breve di cronaca
CGIL e Cobas contro il decreto Moratti sui precari
Cobas e GGIL - 29-06-2001
Enrico Panini, segretario CGIL Scuola:
"Il Decreto Legge su reclutamento e precariato, che verrà approvato nel Consiglio dei Ministri di domani, contiene una scelta politica pesante e che non condividiamo: la previsione di una eguale valutazione del servizio prestato nelle scuole pubbliche e nelle scuole paritarie.
E' una forzatura che scarica sullo stato la discrezionalità delle assunzioni effettuate nelle scuole private, che penalizza irrimediabilmente i precari che operano nella scuola pubblica e che non trova giustificazione nella legge sulla parità.
Nel merito del Decreto abbiamo sostenuto la necessità di un articolato leggero nei contenuti che salvaguardasse le attuali fasce di precariato in modo da garantire i diritti del personale precario e un regolare avvio dell'anno scolastico.
Vediamo con preoccupazione l'attribuzione del conferimento delle supplenze annue ai dirigenti scolastici, a procedure invariate, perché rischia di allungare, anziché abbreviare, i tempi di avvio dell'anno scolastico e di aumentare il contenzioso.
Roma, 27 giugno 2001"

Comunicato Cobas
"Il contenuto del Decreto Legge che il governo Berlusconi ha partorito in questa “calda” estate romana, corrisponde ad una vera e propria
dichiarazione di guerra nei confronti dei docenti della scuola statale.
Dopo le conquiste dei docenti precari della scuola pubblica, che erano riusciti ad ottenere attraverso la graduatoria del “doppio canale”, il riconoscimento dell’insegnamento nello Stato come unico titolo valido per l’accesso alla graduatoria, il centro-destra spazza i diritti acquisiti ed apre la strada agli ulteriori privilegi da elargire alla scuola privata.
Il decreto legge prevede:
1) L’accorpamento della 3° e 4° fascia;
2) L’intero riconoscimento del punteggio ai docenti delle scuole private
che abbiano iniziato a prestare servizio dal 2000 in poi;
3) Il potere del conferimento degli incarichi annuali ai dirigenti scolastici.
Il sistema clientelare di reclutamento trionfa ancora una volta sulla trasparenza e chiarezza dei requisiti con i quali si accede alle supplenze nelle scuole statali e, anzi, il decreto tenta di introdurre anche nella
scuola pubblica lo stesso sistema attraverso il conferimento al preside-manager, vero e proprio datore di lavoro, dei poteri di nomina annuale.
Il conferimento degli incarichi annuali, prima di competenza dei provveditori, avveniva, infatti, attraverso il rispetto di una graduatoria che stabiliva, sull’intero territorio provinciale, la precedenza di un
docente sull’altro. Ora, invece, i docenti precari hanno la possibilità di richiedere solo 30 scuole; quindi, indipendentemente dal loro posto d’ordine nella provincia, se avranno la “fortuna” (o la “soffiata” da
persone compiacenti) di presentare domanda nella scuola giusta, potranno lavorare per un intero anno, a discapito di coloro che, con più punteggio ma meno “fortunati”, potrebbero anche non lavorare per nulla.
I precari COBAS giudicano questo decreto legge un vero e proprio atto di forza che creerà ulteriore disordine e arbitrio nell’attribuzione delle supplenze; continuano (dopo il sit-in del 27 giugno a Montecitorio) lo stato di mobilitazione per il mantenimento delle quattro fasce, pur ribadendo che nella graduatoria permanente dovrebbero essere inseriti solo coloro che hanno maturato il servizio nella scuola statale; chiedono al Governo Berlusconi il rispetto della normativa attualmente vigente e l’immediata immissione in ruolo su tutti i posti vacanti.
I COBAS INVITANO TUTTI I PRECARI AL SIT-IN CHE SI TERRÀ A ROMA IL 13 LUGLIO 2001 DALLE ORE
10.00 DAVANTI ALLE SEDE DEL CONSIGLIO DI STATO IN VIA CAPO DI FERRO
(PALAZZO SPADA)
Roma, 28 giugno 2001"






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