La destra mancina
Vittorio Delmoro - 12-09-2002
Ho letto con interesse l’articolo di Claudia Mancina sulla rivista ItalianiEuropei dedicato alla Riforma Moratti, ma anche con indignazione. Siamo a due!

Ha cominciato Giancarlo Cerini a fine agosto, con argomenti visti dalla parte della scuola; ora arriva a dare manforte Claudia Mancina, con argomenti visti dalla parte della politica; l’obiettivo appare però lo stesso : la sinistra, l’opposizione deve dare una mano a questa riforma!

Non per convincere Moratti che andava bene la riforma Berlinguer (che già sarebbe un risultato apprezzabile), quanto per introdurre dei correttivi nella riforma Moratti, così da annacquarla un po’.

E’ possibile questo? No che non lo è? Per il semplice motivo che la riforma Moratti è DAVVERO (non per pregiudizio ideologico) una botta in testa alla scuola pubblica.

Secondo Mancina la proposta iniziale Bertagna non modificava il nucleo della riforma Berlinguer, ed è per questo che è stata corretta. In quell’occasione la sinistra (l’opposizione) avrebbe dovuto sostenere Bertagna (e Moratti) contro i centristi del governo, difensori delle scuole cattoliche!

Al di là dei bizantinismi e delle tattiche politiche (di cui evidentemente Mancina è maestra, avendo appartenuto alla Commissione bicamerale di infausta memoria), il buon Bertagna (secondo Mancina) non sarebbe altro che un infiltrato rosso nel governo di destra!

Mancina, nel suo saggio, si dilunga sull’analisi del punto riferito alla formazione professionale (l’unico, secondo lei, che può segnare la differenza tra concezione di destra e di sinistra; mentre tralascia come dettagli tutte le questioni legate alla scuola dell’obbligo.

E’ qui l’errore (ammesso che di questo si tratti); secondo Mancina l’opposizione si è fatta trascinare dai movimenti nei vicoli ciechi di alcune leggende metropolitane : l’abolizione dell’educazione fisica, la riduzione delle ore di insegnamento, le ore a pagamento…

Ma quali leggende metropolitane, cara Mancina! Avere il paraocchi e il fastidio di questi movimenti che muovono troppo è comprensibile, ma non saper leggere è una questione più grave.

Nella proposta Bertagna c’è scritto chiaramente che tutte le scuole italiane avrebbero funzionato a 25 ore settimanali obbligatorie (contro le attuali 27-40), che altre 9 diventavano facoltative e che in tali 9 ore si sarebbero tenuti laboratori (anche l’educazione fisica) frequentabili a scelta della famiglia, che avrebbe potuto anche scegliere strutture private esterne alla scuola.

Tutto questo, per Mancina, è dettaglio marginale, su cui non vale la pena mobilitarsi e che comunque lascia immutato il bellissimo impianto della Riforma dei Cicli.

Ecco perché la sinistra (certa sinistra bicameralista) ha perso (e continuerà a perdere) le elezioni!

Vittorio Delmoro (insegnante!)

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 Gigi    - 14-09-2002
Immediato, appena tornato dal "girotondo" romano e letto questop articolo, mi sono sentito di dovere prendere posizione per due motivi:
1 - Delmoro riporta come meglio gli è funzionale una articolata e assai approfndita riflessione di fronte ad una proposta che contiene "elementi" di quella dell'opposizione quando era governo di questo paese;
2 - vorrei cominciare a leggere qualche articolo dove si dice: questa è la scuola che vogliamo avendo presente che bisogna accorciare il percorso di almeno un anno; che il problema istruzione/formazione e obbligo è assolutamente reale (tanto per citare solo due casi).
Vorei ricordare a Vittorio che la furia irragionevole e l'opposizione pregiudiziale non paga né politicamente né in termini di consenso.
Mettiamo in campo proposte e su queste confrontiamoci quando possibile per stringere l'avversario in un angolo dal quale difficilmente uscirà e che l'opinione pubblica percepirà.
Il dramma della sinistra è che per troppi mesi ha solo difeso la propria proposta (era anche giusto) che non aveva riscosso grandi consensi e non ha messo in campo alternative.

 Giuseppe Manzoni di Chiosca    - 14-09-2002
Mi pare che sia proprio Vittorio Delmoro a non voler vedere: i difetti da lui stesso sottolineati, così come altri (l' anticipo delle elementari a cinque anni, ad esempio) sono ricalcati dai "tormentoni" pluridecennali della sinistra, recepiti infine dal pessimo disegno di riforma di Berlinguer, per fortuna pesantemente rifiutato a suo tempo da tutto il mondo della scuola.
D' altronde che Bertagna, ma non solo lui, sia un riciclato di tutte le commissioni dei precedenti governi di sinistra è un fatto documentato.
La Moratti dovrebbe capire che è tempo di voltare pagina più decisamente!

Giuseppe Manzoni di Chiosca

 HIBERNIAN_67    - 15-09-2002
Ecco un altro veterostatalista che non si accorge dei danni perpetrati da un'istruzione solo pubblica negli ultimi 50 anni!
Condoglianze vivissime, amico, la scuola volta ormai pagina, al di là dei tuoi inutili piagnistei, in Italia come negli altri paesi occidentali!
Se vuoi davvero continuare a farne parte, hai un'unica cosa da fare: STUDIARE DI PIU'!!!
Altrimenti, resta pure statale, ma riciclati in attività + utili alla collettività: cambia lavoro, non si sa mai!