breve di cronaca
Questa non è follia, è vergogna
Professione Insegnante - 05-08-2009
Silvana La Porta , in un suo recentissimo intervento sul sito AetnaNet , si chiede dove sia il sindacato quando si decidono queste cose, (si riferisce alle vergognose immissioni in ruolo fatte con il contagocce e i cui contingenti sono stati resi noti nella giornata di ieri per il tramite delle OOSS, vedi i contingenti riportati sul sito professioneinsegnante.it). I sindacati stanno alla finestra o meglio alla porta , disuniti e scissi, da un certo punto in poi, hanno perso il loro potere di interdizione con il Governo Berlusconi e purtroppo anche una buona fetta di credito tra i docenti, dopo non aver saputo gestire politicamente uno sciopero generale che ha visto la partecipazione a Roma di un milione di docenti e più, che rare volte si era visto in Italia e mai si era visto nella scuola. I docenti hanno fatto quindi la loro parte!
A loro va imputata la colpa di aver ceduto alle lusinghe di Palazzo Chigi nella riunione del dicembre del 2008, che sanciva la scissione tra Flc Cgil e gli altri, di aver fatto fallire il grande movimento di contestazione di base ai tagli del governo e di non aver saputo far diventare la questione dei tagli nella scuola una questione emergenziale di livello nazionale nel paese, come l'Alitalia, per intenderci.
Gli effetti ora si vedono tutti, la missione della Gelmini si sta compiendo, essa non è affatto un'azione folle, io credo che sia invece ispirata da una lucida strategia politica ed economica che è poi quella di Tremonti, tagliare le spese secondo il teorema che tagliare non è che razionalizzare la spesa, cioè non significa tagliare tempo scuola, personale docente e ATA, opportunità, futuro delle nuove generazioni e mettere in ginocchio un'istituzione gloriosa dello Stato dall'Unità in poi, affermare questo per Gelmini, Brunetta e amici è solo propaganda degli avversari, (sessantottini o peggio comunisti, che oggi hanno, a loro dire, in mano la scuola italiana) razionalizzare, è regionalizzare e particolarizzare ciò che è unitario anzi ha concorso a unificare il paese e a democratizzarlo, ma è soprattutto tagliare gli sprechi per migliorare, a loro dire, la qualità del sistema stesso, per pagare meglio gli insegnanti, per migliorare la qualità al fine di raggiungere i livelli europei, insomma non una follia, ma un piano strategico adeguatamente propagandato con palesi falsità per dismettere la scuola pubblica statale, avvantaggiati come sono dall'immaginario collettivo di questo paese, che è la base su cui attecchisce ogni propaganda, sempre distante se non diffidente verso la scuola e i suoi insegnanti.
Non è possibile che in questo Paese ci siano più bidelli che carabinieri, diceva Bocchino (Pdl) alla Camera, e ancora che per la scuola il 97% della spesa è per il personale, affermava la Gelmini nelle sue frasi spot nel salotto di Vespa, salvo poi a scoprire che la spesa è appena del 62.5%.
Un' opposizione inesistente, quella del PD, che annuncia iniziative e non le mette in esecuzione, ve lo ricordate il referendum annunciato da Veltroni? Sindacati divisi su tutto, hanno portato a questa" follia" di cui queste immissioni in ruolo per finta, usate come un spot pubblicitario, non sono che uno dei tanti passaggi. Tra breve toccherà all'istruzione secondaria di secondo grado contare le sue perdite, ma questo avverrà il prossimo anno scolastico. Questa non è follia, questa è vergogna.

Libero Tassella


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