Apprendiamo da notizie di stampa della singolare iniziativa degli studenti del Berchet, storico Liceo di Milano, che, con il benestare del Dirigente Scolastico, hanno esposto le "pagelle" date dagli allievi agli insegnanti. Premesso che nessuna legge, norma o regolamento dello Stato, contempla la valutazione del lavoro svolto dagli insegnanti, da parte degli allievi, così come nessuna legge, norma o regolamento dello Stato, contempla la valutazione sistematica dell'operato dei magistrati, da parte degli imputati da essi giudicati colpevoli o innocenti, siamo dell'avviso che attribuire una pubblica valutazione di insufficienza alle capacità professionali di un insegnante, o di un qualunque altro professionista, configuri il reato di diffamazione. E sempre sul piano dei risvolti legali, c'è da osservare che, mentre da una parte si cerca di tutelare la privacy degli allievi, omettendo, per quanto possibile, la pubblicazione di informazioni relative al loro rendimento scolastico, dall'altra si espongono al pubblico ludibrio le presunte incompetenze professionali dei docenti.
Ma aspetti legali a parte, vediamo di spiegare brevemente perché la valutazione degli insegnanti da parte degli allievi non è una cosa seria.
Non tutti gli studenti hanno una percezione corretta della realtà e pochissimi hanno la competenza e la maturità per valutare lo spessore culturale e le capacità professionali dell'insegnante.
Per la maggior parte di loro, il bravo insegnante è quello che pretende poco in termini di impegno, che è tollerante rispetto a comportamenti spesso inaccettabili, che si comporta da amico tra gli amici. Mentre il cattivo insegnante è quello che, nel loro esclusivo interesse, pretende molto, che è autorevole ed a volte si trova costretto suo malgrado a comportarsi in maniera autoritaria, che interviene in maniera decisa quando il comportamento degli allievi trascende quelle che sono le più elementari regole di civile convivenza. Ed è inutile aggiungere che questa situazione risulta ancora più accentuata a seconda del tipo di utenza, nonché della localizzazione della scuola.
Consigliamo pertanto al preside del Berchet, di optare per metodi di valutazione più seri o, se proprio vuole insistere su questa strada, di affiggere capovolto il foglio che contiene la classifica delle valutazioni degli insegnanti da parte degli allievi. Senza voler generalizzare, con molta probabilità si potranno individuare i docenti più bravi tra quelli che hanno conseguito la votazione più bassa.
25 giugno 2009
Associazione Professione Insegnante
mirella Albano - 28-06-2009
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Nulla da aggiungere al commento se non che sarebbe opportuno proporre una azione legale per diffamazione da parte non solo dei docenti del Berchet ma di tutti i docenti che intendono far rispettare l'etica professionale ed esigono per se stessi e la propria professione lo stesso rispetto che dedicano agli altri. |
Prof. Raffaello Campani - 28-06-2009
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Si tratta di una goliardata? Se sì ridiamoci sopra. Si tratta di una cosa seria? Allora è il caso di preoccuparsi. Ho molto riflettuto e dopo aver letto le pedagogiche considerazioni del preside e quelle di un giovane studente del Berchet il quale ha affermato che le valutazioni dei professori del suo liceo non sono saturnalia bensì frutto di di ponderato ragionamento, ho deciso di preoccuparmi e considerare il tutto come l'ultimo colpo di piccone inferto alla credibilità ed alla dignità del corpo insegnante.
Anche se la pratica è già largamente diffusa nelle isole britanniche e negli states...
Absit invidia verbis
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prof. Giovanni Zardi - 29-06-2009
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"il vero insegnante non è quello che dall'alto pompa delle nozioni ad alta pressione in ricevitori passivi. È, invece, uno studente più anziano ansioso di aiutare quelli più giovani". William Osler (1849-1919) clinico canadese
Cosa ha spinto gli studenti dei Berchet a dare i "voti" ai docenti? Forse il clima da resa dei conti dell'era Gelmini? Forse un reale disagio? Sarebbe interessante che all'interno dei Consigli di Classe del Berchet analizzassero i voti assegnati dagli studenti! Improponibile in una realtà dove ciascuno lavora per se stesso come se la classe fosse la sua ... dimenticando che i giovani vanno educati ad essere cittadini "sovrani" come detta la Costituzione.
Ritengo comunque sbagliato esporre i voti dei singoli alunni, pertanto ritengo sbagliato esporre quelli dei docenti. |