Genealogia nucleare
Angelo Baracca - 11-09-2002
"...Saddam ha la bomba?? "
"Certo, gliel' ha data Washington!"


Ecco l’annuncio mediatico che il mondo attendeva: l’Iraq può costruirsi la bomba atomica in brevissimo tempo se qualche paese gli fornirà il materiale fissile. Che scoperta! Anche se non si vede come e perché dovrebbe lanciarla sugli Usa, o su Israele (che ne ha più di 200) per venire poi cancellato dalla carta geografica! Semmai potrà essere incoraggiato ad usarla proprio se risulterà che sarà fatto fuori comunque. Si dimentica troppo facilmente che il solo paese che ha usato l’atomica sono stati gli Usa, in modo cinico e inutile. Quanto alla bomba di Saddam, non sarebbe un mistero per nessuno se l’opinione pubblica mondiale non fosse oggetto di una delle più colossali mistificazioni della storia. È ben noto, e non da oggi, che Baghdad può facilmente costruirsi la bomba, come altri 43 paesi, ed altre armi di distruzione di massa, con le tecnologie fornitele negli ultimi due decenni da Washington o da paesi terzi: la Francia era la costruttrice della centrale nucleare di Tamouz, che proprio per questo Israele bombardò nel 1981; già nel 1980 Parigi aveva fornito un primo quantitativo di 12 kg di uranio altamente arricchito; la tecnologia della centrifugazione per l’arricchimento dell’uranio è di origine tedesca, e veniva collaudata dai nazisti già durante la seconda guerra mondiale; Saddam fu armato in funzione anti-ayatollah negli anni ‘80 (la lunga, sanguinosa, inutile guerra tra Iraq e Iran) da Washington e dai suoi fedeli sudditi, i quali gli fornirono evidentemente anche le tecnologie per gli aggressivi chimici che usò contro gli iraniani ed i kurdi; appena dieci mesi prima della guerra del Golfo furono intercettati all’aeroporto di Londra 41 detonatori nucleari di fabbricazione americana destinati a Baghdad.
L’Iran, per fare un altro esempio attuale, la bomba ce l’ha realmente, e l’ha sperimentata negli ultimi due test eseguiti nel 1998 dal Pakistan, a cui la bomba è arrivata dagli Usa, attraverso i suoi alleati. L’uranio arricchito lo ha direttamente, dato che dai tempi dello Scià ha una partecipazione al 10 % nel Consorzio europeo Eurodif di arricchimento dell’uranio, che gli dà il diritto di prelevare regolarmente la sua quota: quando Washington e Parigi - preoccupate dalla piega che avevano preso gli Ayatollah, da loro stessi messi al potere per rovesciare lo Scià divenuto scomodo - cercarono di estrometterlo dal consorzio, Teheran scatenò il terrorismo della Jihad islamica, che per tutti gli anni ‘80 insanguinò il Medio Oriente e la Francia (le vicende degli ostaggi americani e francesi, un’impressionante serie di attentati, l’Irangate, ecc.).
Tutte queste cose risultano in documenti ufficiali dell’Onu, negli articoli dei giornali, nelle memorie dei capi di stato: basta leggere l’esplosivo saggio di Dominique Lorentz, Affaires Nucleaires (Parigi, Les Arénes, 2001). L’ultimo mezzo secolo è stato caratterizzato da una politica di proliferazione nucleare, con la copertura del Tnp (Trattato di Non-Proliferazione) e dell’Agenzia per l’Energia Atomica, come hanno dichiarato candidamente a Le Monde (16/05/98) i dirigenti indiani: il Tnp “costituisce più un trattato di proliferazione nucleare che di non-proliferazione”. Ma la versione ufficiale della storia ha rovesciato la verità. Già nel 1976 Le Monde rilevava “se il Tnp proibisce il possesso di armi nucleari, non impedisce di percorrere tranquillamente tutto il cammino che conduce ad esse, e questo fino agli ‘ultimi cinque minuti’” (12/08/76).
Documenti ufficiali dell’Onu, il Ctbt (Comprehensive Test Ban Treaty), riconoscono esplicitamente che ben 44 paesi “dispongono delle capacità tecniche per sviluppare un armamento atomico” (Le Monde, 15/10/99; almeno i 35 paesi contrassegnati con un asterisco hanno avuto la tecnologia, direttamente o indirettamente, da Washington): Algeria*, Argentina*, Australia*, Austria*, Bangladesh*, Belgio*, Brasile*, Bulgaria, Canada*, Cile*, Cina*, Colombia*, Corea del Nord, Corea del Sud*, Egitto*, Finlandia*, Francia*, Gran Bretagna*, Germania*, Giappone*, India*, Indonesia*, Iran*, Israele*, Italia*, Messico*, Norvegia*, Olanda*, Pakistan*, Peru*, Polonia, Repubblica del Congo*, Romania, Russia, Slovacchia, Spagna*, Stati Uniti*, Sud Africa*, Svezia*, Svizzera*, Turchia*, Ucraina, Ungheria, Vietnam.
Si, anche la Cina, come l’India e il Pakistan, hanno ricevuto la bomba tramite Washington: “la logica infernale della dissuasione nucleare conduceva gli Americani a dotare l’India della bomba atomica perché non fosse minacciata dalla Cina; a fornire un’arma nucleare al Pakistan perché si proteggesse dall’Afganistan; a rafforzare il potenziale nucleare della Cina perché non fosse aggredita dai sovietici; a fornire la bomba atomica a Taiwan per bilanciare la potenza della Cina; a fornirla al Giappone per proteggerlo dalla Cina, dalla Corea del Sud e dalla Corea del Nord; a fornirla alla Corea del Sud per metterla al riparo dalla Corea del Nord” (Lorentz, pp. 169-70). È veramente il corollario della strategia ossessiva e proterva di Washington! Vale bene un “prezzo di sangue”, no?



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 Nancy    - 17-09-2002
Sono pienamente d'accordo con voi e spero che non si arrivi ad una nuova guerra contro l'Irak.
Nancy Verzobio

 Nancy    - 17-09-2002
Sono pienamente d'accordo con voi e spero che non si arrivi ad una nuova guerra contro l'Irak.
Nancy Verzobio