breve di cronaca
Vi chiediamo un sussulto di etica
Comitato Genitori IC Carlopoli - 30-01-2009
"In quanto alla loro vita di giovani sovrani domani, non posso dire ai miei ragazzi che l'unico modo d'amare, la legge è d'obbedirla.
Posso solo dir loro che essi dovranno tenere in tale onore le leggi degli uomini da osservarle, quando sono giuste (in altre parole, quando sono la forza del debole). Quando invece vedranno che non sono giuste (in altre parole, quando sanzionano il sopruso del forte) essi dovranno battersi perché siano cambiate" Don Milani, lettera ai giudici 1965


Breve sintesi dell'attacco che la Scuola nella sua interezza sta subendo; tutti VOI dovete dare il vostro contributo per far sentire la nostra voce. La voce di Genitori, Docenti, Ragazzi che vogliono diventare bravi e onesti cittadini in una terra che spesso non lo consente. Mafia, P2, cattiva-politica sono gli alti e larghi muri eretti tra noi e la civiltà.
Grazie mille per tutto quello che farete


A seguito di un'assemblea tenuta dai genitori dell'istituto Comprensivo di Carlopoli e Cicala domenica 25 gennaio 2009 alle ore 16 si è giunti alla decisione di attivare una forma di protesta civile per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica sullo smembramento del nostro Istituto Comprensivo G. Da Fiore di Carlopoli e Cicala.

- La Regione Calabria in questi giorni ha attivato le procedure per il dimensionamento della rete scolastica - art. 64 del D.L. 23.6.2008 N° 112 convertito dalla legge 6.8.2008 N° 133

- Premesso che ha disatteso:
1. Piano Programmatico del MIUR atto 36/2008 Camera dei Deputati
2. D.P.R. 233/1998 art. 2 e 3 Legge 189/2008 art. 3

comunichiamo che:

Le competenze per un atto di così rilevante importanza sono in primo luogo della Regione, nella persona del suo presidente Loiero e dell'assessore all'istruzione Cersosimo e, a seguire, dell'intero Consiglio Regionale. Poi, delle amministrazioni provinciali che avrebbero dovuto predisporre il piano di dimensionamento delle scuole delle rispettive province sulla base delle indicazioni che vengono dalla legge che prevede l'attuazione del Piano Programmatico degli interventi solo dopo aver sentito i Sindaci, i Dirigenti Scolastici, i docenti, i genitori e i Sindacati ( che in questa vicenda sono stati "COMPLETAMENTE LATITANTI").

Questo non è avvenuto. Sintetizziamo di seguito quanto invece è, realmente, accaduto .

La Regione e il suo Presidente non hanno preso visione della situazione scolastica della Calabria anche se era necessario; hanno fatto la cosa più elementare: hanno dato mandato alle province di predisporre i Piani limitandosi a scrivere le Linee Guida. (scritte e inviate alle Province dopo che le stesse avevano predisposto e deliberato i Piani!?!). Nella nostra provincia, la Presidente Ferro, ha passato il compito alla dottoressa Perani che ha predisposto un piano usando due pesi e due misure, un piano dove vengono salvaguardati gli interessi di alcuni senza tener conto degli interessi dei molti e soprattutto vengono ignorati dei "dettagli": i ragazzi, noi genitori, i docenti, i piccoli paesi, la civiltà del Diritto. Ma davvero sono solo piccoli dettagli?

Per la Regione e la Provincia non hanno avuto importanza le caratteristiche dell' l'Istituto frequentato dai nostri figli:

