Fa discutere la decisione della dirigente della "Iqbal Masih" di Roma, Simonetta Salacone, che d'accordo con il suo entourage ha deciso di non aderire ai momenti di riflessione indicati dal Miur: perchè una vera missione di pace - ha detto la preside - va fatta con dottori e insegnanti, non con i militari. Amareggiato il ministro: è davvero triste, chiedo scusa alle famiglie dei nostri soldati.
Stavolta l'iniziativa delle dirigente del 126esimo circolo didattico "Iqbal Masih" di Roma, Simonetta Salacone, l'ex consigliere municipale di sinistra e aspirante europarlamentare con il Pd, rischia di trasformarsi in un boomerang. Almeno a sentire il tenore delle prime reazioni. La preside ha infatti ammesso che il suo istituto primario, da cui lo scorso anno sono stati avviate diverse iniziative anti-Gelmini e ispiratore dell'attivissimo coordinamento romano "Non rubateci il futuro", non ha aderito all'invito del ministro dell'Istruzione di commemorare i sei paracadutisti rimasti uccisi a Kabul a seguito di un vile attentato. Di fatto le indicazioni di promuovere "nelle scuole occasioni di riflessioni e di solidale partecipazione - aveva scritto Gelmini - osservando alle ore 12 di lunedì (poi anticipate alle 11 ndr), in concomitanza con i funerali solenni, un minuto di silenzio" sarebbero state del tutto ignorate.
Ignorando però, in tal modo, anche certe regole non scritte ma da sempre condivise da tutti. Nella scuola del resto siamo ormai al muro contro muro. Ed ogni occasione, anche la meno indicata, viene adottata per mettere in risalto la propria posizione e prendere le distanze dallo schieramento opposto. Il tutto avvalendosi, forse oltre il dovuto, dell'autonomia scolastica.
Così quando è cominciata a circolare la voce che alcuni istituti non avevano dato seguito alle indicazioni del responsabile del dicastero di viale Trastevere, più di qualcuno degli addetti ai lavori ha pensato agli istituti simbolo della lotta alle scelte intraprese dal Governo sulla scuola e dal ministro Gelmini. Quelle stesse scuole che lo stesso ministro ha più volte indicato come inappropriate perché artefici di prese di posizione assunte da dirigenti e docenti che anziché educare farebbero politica. Il sospetto era fondato.
La dirigente dall'istituto "Iqbal Masih" (il nome del bambino pachistano che è anche lui diventato un simbolo, ma della lotta contro il lavoro minorile in tutto il mondo) non si è di certo nascosta dietro la diplomazia: "se proprio va osservato un minuto di silenzio - ha detto Salacone - dev'essere dedicato a tutte le vittime che muoiono sul posto di lavoro e del resto anche quei soldati stavano facendo il loro lavoro".
Quanto organizzato dallo Stato per onorare i parà sarebbe "solo retorica - ha aggiunto polemicamente la ds - perchè una vera missione di pace va fatta con dottori e insegnanti, non con i militari". Ma la decisione in controtendenza non sarebbe stata presa in maniera unilaterale: a supportare la dirigente ci sarebbero state anche le famiglie dei suoi alunni e i docenti a lei più vicini. "E' una decisione che ho condiviso con il Comitato dei genitori e con i docenti del mio staff - ha tenuto a precisare Salacone - con i quali discuto le mie decisioni. Non avevamo tempo sufficiente per avviare una riflessione così importante con i bambini della nostra scuola che sono troppo piccoli per riflettere su questi temi".
Piccata la risposta del ministro Gelmini, che però non è voluto entrare nel merito della decisione presa specificatamente dalla "Iqbal Masih". "Chiedo scusa alle famiglie dei nostri soldati - ha detto il ministro - E` davvero triste apprendere che in alcune scuole si sia deciso di non osservare il minuto di silenzio in memoria dei militari italiani caduti in Afghanistan. La missione fondamentale della scuola - ha continuato Gelmini - è educare alla cittadinanza, dunque tutti coloro che operano al suo interno dovrebbero rispettare e insegnare a rispettare persone che, correndo rischi altissimi, lavorano per riportare la civiltà in zone devastate, costruendo scuole e ospedali".
Gelmini ha comunque bacchettato ancora una volta coloro che usano la scuola per orientare il pensiero di studenti e famiglie. "L`idea che, per motivi di polemica politica, alcuni docenti e dirigenti scolastici abbiano voluto deliberatamente mancare di rispetto a chi ha dato la propria vita per portare pace e sicurezza nel mondo - ha concluso il Ministro - è una cosa che riempie di amarezza".
A.G.
22/09/2009
dal sito dei Comunisti Italiani - 22-09-2009
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“A destra, la corsa al patriottismo purchessia genera mostruosità, persino quando di mezzo ci sono i bambini. Sul mancato minuto di silenzio nella scuola materna ed elementare 'Iqbal Masih' di Roma, da destra, infatti, si è levata una canea insopportabile, degna di un regime, a testimonianza di quanta strumentalizzazione si annidi in quella parte politica che governa Roma e il Paese. Nessuno mette in discussione la partecipazione al dolore e al minuto di raccoglimento richiesto dal governo, sul quale non sindachiamo, ma la cosa che diventa insopportabile è la critica a chi, per scelta personale o semplicemente per metodi educativi, ritiene di non volerlo fare. Da quanto si apprende il minuto di silenzio non si è svolto neanche in altre due scuole - la elementare 'Pietro Maffi' di Roma e la 'Guglielmo Marconi' dell'82° circolo, nel XV distretto - anche a riprova dei ritardi con cui si è inoltrata la circolare della Gelmini. Sta di fatto che a destra, la libera scelta e la libertà di insegnamento vengono considerati degli optional. E' proprio il caso di dirlo: da destra tanto rimore per nulla”. E’ quanto afferma Flavio Arzarello, dell’esecutivo nazionale della FGCI, l'organizzazione giovanile del PdCI.
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Stefano De Stefano - 22-09-2009
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La circolare del Ministro relativa al minuto di silenzio "invitava" all'atto e non era un ordine di servizio. Tanto chiasso su alcuni episodi di non accettazione dell'invito, mi sembra tanto montato ad arte per, come al solito, allontanare l'attenzione dai veri problemi della scuola e "buttarla in caciara", come dicono a Roma. Ho classi di 29 e 30 alunni, ho rispettato e attuato il minuto di silenzio e mi piacerebbe tanto che il Ministro si dedicasse a compiti ben più costruttivi, invece di fare la bambina dispettosa che punta l'indice su chi non ha mangiato la minestra!
Stefano De Stefano - Roma |