RITA BORSELLINO E UN'ALTRA STORIA: "TEMA A LUNGO TRASCURATO, SERVE UN CENSIMENTO DELLE STRUTTURE"
PALERMO 26 febbraio 2009. Un censimento delle scuole per verificare lo stato di salute delle strutture edilizie e l'adeguamento alle norme di sicurezza. E' la richiesta lanciata dall'associazione nazionale
Un'Altra Storia nel corso dell'assemblea aperta ieri al Palazzo delle Aquile organizzata dal coordinamento dei docenti delle scuole di Palermo per protestare contro la legge Gelmini e fare il punto sullo stato dell'edilizia scolastica a Palermo.
"Nell'edilizia scolastica non si è speso per costruire nuovi edifici, ma per pagare gli affitti, spesso anche alla mafia", così Rita Borsellino, presidente dell'associazione, nel corso dell'incontro nella Sala Rostagno. In Consiglio comunale è all'ordine del giorno l'istituzione di una commissione speciale di indagine per fare una ricognizione sulla sicurezza e sull'agibilità delle strutture adibite a scuole, sia degli edifici tenuti in locazione sia quelli di proprietà pubblica. "Accanto al monitoraggio, serve una previsione adeguata di spesa nel Bilancio comunale da destinare alla manutenzione straordinaria, e quindi una programmazione delle risorse da parte dell'amministrazione nell'ambito del piano di programmazione triennale delle opere pubbliche", dice la consigliera comunale del gruppo
Un'Altra Storia Nadia Spallitta, "non possiamo rischiare il ripetersi di vicende come quella dell'Istituto comprensivo Danilo Dolci, di cui di recente è stata approvata in Consiglio una variante di adeguamento della scuola alle norme di sicurezza e per l'abbattimento delle barriere architettoniche, che da circa venti anni era tenuto in locazione da privati in violazione di tutte le norme di sicurezza e adesso regolarizzato dopo che era stato confiscato alla mafia". "Tagli in Bilancio ai fondi destinati a combattere l'evasione fiscale - dice la consigliera Antonella Monastra - non fanno che rendere ancora più difficile la vita delle scuole cittadine". Rita Borsellino ha inoltre toccato il tema caldo del precariato nella scuola, "fortemente penalizzato al Sud, dove gli effetti dei tagli della Legge Gelmini si faranno sentire inesorabilmente, contariamente al Nord dove esiste la possibilità del tempo pieno e quindi un maggiore utilizzo degli insegnanti".