Di chi è la colpa?
Un padre deluso dalla Pubblica Istruzione - 28-09-2002
Commento pervenuto oggi
alla notizia Bocciatura contestata, la parola ai giudici (ndr)


Se la scuola va a scatafascio la colpa è degli insegnanti. Qundi non posso fare altro che associarmi a Federica GERI. Mia figlia ha subito quasi le stesse cose..ma con tempi e modi differenti e sui quali non mi dilungo. I professori (ma non tutti) sono arroganti e prepotenti sia con gli alunni che con i genitori, ma sono anche infami (ma non tutti), se hanno una discussione con i genitori si vendicano con i figli, li maltrattano, li bocciano e li fanno apparire "scatenati ed insofferenti". Classico atteggiamento Mafioso, atteggiamento vigliacco. Hanno l'abilità di dire che tuo figlio è impreparato, e dopo qualke mese ti consigliano la collega a cui rivolgersi per le lezioni private (faranno al 50% ??), ma se fai notare che non è corretto e che le insegnanti dovrebbero dare di piu' in classe e di meno al Bar o davanti alla makkinetta distributrice del caffè, allora hai chiuso, non solo ti bocciano la figlia o il figlio, ma anche se cambi scuola tra di loro si conoscono e quindi non cambia nulla. Che fare rassegnarsi, (le denunce fatte al ministero della pubblica istruzione non valgono nulla, hanno sempre ragione loro e sanno mescolare le carte molto bene(tra cani non si mordono), oppure fare lo screanzato con uno per educarne cento. Mà speriamo bene..ma soprattutto speriamo che le insegnanti della vecchia guardia (come si definiscono) se ne vadano in PENSIONEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE. Mi rispondesse qualke professore sindacalista cè l'email...ed io sto a roma.
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 maria    - 30-09-2002
c'è troppa amarezza e livore in questo articolo e percìò penso che non sia molto oggettivo.
Molto spesso i genitori delegano tutto alla scuola, e sono propensi a trovare per i loro insuccessi capri espiatori negli insegnanti.Non è certo facendo una critica distruttiva ad ampio raggio che si potrà aiutare a crescere i propri figli.
Maria

 Gianni Mereghetti    - 30-09-2002
Carissimo genitore,
sono un insegnante e vorrei dirle una sola cosa.
Insegnare è affascinante, ma non è facile, o meglio è facilissimo salire in cattedra e ripetere delle lezioni, non guardare in faccia i propri studenti, cogliendo nei loro occhi il desiderio che li caratterizza e cercando di abbracciarlo.
Quante volte ho sbagliato in questo, quante volte ho fatto lezione, attribuito voti, senza accorgermi del desiderio, della domanda, della critica che avevo davanti.
io di questo chiedo perdono, e sono certo che l'avventura dell'insegnamento riprende sempre dalla coscienza della sproporzione, ma anche dal fatto che pur nei miei limiti io ho qualcosa di positivo da comunicare alla libertà dei giovani.
La ringrazio per le sue critiche e per la sua attenzione.
Gianni Mereghetti


 Franco Castronovo    - 30-09-2002
hai quasi del tutto ragione, anche se l'hai un po' romanzata

 Un padre deluso dalla Pubblica Istruzione    - 30-09-2002
Secondo te è romanzata la cosa!!!
Spendi due milioni e mezzo e dalli ad un avvocato che ti risolva la causa...perdi giornate di lavoro per parlare con l'avvocato, per fare i giri....e poi ti senti dire...che al ministero non possono fare o dare piu' di tanto...caro amico....speriamo che capiti a te quello che e' capitato a me cosi' capirai cosa significa dover spiegare a tua figlia che queste sono le prime delusioni ed ingiustizie della vita.
Cara Singora Maria, forse dovevo invitare a cena qualche insegnante come ha fatto il papà di qualche figlia che andava male a scuola e stranamente è stata promossa, dicevano che era un asino, ma alla fine è stata promossa...è facile fare moralismo e distaccarsi da certi giri quando non si sa cosa rispondere""..capri espiatori negli insegnanti..."", ci chiedono di tutto, dalla carta per le fotocopie alla carta igienica, ai soldi per il fondo cassa....cjhe altro volete pure due stipendi per poter dialogare con gli alunnni e con i genittori...o basta fare un consglio di classe, fatto esclusivamente per le rappressentanti che sono sempre disponibili e sorridenti (non lavorando, passano il tempo a ruffianarsi i professori)...e allora assumetevi le vostre responsabilità visto che pago le tasse ed esigo almeno rispetto cara signora Maria, forse per gente come lei la scuola pubblica spinge i genitori a mandare i figlio in scuole private e ben venga òla privatizzazione cosi' chi non sa insegnare va a casa a fare la calza.

  Un padre deluso dalla Pubblica Istruzione    - 30-09-2002
E RIPETO
MENO MALE CHE GLI INSEGNANTI ITALIANI NON SONO TUTTI UGUALI CE NE SONO DA STIMARE E VALORIZZARE PER TUTTO QUELLO CHE FANNO PER I NOSTRI FIGLI

 Giuseppe Aragno    - 30-09-2002
Avrei voluto scriverglielo nel linguaggio dei cani, ma lei non insegna e perciò non lo avrebbe capito. Glielo dico in un italiano che latra e guaisce. Se, come temo, lei ha mai superato anche un solo esame scolastico, c'è ben poco da dire: ha perfettamente ragione. Dirò di più. Lei è un esempio vivente del pessimo funzionamento della scuola e delle scarse capacità degli insegnanti. Di alunni come lei occorre sinceramente vergognarsi. A meno che - ma proprio non ci spero - lei non confessi di essere un... autodidatta.


