breve di cronaca
L'educazione fisica non è sport!
CAPDI - 05-11-2009
La Gazzetta dello sport di sabato 31 ottobre ha pubblicato la lettera del Coordinatore tecnico del Coni di Milano con il titolo "Noi tecnici del Coni salveremo lo sport nella scuola", con il commento risposta del curatore della rubrica Fausto Narducci.

Domenica 1 novembre il presidente Flavio Cucco ha risposto con un documento, solo in parte pubblicato dal giornale stesso!
La discussione è aperta!
Riportiamo i testi integrali.

La segreteria Capdi




Sono il Coordinatore Tecnico del Coni Provinciale di Milano. Vorrei fare una precisazione riguardo alla lettera del 3 ottobre sui corsi di formazione per le scuole elementari. Lo staff Tecnico del Coni Milano in previsione di quanto scritto da anni, ha formato sul territorio di Milano e Provincia qualcosa come 4.000 educatori Sportivi e di questi 1270 provengono da Scienze Motorie, tutti disoccupati. Quanto scritto da anni si riferisce alle normative che dovevano entrare in funzione nella scuola elementare nel 2000-01 e la formazione era mirata alle maestre che insegnavano «a capoccia» nella scuola inventandosi l'avviamento motorio così come si insegnava nei cortili o negli oratori anni 50. Niente di grave dove questo progetto si svolgeva ma nella maggior parte delle volte, per età, per competenza, e per altre cose che sappiamo tutti ma non lo diciamo, spesso si faceva altro. Questo ci ha portato ad investire sulla formazione ben prima del progetto attuale: nel nostro staff Tecnico ci sono uomini di sport (tutti) ma anche specialisti di settore . A che serve l'educazione fisica se nessuno per anni ha spiegato ai ragazzi che la motivazione è il gioco per prima e poi un insieme di regole, ruoli e competenze. I risultati li vediamo, basta leggere i giornali sportivi e non per capire che per anni il vuoto educativo ed in questo caso il vuoto educativo sportivo è stato riempito da referenti che con l'educazione
avevano poco da spartire; non ultimi gli insegnanti che sono amareggiati perché qualcuno fa di più di chi per anni leggeva il giornale e buttava la palla in mezzo alla palestra dicendo «giocate».

Ettore Maria Rizzi



No, signor Rizzi, nonostante il tono gentile della sua lettera qui si vuole creare lo scontro fra due categorie (insegnanti e preparatori Coni) che dovrebbero cooperare: nel suo ruolo ci saremmo aspettati più delicatezza. Non serve e non è giusto mettere in ridicolo un'intera categoria (gli insegnanti di Educazione Fisica ma anche le maestre) per esaltare il proprio lavoro. Alcuni passaggi della sua lettera mi sembrano irriguardosi. L'opera di questi professori, a volte demotivati per come sono visti dal resto del corpo insegnanti e per la mancanza di strutture adeguate, è altamente professionale quanto quella dei giornalisti sportivi, anche se a lei può sembrare un gradino sotto quella del suo impareggiabile Staff tecnico. Ora si attenda la loro risposta.

Flavio Cucco
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 Flavio Cucco    - 05-11-2009
In risposta e approfondimento alla lettera del 31 ottobre 2009 a firma di Ettore Maria Ricci

Sono Flavio Cucco, presidente della Capdi & LSM, la confederazione delle associazioni dei diplomati Isef e laureati in scienze motorie e, come spesso accade nella storia e formazione degli insegnanti di educazione fisica, sono stato anche tecnico della federazione di atletica leggera, allenando anche atleti nazionali.
E nella mia professione ho visto e conosciuto tantissimi bravi insegnanti, aggiornati, appassionati del loro lavoro e altri, invece poco impegnati e così anche tra i tecnici ci sono quelli che “sfruttano” gli atleti per fare carriera, tanti che gli atleti li hanno rovinati fisicamente, quelli (lo dice la stampa..) che li hanno dopati…ma per questo non mi sognerei mai di definire i tecnici: sfruttatori, smercia tori di doping e saranno sicuramente una piccola minoranza.
Ora il problema vero, che stenta a venire fuori anche da altre lettere pubblicate da “non solo calcio” è che sullo sport ufficiale, olimpiadi , campionati del mondo e altro, l’Italia non riesce più a competere con le altre nazioni e alla fine la colpa……è della scuola!
La scuola non ha il compito di fare sport ma quello di educare i giovani cittadini a “conoscere” il proprio corpo e le sue possibilità di movimento, a migliorare le proprie abitudini allo star bene, a interagire con lealtà verso i compagni e gli adulti e a “far provare”, con la finalità di possedere gli strumenti per attuare e migliorare queste conoscenze. In ambito dell’educazione sportiva potrà anche sollecitare iniziative per la promozione del valore “educativo” dello sport (verificandone bene i modelli) e promuovere la pratica sportiva affinchè diventi abitudine di vita.
Per arrivare a questo, da anni gli insegnanti di educazione fisica, propongono alle forze politiche e ai Governi una politica di forte investimento di risorse e normativo al fine di:
- rendere obbligatoria l’educazione motoria nella scuola primaria e dell’infanzia, insegnata per almeno 3 ore la settimana da personale competente e qualificato: i diplomati isef e laureati in scienze motorie
- ampliare l’orario di educazione fisica nella scuola secondaria di primo e secondo grado portandola a 3 ore la settimana, come in tutta Europa
- potenziare l’avviamento alla pratica sportiva, garantendo risorse certe alle scuole.
Purtroppo negli ultimi dieci anni, i Governi si sono mossi al contrario riducendo le risorse e conseguentemente l’offerta formativa rivolta agli studenti.
Gli insegnanti di EF sono convinti che la crescita culturale e motoria della popolazione scolastica avrà anche una forte ricaduta sui risultati in campo agonistico e delle eccellenze, come d’altronde è avvenuto in altri paesi europei ( vedi la Francia ).
E questa è la strada da perseguire, assieme alla crescita di progettualità territoriali che, mantenendo la centralità della scuola, vedano il concorso organizzativo e finanziario degli enti locali e di terzi privati, per la crescita motoria e sportiva dei nostri piccoli cittadini.
E anche il Coni, spesso è soggetto attivo, in questo processo positivo, escluso naturalmente quel tal Ettore Maria Ricci, coordinatore tecnico del Coni provinciale di Milano e nel quale il Coni nazionale spero non si identifichi!

Cordiali saluti
Flavio Cucco
Presidente Capdi & LSM
Venezia-Mestre, 31 ottobre 2009

 prof.Massimo D'Elia    - 09-11-2009
Sono un atleta , docente di Educazione Fisica nelle scuole superiori e consulente per le Attività Motorie nelle scuole primarie . Lavoro con entusiasmo , adattando le mie proposte formative ai bisogni dei miei allievi ed allo stato dei luoghi. Ricevo apprezzamenti dalle famiglie e dai Colleghi delle altre discipline, coinvolgendoli spesso nella organizzazione di eventi ed attività aperti anche alla collaborazione di terzi . A volte incontro degli incompetenti , i quali fanno un pessimo uso dei loro titoli culturali o sportivi e riescono a rendere le attività motorie pericolose per la salute od invise ad alcuni. Capita di fare brutti incontri , ahimè sempre più spesso!