1. È l'unico Istituto Comprensivo riconosciuto Centro Risorse contro la dispersione Scolastica e Culturale della provincia di Catanzaro, uno dei tre presenti nella Regione;
2. E' presidio per le ITC (formazione di base e formazione avanzata) voluto dal MPI;
3. E' Istituto Accreditato - Microsoft IT Academy Program
4. E' istituto accreditato Trinity per la Certificazione di Competenze Linguistiche in Lingua Inglese;
5. E' sede di CITTADINANZA ATTIVA con una particolarità: Sezione "CITTADINIATTIVIPICCOLI" ;
6. Come Centro Risorse per i nostri figli sono stati attivati il 100% dei progetti che l'unione Europea nel corso degli ultimi 4 anni ha messo a Bando;
7. i nostri figli hanno partecipato ai tantissimi progetti FSE e FESR tra cui a quelli che li ha visti andare a formarsi in Irlanda per approfondire la lingua Inglese e in Umbria per approfondire le tematiche Ambientali ;
8. Molti di noi hanno partecipato ad interessanti corsi di formazione finanziati dalla Comunità Europea utili a prevenire la Dispersione Scolastica nei nostri paesi.
9. Molti giovani del territorio hanno frequentato corsi di formazione certificati e spendibili nel mondo del lavoro
10. Sono stati firmati protocolli di intesa con i Comuni, Scuole, Comunità montana, Università, Imprese, Associazioni (Legambiente, Emerald) e realizzati con loro diversi progetti;
11. E' attiva la rete di scuole denominata SERCARL che ha come primo obiettivo la salvaguardia del Territorio Montano e la lotta alla Dispersione Scolastica e Culturale;
12. Tutti i plessi dell' Istituto sono cablati e utilizzano il Wireless.
13. La sede centrale è dotata di una palestra attrezzata con materiali all'avanguardia; di un piccolo teatro, di una Biblioteca-Emeroteca con oltre 3000 volumi e 200 video.
14. E' attivo e funzionante un .sito internet sempre aggiornato che si sta rivelando un grande strumento di comunicazione con le famiglie e con il mondo intero.
15. Con i finanziamenti della Comunità Europea, rivolti alla lotta contro la dispersione scolastica e culturale, il nostro Istituto Comprensivo è stato dotato di: 4 Laboratori di informatica con rete INTRANET, 1 Laboratorio Linguistico, 1 Laboratorio scientifico, 2 laboratori mobili dotati di 12 PC portatili utilizzabili nelle classi, 2 sistemi di videoconferenze di cui una da utilizzare nell'eventualità che uno degli alunni debba essere ricoverato in ospedale per lungo tempo ,1 laboratorio di Arte e Ambiente.

- Chiediamo al presidente Loiero, all'Assessore Cersosimo e alla "presidentessa" Ferro di applicare correttamente tutta la normativa nazionale che prevede attenzione per la conservazione e il mantenimento dell'autonomia scolastica degli Istituti situati in zona di montagna, confine di provincia o regione o delle piccole isole: abbiate almeno il "pudore" di applicare quello che il dettato Costituzionale prevede. LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI E voi che siete (?) coloro che più di tutti debbono mantenere alto questo principio FATELO, per favore.

Vi chiediamo un sussulto di etica.

- Non ci stancheremo di ripetere che il nostro Istituto si trova al confine delle province di Catanzaro e Cosenza, non ci stancheremo di ricordare che il Comune dove è situato il nostro Istituto, è posto a 930 metri sul livello del mare, il più alto della provincia di Catanzaro, non ci stancheremo di far sapere che esistono innumerevoli difficoltà di mobilità e di accesso viario. Chiediamo che in virtù di tutto questo la nostra autonomia sia rafforzata, poichè , ribadiamo, per come la legislazione vigente statuisce, Istituti come il nostro hanno ogni titolo ad accorpare piuttosto che essere accorpati.
- Chiediamo che i nostri governanti rispondano alla domanda se è possibile che nelle 5 province della stessa Regione Calabria siano stati usati criteri e parametri di valutazione diversi e contrastanti fra di loro, calpestando in maniera ignobile ogni diritto costituzionale.
- Chiediamo di riconsiderare la situazione del nostro Istituto, chiediamo che non sia cancellato l'unico presidio di CIVILTA' e di cultura presente nei nostri Comuni e unico nella Regione, chiediamo di non fare questo terribile errore.
- Chiediamo, inoltre, al Direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale (SONO RIMASTI IGNAVI , IN UNA PARTITA COSI GROSSA) che senso abbia avuto sottoscrivere in data 22 Gennaio un protocollo con la Regione Calabria che ha come punto fermo la lotta alla Dispersione Scolastica, quando l'unico ( Solo Tre in Calabria) Istituto Comprensivo Centro Risorse contro la Dispersione Scolastica e Culturale della provincia di Catanzaro sarà soppresso.
- Chiediamo ai sindaci dei comuni di Carlopoli, di Cicala e anche di Panettieri (perché i suoi bambini frequentano la scuola dell'Infanzia e la scuola Secondaria di Primo grado nell'Istituto Comprensivo di Carlopoli), a tutte le associazioni, ai docenti e a tutti coloro che hanno a cuore le sorti della Scuola, dei ragazzi e del nostro territorio, di sostenere la nostra battaglia di civiltà per la civiltà Noi genitori siamo disposti ad attuare forme di protesta, civili ma forti, perché siamo convinti che quando si perde l'autonomia di una Istituzione Scolastica tutto il territorio venga colpito irrimediabilmente al cuore.

