Giudici e delinquenti
Giuseppe Aragno - 15-12-2009
Ogni storia è contemporanea. Si può discutere sul significato profondo dell'affermazione, ma non è facile negarlo, Benedetto Croce, moderato, monarchico e liberale, ne ha fatto l'asse portante d'una lucida e moderna filosofia della storia. Alla luce di questo principio, non fa meraviglia se Giolitti, liberale anch'egli e protagonista della nostra vita politica nel primo Novecento, parli oggi alla nostra coscienza come il "contemporaneo" d'ogni tempo: è l'uomo che, di fronte ai ripetuti colpi portati allo Statuto, alle inaccettabili violazioni dei diritti delle masse lavoratrici e al gretto e miope egoismo di classe di gran parte dei ceti dirigenti, ammoniva la borghesia sui rischi concreti d'un violento scontro sociale. A leggerlo oggi, il suo pragmatico invito alla moderazione, quello d'uno statista che si vuole "burocrate", pare tanto più forte, quanto più chiaramente risulta figlio d'una lucida visione filosofica della dinamica storica: il disagio ignorato e i diritti negati producono esiti fatalmente violenti.
Oggi lo sappiamo: la risposta fu lenta, gli interessi particolari continuarono a prevalere su quelli generali e si venne al muro contro muro. Non farò il marxista. Lo sconsigliano i tempi e la circostanza. Dirò solo che Giovanni Bovio, anch'egli liberale come oggi passa per essere la stragrande maggioranza del Parlamento, aveva già provato a ricordarlo: da troppo tempo ai bisogni concreti delle masse rispondevano la forza e un silenzio ottuso e pericoloso. Fuori dei palazzi del potere, l'idea socialista chiedeva in tutti i modi ascolto, ma nei tribunali, ove un'ipocrita menzogna sosteneva l'eguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, Bovio aveva dato voce ai deboli: "non vi neghiamo i tributi e la difesa, chiediamo però invano che rimuoviate gli ostacoli che fanno il lavoro impossibile e sterile per noi. Non fateci dubitare della giustizia. Che ci resterebbe? Temiamo di domandarlo a noi stessi, di noi stessi temiamo e ci volgiamo a chi ci chiama fratelli: noi fummo nati al lavoro e, per carità di dio, non fate noi delinquenti e voi giudici".
Tutto risultò inutile e, senza che nessuno potesse più evitarlo, Bresci giunse a levare la sua mano armata. Solo allora, solo dopo il disastro, Giolitti trovò ascolto e la corona troncò gli oscuri legami e i turpi maneggi. Muro contro muro, però, Umberto I s'era spinto sulla via dei tiranni e la storia degli uomini non si gioca sulle dichiarazioni ipocrite. Oggi si sa: egli stesso fu il mandante morale del suo tirannicidio. Le alterne vicende della storia si misurano sui tempi lunghi dei cicli di Vico ma, per buona sorte, le buffonate di velinari, pennivendoli e servi sciocchi hanno respiro corto e finiscono presto nell'ombra eterna del nulla. Ciò che rimane vivo è il corso tragico degli eventi. Le lame di Bruto e Cassio sembrarono sul momento semplicemente - e semplicisticamente - delitto, ma lasciarono invece alla riflessione storica il drammatico e ineludibile dilemma della scelta tra l'ethos della vita e quello della libertà. Non si inganna se stessi e lo sappiamo bene: guai a quel popolo malaccorto che non s'avvede d'essere già davanti ai due corni del dilemma. Non ha più salvezza da sperare.

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 Doriana Goracci    - 15-12-2009
Avevo ieri tra le mani e si fa per dire, sono visibili in internet sul Fatto e Il Mattino, le foto dei segni di una "violenza inaudita", causati dalle cinghie su gambe e polsi ad un uomo sottoposto per 80 ore ad un TSO: Francesco Mastrogiovanni. In serata si è aggiunto il Volto insaguinato e tumefatto di Silvio Berlusconi. Ci sono le prove della violenza. Avevamo bisogno di questi documenti per capire che piovono uomini eccellenti, macigni sulla nostra esistenza? Ma "Se ci fosse un uomo un uomo nuovo e forte forte nel guardare sorridente la sua oscura realtà del presente"... Sorridere prego, hanno sorriso nel mondo, guardando il volto del potente di turno che si è fatto colpire, malgrado la Sicurezza, da un souvenir di un disagiato...mentale. Nella stessa misura in cui sorride chi detiene il potere, delle fotografie di donne e uomini colpiti dalla violenza, da un bastone, da un'arma, da chi causa per soldi, fame e guerra, risate firmate da chi la chiama pace e la chiamano in parecchi così. Girano tante foto, come un bombardamento dal basso in alto, e viceversa: "Questo nostro mondo ormai è impazzito e diventa sempre più volgare popolato da un assurdo mito che è il potere. Questo nostro mondo è avido e incapace sempre in corsa e sempre più infelice popolato da un bisogno estremo e da una smania vuota che sarebbe vita". Ma se ci fosse un uomo...la cui fotografia si possa mostrare ,"Se ci fosse un uomo forte di una tendenza senza nome se non quella di umana elevazione forte come una vita che é in attesa di una rinascita improvvisa...un individuo tutto da inventare in continuo movimento.Un uomo affascinato da uno spazio vuoto che va ancora popolato"?
Insiste la musica e dice quel vuoto, quello spazio, potrebbe essere "Popolato da chi vive senza alcuna ipocrisia col rispetto di se stesso e della propria pulizia. Uno spazio vuoto che va ancora popolato. Popolato da un uomo talmente vero che non ha la presunzione di abbracciare il mondo intero. Popolato da chi crede nell' individualismo ma combatte con forza qualsiasi forma di egoismo".
