MnemoLabili
Gigi Monello - 13-01-2009
16 Giugno 1944, Francia settentrionale, dopo 10 giorni di furibonda battaglia i Tedeschi costringono alla resa gli invasori anglo-americani: 144.000 prigionieri, 25000 caduti e dispersi: lo sbarco in Normandia è fallito. 10 Luglio 1944, Italia centrale, divisioni corazzate tedesche appoggiate da truppe di Salò, sfondano la linea alleata e, a fine Agosto, raggiungono e riconquistano Roma: Mussolini torna nella capitale. Intanto una pioggia di nuove bombe-razzo tedesche rade al suolo interi quartieri di Londra. Gennaio 1945, fronte orientale, controffensiva tedesca, i Russi sono respinti fuori della Polonia; da qualche mese la Luftwaffe dispone di un nuovo velocissimo caccia a reazione. Febbraio 1945, trattative tra Anglo-americani e Tedeschi, cessano le ostilità; dai Pirenei al fronte russo l'Europa è sotto il dominio nazista. Aprile 1945, anche i Russi accettano un armistizio. Settembre 1945, Polonia: riprendono a funzionare Auschwitz e Treblinka. Roma, stesso mese, un decreto del governo fascista requisisce e mette all'asta tutti i beni di Casa Savoia: i proventi andranno in sussidi alle famiglie bisognose. Lo stesso decreto conferma il controllo preventivo su ogni pubblica espressione del pensiero e il definitivo superamento di ogni forma di parlamentarismo.

Nulla di quanto avete letto sopra è veramente accaduto, anche se rientrava perfettamente nell'ambito delle cose possibili. Per quanto sgradevole possa suonare, la proposizione "Hitler ha vinto la guerra", non ha meno plausibilità logica del suo contrario. La storia non è fatta di assiomi e teoremi. Muovendo dall'idea di una presunta forza eguagliatrice del Tempo, un recente disegno di legge del centrodestra vorrebbe equiparare combattenti di Salò e partigiani, assegnando ai superstiti medesima onorificenza e vitalizio. Un messaggio di devastante confusione, mandato a già sufficientemente "devastati" adolescenti. Forse non sarebbe male ricordare che tra il cadavere di Anna Frank e quello di Himmler, c'è una differenza. Come c'è tra quelli di Mussolini e Matteotti.

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