- Il primo momento di lotta è l'occupazione simbolica degli ambienti scolastici, occupazione che renderà possibile tute le attività della Scuola solo che questa volta tra i banchi ci saremo anche NOI a studiare con i nostri figli. A partire da Lunedi 26 Gennaio 2009 ci impegneremo in attività che pur esprimendo il massimo della protesta, salvaguardino, seppur modificate le giornate scolastiche, e consentano l'agibilità , pur in presenza di un presidio notturno .

Contemporaneamente si è impegnati a far giungere le giuste proteste alle sedi della Provincia di Catanzaro e della Regione Calabria.

Carlopoli 25 Gennaio 2009
IL COMITATO GENITORI

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 Giocondo Talamonti    - 30-01-2009
Al Presidente della Regione Umbria
D.ssa Maria Rita Lorenzetti


A proposito del problema della razionalizzazione del Sistema scolastico e della conferenza partecipativa organizzata dalla Provincia, mi preme fare alcuni rilievi che toccano il metodo e il merito delle linee scelte.
• Gli eventuali accorpamenti sui quali con nota prot. n.9680/vv del 23.10.2008 si chiedeva di essere preventivamente informati sono stati pubblicizzati per la prima volta il 15/12/2008 nel corso della Conferenza Provinciale ove quasi tutti i soggetti coinvolti hanno espresso parere negativo.
• Gli accorpamenti non tengono conto della compatibilità numerica fra alunni e Istituti della Provincia (circa 26.700 per 43 scuole, con una media di 620 ciascuna).
• La funzione di un Istituto scolastico non può esaurirsi ad una valutazione statistica della frequentazione, ma riveste un ruolo essenziale nella cultura e nell’economia del territorio. Se, poi, la presenza di quella scuola si armonizza con la vocazionalità cittadina e risponde a precise esigenze della realtà imprenditoriale da 100 anni a questa parte, istituendo e formando giovani che al termine dei corsi hanno la certezza matematica di un’immediata assunzione presso le industrie del territorio, ci si chiede quale vantaggio può offrire accorpare una struttura con un’altra, privandola di connotazioni proprie, affinate nel tempo.
• Ad un rallentamento degli interventi di accorpamento da parte del Governo, ha fatto seguito un’accelerazione dell’Assessore Provinciale che, a suo dire, lavorava al piano da almeno due anni. A che cosa e a chi serve precipitare gli interventi forse è domanda che non troverà risposta, ma senza voler essere patetici nel ricordare il ruolo che per un secolo ha svolto l’I.P.S.I.A nella nostra città, è evidente, come il sole, che la sua funzione formatrice e di istruzione l’Istituto non lo ha certo concluso. Che fretta c’è nel cancellare un riferimento storico e professionale dalle pagine della città, quando neppure le motivazioni numeriche stanno più a sostenere l’assurdità dell’intervento?
• Non convincono i termini “razionalizzare” o “dimensionare”, usati come giustificazione incontrovertibile, cui si è voluto dare il significato equivalente di “accorpare”, né l’urgenza di dare avvio alle considerazioni contenute nel Piano Programmatico del Governo
• Non possono essere gli attuali 400 alunni, (anziché i 500 minimi richiesti per evitare l’accorpamento) a giustificare una misura così drastica, tenuto anche conto del fatto che una fluttuazione degli iscritti fra i vari Istituti della Provincia è assolutamente fisiologica. Ci sono stati anni in cui, a Terni, gli iscritti al Liceo Classico non hanno superato i 200 alunni, ma nessuno è stato sfiorato dall’idea di cancellarlo dalle opportunità formative offerte alla cittadinanza
• Non è “accorpando” che si offre un servizio migliore alla cittadinanza; non è “accorpando” che si risparmiano milioni; non è “accorpando” che si aprono prospettive nuove per la formazione ed istruzione dei giovani studenti ternani. La soluzione, semmai, sta nell’ospitare gli studenti di un Istituto in eccesso di iscrizioni presso un altro che accusi un calo, salvo ripristinare gli equilibri appena possibile.
• Si parla di Poli e Distretti, per giustificare l’accorpamento,ma non si fa riferimento alla condivisione delle scelte o alla partecipazione a progetti comuni che vedono coinvolte le realtà culturali, imprenditoriali, istituzionali necessarie al disegno .
• Il disegno ambizioso del distretto Tecnologico necessita di una sperimentazione, vista l’esperienza negativa della Rete Scuola-Lavoro (Rete tra Istituti superiori nata per lavorare su progetti condivisi).

