Giuseppe Trimigno - 24-05-2009 |
Non conosco i fatti, ma per te possono fare da testimoni le cose che scrivi da anni. Quello che racconti e il modo che hai trovato per denunciarlo è per me un esempio concreto di come si possa fare opposizione sociale e attaccare coi fatti e coi comportamenti questo governo e il suo pericoloso capo. |
Stefano Collatina - 24-05-2009 |
C'è ancora gente che si ribella, quindi. Ma è possibile che ti hanno denunciato davvero? Qui stiamo proprio impazzendo! Hai fatto bene e, per quello che può valere, non sentirti solo in questa difficile circostanza, perché hai tutta la mia solidarietà. |
Patrizia Rapanà - 25-05-2009 |
Intendo manifestare due sentimenti. Anzitutto la mia forte solidarietà nei confronti di Giuseppe Aragno, che conserva la capacità di indignarsi e, se ho ben capito, sta per essere processato come un volgare criminale per un gesto di umana solidarietà che, nei tempi bui in cui ci troviamo a vivere, assume un significato anche e soprattutto politico. In secondo luogo un vago e stupito disagio per l'indifferenza di chi - e mi pare che siano tanti - spesso scrivono su questa rivista o, come me, coi loro commenti, partecipano alla sua vita. |
Emanuela Cerutti - 25-05-2009 |
Hai ragione Patrizia. I silenzi non sono la scelta migliore in questo periodo. Motivi ce ne sono tanti, certamente, le ultime settimane di scuola, le indicazioni per gli esami che arrivano all'insaputa di tutti e fanno innervosire i Presidi più disponibili al quieto vivere, le baldorie pletoriche, quelle sì, delle nostre vicende italiane ... ma ciò non toglie. Aragno ha subìto un torto incredibile e stupisce che i difensori della vita non se ne rendano conto. Stupisce che sia accettabile imputare un cittadino che alla vita e al suo rispetto si è appellato. Ma così accade e io dico che c'è sufficiente materiale per indignarsi una volta per tutte. Indignarsi per la banalità in cui scivoliamo, e che non rappresenta chi al mondo migliore possibile crede ancora. Perchè il bello è questo: Aragno combatte per quel mondo e, comunque sia, ha ragione lui. Lui e tutti quelli che per un ideale ancora sanno ridere e piangere. Lui e tutti quelli che ringrazieremo per non aver avuto paura di vivere. |
oliver - 26-05-2009 |
Questo è il classico caso di cittadini di serie A e di serie B. Un signore che non verrà mai perseguito dalla macchina giurisdizionale, l'altro dovrà rispondere davanti ai giudici del suo comportamento. La società pretende dai propri cittadini comportamenti rispettosi e trasparenti, poi arrivano delle leggi che nessuno vuole con lo scopo di tutelare solo coloro i quali dovrebbero vivere in una "casa" di vetro. Purtroppo gli ultimi fatti registrano l'opposto, eppure agli italiani sembra tutto normale. Anche il mass media (ad eccezione di pochi), è propenso alla collocazione del fatto in ambito goliardico o addirittura esaltando le colpe dell'altra parte. Vorrei tanto che gli italiani riuscissero a rendersi conto in quale baratro siamo caduti. Tutta la mia solidarietà |
Claudia Fanti - 27-05-2009 |
Ho letto soltanto ora: si è sempre presi da mille impegni familiari gravosi e dolorosi... Quello che scrivi è profondamente giusto. Questo bellissimo Paese è ubriaco: non vuole vedere, non vuole sentire, vuole soltanto essere anestetizzato da vuote parole, vuole sognare col padrone del vapore un mondo fatto di specchietti per le allodole, sceglie la strada dell'urlo, della scompostezza, dei muscoli, del "facciamo quello che ci pare"... Non so perchè si finisce sempre per cadere giù giù... non riesco a comprenderlo, eppure ciclicamente per l'Italia è così...è come se si volesse provare, di nuovo e all'infinito,"l'effetto che fa" nel perdere la vera libertà... |
Gemma Gentile - 29-05-2009 |
Ogni giorno siamo colpiti da notizie amare e difficili da buttar giù, anche perché non c'è resistenza nel Paese. Una protesta spontanea nata dalla giusta indignazione, di fronte al sopruso commesso da chi dovrebbe agire tutelando la democrazia e invece commette abuso di autorità, diventa atto eroico, visto che rischia il carcere chi ha semplicemente reclamato il rispetto della legge. La mia piena solidarietà a Giuseppe Aragno, di cui ho letto recentemente il bellissimo libro "Antifascismo popolare". Grazie per aver resistito, agendo da cittadino democratico. Perderemo tutte le nostre conquiste inesorabilmente se resteremo isolati, se non si moltiplicherà il numero di quelli che non vedono, non ascoltano e non parlano, se non cominceremo ad organizzare un iniziale argine di fronte al trionfo dell'illegalità e della sopraffazione del più forte. Come ai tempi dell'ascesa del fascismo, l'atmosfera sta diventando surreale e carica di violenza... |
Maurizio Balsamo - 29-05-2009 |
Esprimo piena solidarietà a Giuseppe Aragno che sulle pagine di Fuoriregistro ha denunciato già in altre occasioni, con analisi lucide ed appassionate, la deriva autoritaria, antidemocratica e razzista in atto nel nostro Paese. |