breve di cronaca
Bassanini e Berlinguer: icone della destra
www.fisicamente.net - 21-03-2009
L'articolo

Già ho denunciato in un articolo la collaborazione tra Gelmini da una parte e Garavaglia e Modica dall'altra sulla riforma distruttiva del sistema scolastico italiano dalle elementari all'università.

Oggi veniamo al nocciolo dei problemi evidenziando una cosa che pochi di noi sapevano dal 1998, quando Bassanini e Berlinguer dettero le prime mazzate alle fondamenta della scuola pubblica iniziando lo schifo del riconoscimento delle scuole confessionali ed il loro vergognoso finanziamento.

Questi due figuri sono del PD e rappresentano molto in quel partito, sono come padri nobili citati come icone.

Ebbene questi due collaborano attivamente con le riforme dinamitarde della scuola di Gelmini (leggi Aprea e Tremonti).

Dico questo e lo sottolineo ancora perché vorrei convincere i tifosi (ormai di questo si tratta) del PD che quello è il partito dei padroni e dei fondamentalisti del Vaticano guidati da Ruini.

Ogniuno vota per ciò che crede meglio ma non si può votare per un partito che discende dalla tradizione di difesa dei lavoratori ed è invece un'accozzaglia di padroni, industriali, giuslavoristi padronali.

Di seguito leggerete una relazione inviatami dai precari della scuola del Veneto.

Vi prego di notare che non c'era la CGIL Scuola e che di questo non gliene fotte nulla a Bassanini e Berlinguer (condividono il piano Gelli).

Prendano nota la CGIL, il CIDI, Legambiente, il PDCI e tutti gli sciocchi servili di Bassanini e Berlinguer.


Roberto Renzetti


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Il commento

I Grandi Fratelli

Ieri (18 marzo 2009) ho partecipato ad un mega convegno sulle riforme del secondo ciclo "Secondo ciclo: dalle riforme all'evoluzione reale" indetto dal Confao presso il super paludato teatro Capranica (accanto a Monte Citorio).

Confao sta per "Consorzio Nazionale per la Formazione, l'Aggiornamento e l'Orientamento", aggrega circa 115 istituzioni scolastiche (dirigenti scolastici quindi) e Centri di formazione professionale (Confindustria vi è presente e il presidente è Giuseppe Martinez y Cabrera, il 'padre' della riforma dei professionali (Progetto 92).

Al convegno erano presenti la Aprea, Luigi Berlinguer,Gaetano Dominici (Direttore del Dipartimento dei processi formativi dell'Università-Roma Tre - coordinatore dei lavori), Maria Grazia Nardiello (Dirett. Generale Istruzione e FTS del Miur ( che ha fatto l'intervento più interessante da un punto di vista tecnico-politico), Claudio Gentili (Direttore di Area Education di Confindustria), Marco Nigi (Segretario generale Snals), Massimo Di Menna (Segretario Nazionale Uil scuola). Erano presenti circa 400 persone. E' stato detto di tutto, di più.

Pensate che subito dopo la presentazione di Dominici, dell'Università Roma tre, è stata data la parola a Berlinguer, che ha risfoderato tutto il suo repertorio, tirato a lucido per l'occasione come si fa con l'argenteria buona.

I punti essenziali del suo discorso: la scuola superiore è rigida, non flessibile, non comunicativa; non si scompone il gruppo classe, non lo si articola, si identificano saperi e conoscenze in una visione tutta gnoseologica, mentre si tralasciano informatica e tecnologie.

L'Autonomia è stata soffocata, ma c'è ora un governo energico che la può mandare avanti (sì, ha detto proprio così e lo ha anche ripetuto due tre volte).

Affinché la cosa non sembri il risultato di un rincoglionimento individuale dell'ex ministro, la Aprea, quando è intervenuta, ci ha messo il carico da novanta e ha definito Berlinguer "un'icona che sostiene oggi, qui con noi, le ragioni di una riforma".

Non solo, ha anche richiamato la continuità tra Berlinguer, Moratti e Fioroni, che si sono rifatti all'Europa e, udite, udite, quando ha parlato delle 5 emergenze oggi in campo (innalzare la qualità; personalizzare gli interventi; avviare la meritocrazia; valorizzare le competenze; attuare la flessibilità a tutto campo), arrivata alla flessibilità ha raccontato che il giorno prima, nelle audizioni sul DdL Aprea, sono state incontrate le associazioni e Bassanini, che si è presentato a nome di una associazione di cui non ricordo il nome, "è intervenuto per dirci di andare avanti, come Berlinguer, oggi, e così D'Onofrio e Gentili - Confindustria - sia sull'Autonomia che su governance e profilo degli insegnanti".

Insomma, appare chiaro che la concertazione è ricominciata, che i grandi fratelli si stanno riappacificando, che il mortale abbraccio con il quale cercheranno di stritolare ciò che rimane della scuola pubblica statale si chiuderà a breve visto che sempre la Aprea ha annunciato : "finalmente è arrivata l'ora del cambiamento: abbiamo capito tutto, la diagnosi è chiara, bisogna intervenire...Il governo sta incontrando i sindacati. La crisi può essere un input per il cambiamento".

C'è stata un'assente, la Gelmini (nominata, ma solo per cortesia e di sfuggita, dalla Aprea)

Ciao
Anna Grazia
precariscuolaveneto


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 Carla Giulia    - 22-03-2009
Si era capito, e da tempo!
La questione ora non è: CHI NON VOTARE - DI CHI NON AVERE FIDUCIA, ma: per chi votare? Chi merita la mia fiducia? Chi si batte per i diritti primari: acqua, istruzione/educazione, salute ... ?
Amareggiata vi saluto tutti!
Carla Giulia