Perché questa fretta?
Anche per quanto concerne la nascita del Centro Provinciale per l’Educazione degli Adulti (un organismo che per vivere deve avere almeno 500 alunni frequentanti e aspiranti alle certificazioni scolastiche) è notorio che avrà luce nella riforma degli ordinamenti scolastici la cui veste definitiva verrà assunta in tempi ancora non precisati.
Mentre i Distretti e i Poli sono mosche bianche in territorio nazionale, i Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti non esistono.
Ora in seconda battuta, il 21 gennaio 2009, l’Assessore Provinciale alla scuola, si dichiara disponibile ad apportare modifiche: rinvia la costituzione del Centro Provinciale degli adulti proponendo di valorizzare i serali svolti nelle singole scuole, senza fare cenno ai Centri di educazione permanente degli adulti. Chiede di dirottare le iscrizioni della prima classe dell’indirizzo grafico pubblicitario dell’Istituto “ Casagrande” verso l’ISA senza porsi il problema delle classi di concorso delle discipline di insegnamento, diverse nell’ IPC e nell’ISA, e della ricaduta che avrebbero sui posti di lavoro e senza tener conto delle indicazioni ministeriali che invitano a non accorpare gli Istituti Professionali e, laddove lo fossero, di renderli autonomi in previsione della riforma.
Non si capisce l’accelerazione che si vuole per il nostro territorio senza essere supportata e condivisa. Nonostante gli errori di qualche anno fa esercitati nell’accorpare l’Istituto d’Arte, per il quale attualmente dalla Provincia si è invocata l’autonomia, oggi si agisce, a distanza di 10 anni, con la stessa leggerezza.
I Dirigenti, i sindacati scuola e confederali, le RSU degli Istituti: ITIS, IPSIA, ITG-Istituto d’Arte, Istituto “Casagrande”, i collegi dei docenti, i Consigli d’Istituto, le famiglie, gli studenti manifestano la loro contrarietà e si pongono i seguenti interrogativi.
Perché non è stato mai dato avvio ad un progetto di orientamento per razionalizzare le risorse, interpretare gli sviluppi prossimo-futuri dell’economia cittadina e crescere, insieme alla città, nella soddisfazione delle sue esigenze sociali e formative?
Allora, a chi giova la cancellazione dell’I.P.S.I.A.?
E, soprattutto, perché tanta fretta?
Nessuno si è premurato di invitare ad un tavolo i rappresentanti economici della città, né di accertare le previsioni di sviluppo del territorio; non si è inteso dare voce ai diretti interessati: i Dirigenti Scolastici e gli Organi collegiali della Scuola, all’oscuro di un minimo progetto da discutere, né ci si è preoccupati dei posti di lavoro che si perdono nell’accorpamento.
L’impressione è che si navighi a vista. L’assenza di riferimenti all’orientamento, rischia di rappezzare ancora una volta situazioni che possono evolvere in maniera diametralmente opposta alle misure che in questa fase si stanno prendendo.
A chi giova allora?

Si prenda tempo per discutere, approfondire, dialogare, recepire da più parti un disegno di scuola regionale basata su scelte da compiere per assicurare i migliori esiti ed interessare tutti i soggetti attivi del territorio.

Il tutto nella profonda convinzione che una proposta di razionalizzazione deve discendere dalla considerazione incrociata di una serie di criteri irrinunciabili. In particolare di ogni unità scolastica andrebbe valutato:
• il rapporto ottimale capacità- ricezione
• la condizione di fatto e l’utilizzabilità di aule, laboratori, biblioteche, aree di servizio ecc.
• le condizioni di sicurezza con particolare riferimento alle caratteristiche architettoniche, al contesto ambientale, alla presenza e all’applicazione di misure volte al rispetto dell’istituzione e degli utenti
• il rapporto ottimale tra il proprio indirizzo di studi e la disponibilità dei necessari supporti
Uno studio condotto secondo i parametri indicati sopra consente di pervenire alla definizione di un indice di qualità e di capienza di ogni unità scolastica, sulla base del quale e solo su quella base si potrà procedere a dimensionamenti non arbitrari ma adottati in nome dei comuni interessi .
E’ questo uno dei percorsi preliminari che dovrebbero portare all’individuazione dei tanti aspetti con cui comporre il piano di organizzazione scolastica regionale per il quale il dimensionamento deve avere il carattere dello strumento e non diventarne il fine.