Viene da sorridere anche a me, sentendo ben altra musica scandita dalle notizie e volevo raccontarle certe storie minori, come la rissa scoppiata a Piazza della Pace a Cremona, nel centro ancora affollato di ieri notte, con un 18enne ferito grave per una coltellata di un 17enne, gruppo contro gruppo, non è dato sapere il movente e dodici giovani sono stati denunciati. Poi di due cugini di origine serba, un ragazzino di 13 anni e una ragazzina di 17, presi di mira con insulti razzisti sabato sera a Cassano Magnago (Varese) da parte di cinque minorenni italiani. I cinque, uno dei quali con meno di 14 anni, hanno poi spinto e preso a calci il tredicenne che è stato ricoverato per la frattura scomposta della tibia e del perone destri, oltre che per escoriazioni al capo. Ne avrà per 30 giorni. I cinque italiani sono stati segnalati alla procura della Repubblica presso il tribunale dei minorenni di Milano per lesioni e ingiurie aggravate da discriminazione razziale. Amar è stato ucciso con 3 pallottole a Lione, in mezzo alla strada, per aver fatto una battuta di troppo a una ragazzina, in pieno giorno, in una strada di un quartiere difficile. A sparare un gruppo di giovani partito alla caccia del ragazzino. Amar è morto mentre veniva trasportato all'ospedale. Nella sparatoria è rimasto ferito un 17enne. Volevo raccontare di una Sicilia dove non va meglio: l' Azienda municipale dell'igiene ambientale da tempo non riesce a garantire un servizio regolare a causa del suo enorme deficit finanziario e Palermo è invasa dai rifiuti, ma va meglio all'Impregilo che ha vinto l'appalto per il Ponte a Messina. Volevo raccontare di un uomo, morto su una barella del pronto soccorso dell'ospedale San Giuseppe di Albano Laziale, in provincia di Roma, senza aver trovato un posto letto. Ma se ne occuperà una commissione d'inchiesta. E anche di uno straniero tra i 40 e i 50 anni, trovato dentro un'auto in un parcheggio vicino alla stazione Termini a Roma, steso nel sedile dietro e avvolto in una coperta, non un sonno felice, morto e con ferite al volto e alla testa . Volevo raccontare di certe minorenni e maggiorenni romene certo non controllate dalla polizia romena o bergamasca ma da microchip sotto pelle e dai loro sfruttatori, come racconta Sergio Bagnoli. Ma sarebbe stato il caso anche di parlare...anzi che non si parli di suicidio, in merito a due donne romene morte dopo avere assunto un farmaco -proveniente dalla Romania - per abortire. Inchiesta a Taranto e si viene a sapere che in molte regioni e ospedali, (in virtù del recepimento ambiguo di una norma europea ed in totale spregio ad una circolare ministeriale che poneva rimedio a questo delirio) alle donne neocomunitarie che debbano interrompere la gravidanza viene ancora chiesto il pagamento dell'intera prestazione (800/1000 euri). Mi rendo conto che non riesco a stare zitta e già ho detto troppe cose senza avere concluso niente ma è cosi confortante e al contempo deprimente ciò che è rimasto intatto dal 1999, quando cantava Gaber per l'ultima volta, quello spazio vuoto che va ancora popolato. "Popolato da chi è certo che la donna e l'uomo siano il grande motore del cammino umano popolato da un bisogno che diventa l'espressione di un gran senso religioso ma non di religione popolato da chi crede in una fede sconosciuta dov'è la morte che scompare quando appare la vita popolato da un uomo cui non basta il crocefisso ma che cerca di trovare un Dio dentro se stesso"
L'amore è una cosa concreta o un'idea? Si ha davvero la necessità di " gesti clamorosi per sentirsi qualcuno"? I mostri che abbiamo dentro Gaber cantando suggeriva di tirarli fuori e magari chissà, metterli a confronto con quelli che ci sono già, con i loro visi tumefatti, con i fantasmi e la vita, con il disagio mentale e del corpo di questa nostra misera epoca. L'amore è una cosa concreta o un'idea? I mostri ci portano alla guerra? Parole? Uomini che si propongono ne scendono a pioggia, gelata come quella di questi giorni e c'è da aspettarselo perchè è inverno anche se il Clima è cambiato, tanto che a Catania c'è stata una tromba d'aria e un violento nubifragio nel pomeriggio che ha scoperchiato l'hangar della base elicotteri dell'Aeronautica militare di Maristaeli e ferito gravemente quattro avieri , ora in coma farmacologico. Il clima pensate è cambiato al punto che "Qui a Jublai in media pioveva 2 volte all'anno. Abbiamo avuto una settimana in cui è piovuto tutti i giorni (non certo in modo torrenziale, ma qualche volta pioggia piuttosto fitta) e, dato che non ci sono abituati, ci sono stati 200 morti per incidenti stradali. Ieri ed oggi è piovuto di nuovo; ieri gli incidenti gravi sono stati 44. Un operatore mi ha detto che molte strade sono chiuse per allagamenti (nel deserto!). Anche sulla strada che porta al nostro compound c'è un grosso pozzangherone, che il nostro autista evita passando attraverso un distributore di benzina. (A proposito, qui la benzina costa 50 centesimi di euro al litro). Saluti Giorgio Boiani" Questa è una lettera arrivata nella notte, su una Lista di discussione genovese, io non abito a Genova. Ha realmente importanza da dove proviene? Importante, una certezza, è che il premier abbia trascorso una notte tranquilla e al risveglio ha chiesto i giornali.