In vista del 12 dicembre e oltre
Fuoriregistro - 05-12-2008
... doni pochi, ranocchie bollite alcune, iniziative di una lotta che, silenziosa, continua, più di quanto crederemmo ...


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19/12/08

Fate lezione con noi a Padova

Cosa significa "RIFORMA DELLA SCUOLA"?

"Quando si mette mano ad una riforma complessiva della scuola, come di qualsiasi sistema sociale complesso, bisogna avere il coraggio di andare oltre la cronaca del presente. Una riforma si fa per il futuro, si fa pensando almeno ai prossimi 30 anni. Bisogna per esempio partire da cosa vorremmo che fosse la scuola del nostro Paese tra 30 anni" (R. Iosa)
Le finalità dovrebbero essere:
• Innalzare il livello culturale del paese.
• Migliorare il successo scolastico per tutti i bambini, ragazzi, giovani.
• Adeguare il sistema scolastico al modificarsi del sistema delle conoscenze.
NOI PENSIAMO CHE NESSUNO DI QUESTI OBIETTIVI SIA PRESENTE NEI RECENTI PROVVEDIMENTI DEL MINISTRO GELMINI!
Riteniamo necessario che ci debba essere PIU' SCUOLA:
- perché tutte/i possano acquisire saperi basilari (non minimi, né essenziali);
- perché una comunità senza cultura è una comunità che si può controllare e condizionare;
- per fare vivere la democrazia; -
- per potere trasmettere alle nuove generazioni non solo patrimoni di conoscenze e saperi, ma cultura della cittadinanza, pratica del confronto e della relazione con l'altro/a, senso libero di sé......

Per questi motivi vi invitiamo

VENERDì 19 DICEMBRE dalle ore 10.00 alle 17.30
ad una serie di lezioni all'aperto tenute dai docenti delle
SCUOLE SUPERIORI di Padova e provincia
presso il Loggiato del Palazzo della Gran Guardia
dalle 10.00 alle 13.30 presentazione materiali prodotti dalle Scuole di Padova
dalle 13.30 alle 14.00 Liceo scientifico "Nievo" + Ist. Magistrale "Duca d'Aosta"
dalle 14.00 alle 14.30 Istituto d'Arte "Selvatico"
dalle 14.30 alle 15.00 Istituto Tecnico commerciale "Calvi"
dalle 15.00 alle 15.30 Istituto Professionale "Leonardo da Vinci"
dalle 15.30 alle 16.00 Istituto Tecnico "Scalcerle"
dalle 16.00 alle 16.30 Istituto Tecnico industriale "Severi"
dalle 16.30 alle 17.00 Liceo Artistico "Modigliani"
dalle 17.00 alle 17.30 Liceo scientifico "Cornaro" + gruppo teatrale "Cornaro"

Torte e cioccolata calda per tutti !!!

Coordinamento Scuole Superiori di Padova e provincia

16/12/08


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19/12/08


Venerdì 19 dicembre 2008, Ore 21
Alla Sala Bellavitis di Bassano del Grappa
Fiaccolata a difesa della scuola pubblica
Partenza da Piazzale Trento alle 18,00

Assemblea dibattito
SALVIAMO LA SCUOLA PUBBLICA
Intervengono: Raffaele Iosa (ispettore scolastico), genitori, studenti, insegnanti, personale ATA

I ministri Gelmini-Tremonti mediante le leggi 133 e 137 vogliono inferire un colpo mortale alla scuola italiana. NESSUNA RIFORMA. SOLO TAGLI!

• TAGLIO RISORSE PER 8 MILIARDI DI EURO

• SCUOLA DELL'INFANZIA
Possibilità di formare classi con 29 bambini
Il tempo pomeridiano non è più una garanzia

• SCUOLA ELEMENTARE
Solo 24 ore settimanali garantite
Nessuna risorsa per il tempo pieno
Ritorno al maestro unico

• SCUOLA MEDIA
Solo 29 ore settimanali garantite
Nessuna risorsa per tempo prolungato e i laboratori

• SCUOLA SUPERIORE
Solo 30/32 ore settimanali garantite
Drastico taglio delle materie specializzanti negli Istituti Tecnici e Professionali
Riduzione indirizzi
Eliminazione sperimentazioni
Riduzione del 30% delle attività di laboratorio

La "casta" protegge i suoi privilegi. Regala soldi a banchieri e grandi imprenditori. Fa pagare la loro crisi ai nostri figli e al futuro del Paese. Ma opporsi è possibile. Durante l'incontro verranno presentate alcune proposte concrete per difendere il diritto ad un'istruzione di qualità.