Le chiedo, pertanto, di rinviare qualsiasi decisione, che trova legittima giustificazione e sostegno nelle seguenti osservazioni alla proposta di accorpamento ipotizzata dall’Assessorato provinciale di Terni

1. non sono stati seguiti nella procedura i criteri stabiliti dalla Conferenza Permanente (3.12.2008), in quanto la proposta di dimensionamento (25.11.2008) è stata formulata prima della diffusione dei criteri; inoltre, non è stata seguita alcuna logica “didattica, pedagogica e culturale”;
2. il numero medio degli studenti nei 43 Istituti superiori della Provincia di Terni è pari a 620 unità (500 unità è il numero minimo che consente l’Autonomia);
3. gli ordinamenti per gli Istituti Professionali non sono stati ancora emanati dal Ministero competente;
4. il dimensionamento degli istituti si realizza nell’ambito del medesimo ordine attraverso interventi graduali e programmati (Art.1 punto 7 dello schema di Regolamento del 18.12.2008 emanato dal Consiglio dei Ministri);
5. il ruolo dell’Istituto (Ipsia) svolto sul territorio ternano risponde alla vocazione industriale e artigianale della città;
6. il ruolo dell’Istituto svolto sul territorio ternano risponde ad un progetto di attività sociale esplicato presso la casa circondariale di Terni con corsi di alfabetizzazione;
7. L’alta percentuale delle frequenze degli stranieri, pari complessivamente al 63,5%, fanno dell’Istituto un punto di riferimento per quanto concerne l’attività di integrazione con la comunità locale;
8. l’Istituto opera in ambito regionale con percorsi professionali coerenti al programma della multinazionale Toyota avviato in campo nazionale di concerto con il Ministero ed è unico nella regione;
9. non si è tenuto conto della relazione del Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale (Prot. n.228-segret. Del 6 ottobre) che riferiva, a proposito dell’Ipsia “S. Pertini”, quanto segue: “ nell’anno 2000/2001 aveva oltre 600 alunni mentre attualmente 394. L’Istituto presenta elementi di complessità specifici in quanto gestisce il Centro territoriale per adulti di Terni ed ha una sezione staccata ad Amelia presso la “Comunità Incontro” di Don Gelmini”;
10. mancanza di omogeneità procedurale negli interventi di accorpamento a livello regionale (rinvio intervento, a Perugia, di 18 Istituti sottodimensionati al triennio 2009/20011, oltre alle deroghe in atto, mentre a Terni si è proceduto solo sulla base della valutazione numerica attuale)
11. E’ ferma la posizione dei Sindacati, delle RSU, dei Dirigenti Scolastici, dei Docenti e del personale Ata nel richiedere il rinvio della proposta per formularne una nuova, concertata e condivisa.
12. Un’ulteriore considerazione va fatta a proposito della complessità degli Istituti per i quali si propone l’accorpamento
13. Gli Istituti centenari : Ipsia (cento anni), ITC (150 anni), ITIS (125 anni) etc. sono realtà radicate nel territorio e protagoniste della crescita professionale e culturale della città, rappresentando un riferimento certo nella storia di Terni.
Si confida nella Sua autorevole capacità di giudizio per rasserenare il clima di disagio che la scuola ternana sta vivendo.

Il Dirigente Scolastico
Ing Giocondo Talamonti

 Giocondo Talamonti    - 31-01-2009
COMUNICATO STAMPA
COMUNICATO STAMPA

Con riferimento alla delibera regionale del 28 gennaio 2009 riguardante l’accorpamento degli Istituti tecnici e Professionali della città, il Consiglio d’Istituto dell’IPSIA “S. Pertini” di Terni, convocato con urgenza, ha valutato nella seduta del 30 gennaio, l’opportunità di ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale avverso la decisione del Consiglio Regionale dell’Umbria, assunta, come segnalato anche dalla FLC CGIL Umbria, seguendo una logica incoerente che abbraccia un criterio per un territorio e lo sconfessa in quello accanto.
Il risultato che ne è scaturito, inopportuno, privo di criteri leggibili, sbagliato nella sostanza, presenta i tratti distintivi di una forzatura decisionale estremamente lesiva dell’impianto formativo scolastico locale, degli interessi vocazionali del territorio, della specificità dell’utenza ed infine, ma non ultimi, degli organici funzionali dei lavoratori della scuola.