Conti e parole
Francesco Masala - 30-08-2009
Leggo da "La Repubblica" del 30 agosto: "La situazione è ingovernabile e il governo non interviene", dice il segretario generale della Flc Cgil, Domenico Pantaleo. "Non c'è tempo da perdere - aggiunge Francesco Scrima della Cisl scuola - bisogna condurre in porto, nel più breve tempo possibile, le annunciate misure straordinarie per i precari che perderanno il posto di lavoro".
Mi chiedo se questi signori ci sono o ci fanno. Mi spiego. Il sig. Scrima sta chiedendo un'elemosina al ladro che ha distrutto e distruggerà posti di lavoro? Il sig. Pantaleo sta chiedendo al boia che taglia le teste di fare rewind come col videoregistratore, allo stesso boia, e così risolviamo tutto? Queste sono strategie sindacali di difesa dei posti di lavoro?
C'è poi un'altra cosa terribile che sta avvenendo, piccoli esercizi di contabilità sulle spalle dei lavoratori. Ci dicono, nello stesso articolo, che si perdono circa 57 mila posti di lavoro, e visto che i nuovi pensionati sono circa 40 mila, ci saranno circa 17 mila precari in meno, e tutti accettiamo questo calcolo come oggettivo. La realtà è che si perdono, quest'anno, circa 57 mila posti di lavoro e i precari che non lavoreranno saranno circa 57 mila. Questa è la verità, 57 mila posti di lavoro in meno sono 57 mila lavoratori in carne e ossa che mancheranno. Ricordo cosa si muove quando si rischia di perdere qualche centinaia o migliaia di posti, scioperi, blocchi, proteste di tanti tipi. Qua siamo a 57 mila (130 mila in tre anni) e si fa qualche vibrante comunicato stampa. Tanto, pensano, al netto dei pensionamenti qualche elemosina per gli altri la troviamo.
Questi sindacati sono gli stessi che firmano qualsiasi accordo sulla riduzione della spesa pensionistica, perché, accogliendo le tesi delle controparti, ci dicono, è insostenibile. Ma qualche volta hanno raccontato ai lavoratori, hanno ribattuto alle controparti, che la spesa pensionistica italiana è in linea con gli altri paesi europei? E che la differenza apparente risiede nel fatto che in Italia le liquidazioni del TFR vengono conteggiate contabilmente nella spesa pensionistica, mentre è solo salario differito, non spesa pensionistica (e negli altri paesi non esiste questo istituto legislativo-contrattuale)?
(Fonte:Altreconomia n.108, p.26)

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