Iniziativa promossa da Robinschool (genitori a difesa della scuola pubblica), Coordinamento studentesco, Coordinamento docenti e Ata.


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18/12/08

SIENA: COORDINAMENTO PROVINCIALE PER LA SCUOLA PUBBLICA

GIOVEDI' POMERIGGIO TUTTI IN PIAZZA A DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA

Arrivano le feste, facciamo un regalo alla nostra scuola pubblica

Scendiamo il 18 dicembre in piazza, giovani, vecchi, bambini, nonni, genitori, lavoratori della scuola, studenti, insegnanti...tutti, tutti insieme a proteggere la scuola pubblica con un grande abbraccio vivo e colorato, informandoci su quello che sta succedendo e riconoscendoci in un progetto comune alternativo.

Facciamo festa nelle piazze dei Comuni di Poggibonsi, di Colle di val d'Elsa, di Siena, di Chiusi, di Abbadia San Salvatore e di altri comuni del territorio di Siena, ribadendo con determinazione e fantasia, il nostro rifiuto al grigiore mortifero della legge Gelmini.

Porta un disegno, un messaggio, un fiore di carta...appesi in piazza daranno colore e vita ad un arcobaleno, immagine della scuola pubblica che vogliamo: aperta a tutti, multicolore, multiculturale, multidisciplinare, viva e fiorente.

Aspettiamo dunque te e i tuoi colleghi, i tuoi studenti, i genitori dei tuoi alunni, i tuoi amici!


COORDINAMENTO PROVINCIALE
PER LA SCUOLA PUBBLICA


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15/12/08

A Ferrara incontro con i docenti per la difesa dell'istruzione

Scuola pubblica, i costi dell'ignoranza

Il Comitato per la difesa e la riqualificazione della scuola pubblica e il Coordinamento Istruzione Pubblica di Ferrara organizzano al Centro Sociale "Il parco" di Via Canapa per stasera alle ore 21 un incontro pubblico sul tema: "Scuola - Cittadinanza consapevole - Democrazia. I costi dell'ignoranza".

Interverranno Mauro Presini, insegnante di scuola primaria, del Coordinamento istruzione pubblica, Bruno Moretto, insegnante al Liceo "Sabin" di Bologna, del Comitato Scuola e Costituzione e Alessandro Somma, docente di Diritto Privato Comparato all'Università di Ferrara.

Continuano inoltre le iniziative di informazione e di protesta contro i tagli alla scuola e alla ricerca ogni sabato pomeriggio in Piazza Cattedrale.

"Le idee circolano - afferma Lia Bazzanini del Comitato per la Difesa e la Riqualificazione della Scuola Pubblica di Ferrara -, le persone si incontrano, saperi diversi si intrecciano perché la scuola pubblica, la cultura e la ricerca non siano calpestate. Siamo tutti coinvolti".


http://www.estense.com


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12/12/08

I LAVORATORI DELLA SCUOLA IN PIAZZA CON I SINDACATI DI BASE


Oggi i lavoratori aderenti al sindacalismo di base, manifestando autonomamente nelle principali città, hanno voluto dimostrare la propria opposizione alle politiche contro la scuola ed il mondo del lavoro varate dal governo Berlusconi e rivendicare precisi obiettivi:

1) Assunzione dei precari su tutti i posti disponibili;
2) Recupero del potere d'acquisto con aumenti in busta paga del 20% ed il rifiuto di ogni differenziazione stipendiale;
3) Abrogazione delle norme "Brunetta" che impongono una tassa sulla salute e gli "arresti domiciliari" per chi si mette in malattia
4) Il ritiro delle norme Gelmini e della Legge 133 che prevedono tagli in massa e classi affollatissime che pregiudicano la qualità del lavoro.
5) La difesa del diritto di sciopero e delle libertà sindacali.