 Luigi    - 30-09-2002
Io non so di quale scuola stia parlando. La invito a venire dove insegno io e a vedere come tutti i luoghi comuni ai quali si riferisce sono solo in una scuola che ... non c'è!
Certo se lei aspira per la/il figlia/o (ammesso che a lei interessa) più di quanto può dare allora il problema non è la scuola.

 Rosalba    - 01-10-2002
Caro Padre,
capita nella vita di incontrare degli individui ke si komportano nel modo disgustoso da Te descritto...non solo a scuola. Tu però sei stato particolarmente sfigato,in quanto ti sei imbattuto in una vera e propria associazione a delinquere di stampo mafioso. Ma se devo essere sincera, penso piuttosto che Tu debba essere uno di quei tipi che quando gli toccano il figliolo prediletto non riescono a giudicare lucidamente, anche se il figlio ha commesso delle stupidaggini. Ti rispondo in questo modo forse perchè sono un'insegnante che ama il proprio lavoro (siamo in tanti!) e che non crede di aver rovinato mai nè la scuola nè gli alunni. Poi siccome sono anche Madre credo di avere l'autorità morale per permettermi di aggiungere che gli alunni peggiori che ho avuto avevano spesso (poverelli) dei pessimi genitori...pessimi non perchè non li amassero, ma perchè forse li amavano come delle chiocce,
ciao da Rosalba

 Un padre deluso dalla Pubblica Istruzione    - 01-10-2002
Giuseppe Aragno ma e' riferito a me quel tuo commento????

 Un padre deluso dalla Pubblica Istruzione    - 01-10-2002
Come già ho detto in un altro commento che guarda caso non riesco a leggere insieme agli altri, il mio "sfogo", chiamamolo cosi' non è rivolto a tutti gli insegnanti ma ad una parte ovvero a quelli che si sono comportati in modo viscido e ed infame nei confronti di un alunna. E non è solo il mio caso che mi fa arricciare il naso quando sento la parola ""insegnanti""..

 Maria Rosa Gortani    - 01-10-2002
Il padre deluso ha qualche ragione: esistono veramente alcuni insegnanti arroganti e vendicativi, come in ogni altra categoria di lavoratori; ma ha il torto di esagerare e di generalizzare.
Che tutti gli insegnanti di una città si conoscano e decidano di trattar male lo stesso alunno francamente mi sembra assai improbabile, mi pare più verosimile che quell'alunno non sia uno stinco di santo.
Sul discorso della pensione della vecchia guardia sarei d'accordo con il padre deluso, peccato che l'età del pensionamento tenda a spostarsi sempre più in avanti. Nella scuola media dove insegno, credo che l'età media del corpo docente sia sui 50 anni o qualcosa di più. Siamo vecchi per gestire delle classi di preadolescenti, abbiamo una lunga esperienza (che è un valore) ma non abbiamo gli entusiasmi e le energie dei giovani, i quali sono quasi del tutto esclusi dall'insegnamento.

 Giuseppe Aragno    - 01-10-2002
Ne dubita? Strano: un dubbio può quindi albergare anche nella sua testa! Sono un sindacalista, sto a Napoli e chiudo definitivamente. Il suo momento di gloria lo ha avuto. Può esserne fiero.

 Fuoriregistro    - 02-10-2002
In relazione all'articolo "Di chi è la colpa", ci vediamo costretti a sospendere la pubblicazione di commenti eccessivamente personali e polemici.
Il dibattito può continuare senza scadere in forme di offesa immotivate e poco produttive.

 Un dirigente deluso dalla Pubblica Istruzione    - 02-10-2002
Sembra impossibile che possano esistere realtà così degradanti se confrontate con tutta la mole di energie culturali ,ed economiche anche, che accompagnano la tanto desiderata autonomia della scuola. Con quale coraggio si parla di progetti educativi, di rispetto della personalità dell'allievo,se poi,comune denominatore di tutte le età scolastiche,rimane sempre la pessima e "mafiosa" comunicazione del docente con l'allievo?
sono moltissimi i docenti refrattari a qualunque modalità d'invito a migliorarsi,non sono sollecitati a farlo,un eventuale giudizio negativo su di loro, non incide per nulla ,sia professionalmente che economicamente.E allora perchè migliorare?Un allievo non piace? Idocenti possono permettersi di "rovinarlo".
Mi chiedo se l'autonomia nella scuola tuteli realmente l'integrità psicologica e culturale dell'allievo

 re_gatto    - 02-10-2002
Quando si consente a chiunque di esprimere giudizi sommari sulla categoria degli insegnanti escludendone una parte con un banalissmo "(non tutti)", allora siamo proprio messi male! I professori diventano facile bersaglio quando per giustificare i fallimenti dei propri figli ci si autoesclude. Vogliamo parlare della famiglia come agenzia educativa?