Segnali dall'opposizione... pare che ci sia!
Sul processo breve il PD è irremovibile
di Lanfranco Tenaglia
Temo che dalla coscienza di importanti uomini politici si stia travasando nelle penne di altrettanto importanti giornalisti un'indebita identificazione tra soluzione tout court dei problemi giudiziari del Presidente del Consiglio e il superamento di quelli della giustizia italiana. I due aspetti non sono sovrapponibili, né accostabili.
Fin dallo scorso anno il Pd, oltre ad opporsi alla dissennata politica di governo e maggioranza, ha presentato in Parlamento e alla stampa proposte precise per rendere il sistema giustizia più efficace e rapido. Abbiamo tra l'altro proposto significative ed incisive riforme in tema di revisione delle circoscrizioni giudiziarie, efficienza del processo, riforma del codice di procedura penale, certezza della pena, obbligatorietà dell'azione penale, aumento del numero dei componenti, legge elettorale e sezione disciplinare autonoma del c.s.m..
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Basta con la barbarie delle carceri italiane
di Guido Melis
Si può tollerare una situazione di barbarie come quella delle carceri italiane? Possiamo dirci un Paese civile, quando teniamo 64 mila detenuti chiusi in edifici fatiscenti e inadeguati che potrebbero al massimo contenerne 43 mila? Con un personale di agenti penitenziari largamente sotto l'organico fissato ormai molti anni fa? Con vuoti drammatici tra gli educatori, tra gli psicologi? Con una medicina carceraria scardinata, ancora sotto il trauma del passaggio dal Ministero della giustizia alle Asl?
Il caso di Stefano Cucchi (il ragazzo prelevato dai carabinieri e restituito dopo pochi giorni cadavere ai suoi familiari) non è che la punta di un iceberg che da troppo tempo ormai conosciamo e denunciamo. Lo abbiamo fatto, anche noi deputati del Pd in questa legislatura, in decine di interrogazioni, e in un question time presentato proprio in questi giorni sullo stato complessivo del sistema penitenziario...
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