Siamo determinati a proseguire la mobilitazione fino al pieno raggiungimento degli obiettivi e non intendiamo svilirli con compromessi al ribasso.
Pur prendendo atto che, grazie allo sciopero dei precari del 19 settembre, all'imponente manifestazione nazionale in occasione dello sciopero generale del 17 ottobre di tutto il sindacalismo di base e alle mobilitazioni di questi mesi del mondo della scuola, il Governo è costretto continuamente a contraddirsi e a nascondere i propri intenti, giudichiamo in modo fortemente negativo il risultato dell'incontro dell'11 dicembre tra governo e CGIL, CISL, UIL, SNALS e Gilda.
E' chiaro infatti che i tagli più pesanti alla scuola secondaria saranno solo posticipati di un anno, mentre non viene data alcuna garanzia per la scuola primaria.
Il Ministro ha solo riproposto i modelli della "controriforma" Moratti, con in più l'impegno a mantenere gli obiettivi dei tagli previsti dall'articolo 64 della Legge 133. Una volta inserito, il "maestro unico" peserà come un macigno sulla scuola pubblica.
La protesta dei lavoratori sta sicuramente incrinando la solidità del Governo, ma siamo coscienti che dovremo continuare le mobilitazioni anche contro i tentativi di spaccare il fronte dei lavoratori con accordi al ribasso tra il Governo e quelle organizzazioni sindacali che fin dall'inizio hanno visto con preoccupazione la protesta spontanea nei posti di lavoro.
Ora è necessario ottenere un Decreto sugli organici che rispetti le necessità delle scuole e arrivare in primavera al varo di un percorso di stabilizzazione per i precari.
Sulla questione del rinnovo del contratto, bocciamo totalmente il protocollo d'intesa firmato da CISL e UIL, la pretesa di tagliare gli stipendi alla maggioranza dei lavoratori e il tentativo del Governo di comprarci con l'elemosina di 50 euro in tredicesima. Le politiche sui redditi seguite a partire dagli accordi del '93 sono una delle cause della crisi che coinvolge il paese. Non accetteremo che i responsabili della crisi la scarichino sulle spalle dei lavoratori.
Su questi punti saremo ancora in piazza a partire dalle prossime settimane.

Per la CUB Scuola
Il coordinatore nazionale
Cosimo Scarinzi



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12/12/08

Napoli. Occupata la sede della "Federico II" in via Mezzocannone 16

Alle ore 13:00 centinaia di studenti, dopo il corteo in occasione dello sciopero generale, hanno occupato la sede della Federico II "Mezzocannone 16", sede della segreteria e facoltà di scienze, di fatto punto nevralgico dell'ateneo ospitando corsi di numerose facoltà.
L'azione è stata fatta dagli studenti e dalle studentesse, per manifestare il profondo dissenso verso la legge 133, la 137, e in vista delle elezioni delle rappresentanze studentesche.

"La scelta di una occupazione di Ateneo è anche dettata dalla necessità di alzare il livello di attenzione e di mobilitazione sull'ultimo attacco all'università pubblica inferto dalla legge133 e dal DDL 180.Tale attacco rischia di passare ancora una volta inosservato a causa dei frenetici ritmi universitari imposti da anni di scellerate riforme e controriforme, che già non permettono la possibilità di una partecipazione attiva, continuata e costruttiva degli studenti/sse alla vita politica di Ateneo e di una critica al contesto socio-economico in cui siamo immersi, ma, vanno anche a braccetto con l'immobilità dei vertici accademici che solo a parole esprimono contrarietà, ma che nei fatti danno il beneplacito al processo di distruzione e privatizzazione del sapere. Questo connubio pericoloso non è nient'altro che un ennesima repressione delle esigenze e delle rivendicazioni studentesche."

Al momento inoltre c è un blocco stradale a via mezzocannone 16

www.stopgelmini.org

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12/12/08

Grecia, studenti riuniti in piazza ad Atene, città tranquilla


ATENE (Reuters) - Gli studenti delle scuole medie superiori della Grecia si sono riuniti oggi ad Atene per una manifestazione, le università sono occupate, ma è tornata la calma nella capitale dopo sei giorni di violenze che hanno destabilizzato il governo conservatore.

