. Sarà bene , a questo punto, ricordargli che esiste un atto d’indirizzo del Consiglio comunale, votato all’unanimità, che chiede di rivedere le modalità del dimensionamento scolastico e in particolare l’accorpamento dell’Istituto Tecnico con quello Professionale. A tale indirizzo il Presidente non fa cenno, eppure esso è la volontà di un’Istituzione che rappresenta gli oltre centodiecimila abitanti che popolano la città.
Un’osservazione: compito di ogni comunità è di favorire il progresso e gli interessi della città, ma diventa un obbligo morale se a operare in tale direzione si trova un amministratore. Lo svolgimento di tale dovere non dovrebbe mai rinunciare al dialogo fra istituzioni e, meno che mai, al pregio dell’umiltà.