Centinaia di auto, banche e negozi sono stati danneggiati durante i disordini, scoppiati dopo l'uccisione lo scorso 6 dicembre di un adolescente da parte della polizia, e che hanno visto giovani in protesta per la crescente disoccupazione, bassi stipendi e una serie di scandali politici.

Studenti e insegnanti hanno indetto una manifestazione per il primo pomeriggio nel centro di Atene, per protestare contro l'uccisione del 15enne Alexandros Grigoropoulos, ma mentre oggi tutto sembra rientrare nella tranquillità, alcuni giovani lamentano un'apatia da parte del governo, che secondo loro non avrebbe reagito in modo adeguato di fronte alla forza delle proteste.

Circa 80 studenti hanno occupato pacificamente la stazione radiofonica Flash Radio e mandato in onda alcuni comunicati e musica scelta da loro per un'ora e mezzo, mentre è attesa una conferenza stampa del primo ministro Costas Karamanlis -- il cui governo ha una esigua maggioranza e ha perso popolarità negli ultimi mesi -- da Bruxelles, dove si trova per il summit dell'Unione europea.

Ieri, decine di manifestanti hanno lanciato mortaretti e sassi contro la polizia nel centro di Atene, causando alcuni danni, anche se modesti se confrontati a quelli della notte precedente.

Molti greci hanno espresso rabbia nell'apprendere che il poliziotto 37enne accusato dell'omicidio del giovane Grigoropoulos non ha mostrato rimorso agli investigatori per quanto accaduto, sostenendo di aver agito per difesa personale e di aver sparato alcuni colpi di avvertimento.

Epaminondas Korkoneas e un suo collega, accusato di complicità, sono ora detenuti in carcere in attesa dell'udienza del prossimo mercoledì, parte di un processo che potrebbe richiedere mesi prima di arrivare in tribunale.

I greci dicono di desiderare che tutto torni alla normalità, dopo le proteste che, secondo la confederazione greca per il commercio, hanno causato perdite pari a 200 milioni di euro e danneggiato oltre 500 negozi ad Atene.

In quattro anni di governo conservatore, una serie di scandali, di incendi che hanno devastato i boschi e di misure economiche fallimentari hanno spento l'ottimismo del 2004, anno in cui Karamanlis è stato eletto nell'euforia per i Giochi olimpici.

www.borsaitaliana.reuters.it venerdì, 12 dicembre 2008 11.16


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10/12/08

Questa è un'iniziativa di studenti e ricercatori italiani e francesi attivi nel movimento (sindacalisti o membri delle assemblee autonome contro la legge 133), e vuole in un primo tempo affermare la solidarietà con gli attuali movimenti europei per organizzare poi sul lungo termine una collaborazione internazionale per la difesa dei servizi pubblici dell'istruzione cercando di organizzare un incontro internazionale nei prossimi mesi.
Petizione sostenuta dall'unione SUD étudiant (France)

Lei può firmarla su
www.sud-etudiant.org

PETIZIONE «Non pagheremo noi la vostra crisi ». Per un movimento europeo (Italiano)

Buongiorno,
questa petizione è partita da un'iniziativa di alcuni studenti e giovani ricercatori francesi e a cui vogliamo dare una dimensione europea.
Vorremmo in un primo tempo raccogliere le firme d'intellettuali e universitari europei riconosciuto a livello internazionale, poi renderla pubblica cercando di pubblicarla su giornali italiani e francesi per fare appello a tutti i cittadini che si sentono coinvolti a firmarla on line su Internet.
Siamo studenti, dottorandi e ricercatori e vogliamo affermare la nostra solidarietà con i movimenti sociali dell'istruzione che lottano attualmente contre la privatizzazione dei servizi pubblici, dell'istruzione e della ricerca in Europa. Convinti che questa crisi dell'università non è che uno degli effetti delle politiche neoliberali legate a scelte politiche internazionali, decidiamo di riprendere lo slogan delle assemblee italiane : "Non pagheremo noi la vostra crisi!"
« Non pagheremo noi la vostra crisi » è lo slogan che da ormai più di un mese riecheggia in tutta Italia. L'onda di protesta dilaga e più di 300.000 manifestanti il 14 novembre hanno ripreso questo slogan che si rivolge, al di là delle frontiere a tutti i nostri dirigenti. Sono migliaia di studenti, d'insegnanti e genitori che riflettono e agiscono collettivamente per un altro sistema educativo. Hanno lanciato l'appello per uno sciopero generale il 12 dicembre.
« Non pagheremo noi la vostra crisi ! » è il nostro grido di rivolta :
È il grido di coloro che in Italia, Francia, Germania, Spagna rifiutano la mercificazione dell'istruzione e rifiutano di vedere il loro futuro e quello dei loro figlio sacrificato dalla distruzione del servizio pubblico, sola ricchezza di chi non ha niente.
È il grido dei lavoratori, che rifiutano i licenziamenti di massa e le delocalizzazioni e che lottano ogni giorno per preservare i loro diritti minacciati dalla legge dei profitti. È il grido di rivolta di coloro che, con salari e protezioni sociali amputate, si sono indebitati e pagano quotidianamente, nella miseria e nella precarietà le scelte egoiste dei nostri dirigenti politici ed economici.
È il grido dei migranti, vittime del razzismo istituzionalizzato, che rifiutano di essere criminalizzati solo perché cercano, nelle nostre metropoli occidentali, una vita migliore.
È il grido di tutti coloro che rifiutano che i loro diritti siano sottomessi alla ragione del più forte capitalista.
« Non pagheremo noi la vostra crisi » è l'avvertimento di coloro che da dicembre 1995, dalle fabbriche occupate ai sobborghi, rivendicano l'uguaglianza e il rispetto in Francia, che dal 2003 si mobilitano in Germania contro la disoccupazione e l'esclusione... è l'avvertimento che oggi in Italia, in Spagna, in Germania rimbomba nelle orecchie dei potenti.
« Non pagheremo noi la vostra crisi » è anche un altro modo di dire che non vogliamo più vivere in questa società che ci vuole sacrificare sull'altare dei profitti. È il nostro modo di porre la questione
dell'uguaglianza reale dei diritti di tutti, uomini e donne, nazionali e immigrati, lavoratori e disoccupati, cittadini e contadini...
È infine il grido di futuro di tutta una generazione che si alza e decide di combattere a livello internazionale un sistema economico che fa oggi prova del suo fallimento. Questi uomini e queste donne non vogliono sottomettersi alle leggi del mercato, ma accettano la sfida della globalizzazione per apportare la loro risposta globale.
Sì, un altro mondo è possibile e noi l'inventeremo, perché è ormai una necessità !
Con questa petizione, lanciamo un appello alla solidarietà internazionale con gli studenti e lavoratori italiani in lotta contro il decreto Gelmini e la legge 133.
Un appello alla solidarietà europea e mondiale contro la distruzione dei servizi pubblici dell'istruzione, bersaglio simbolico delle politiche neoliberali che vogliono sostituire nelle nostre teste la logica dell'uguaglianza e della solidarietà con la logica del mercato. Affermiamo anche noi ai dirigenti mondiali che siamo pronti a tutto per non pagare le conseguenze delle loro politiche irresponsabili e nefaste. Lanciamo un appello all'organizzazione della solidarietà internazionale preparandoci a manifestare la nostra solidarietà con il movimento italiano il prossimo 12
dicembre costruendo dei ponti al di là delle frontiere per costruire un vero e proprio movimento sociale europeo.
No, non pagheremo noi la vostra crisi !

www.sud-etudiant.org


Pétiton «Nous ne payerons pas votre crise !» Pour un mouvement social européen. (Français)

«Nous ne payerons pas votre crise» c'est le slogan qui depuis maintenant plus d'un mois résonne dans toute l'Italie. La vague de contestation grandit, ils étaient plus de 300 000 le 14 novembre à Rome à reprendre ce mot d'ordre qui interpelle, au-delà des frontières, nos dirigeants. Ils sont des milliers, étudiants, enseignants et parents d'élèves à réfléchir et agir collectivement pour un autre système d'éducation. Ils appellent dès maintenant à la grève le 12 décembre.
«Nous ne payerons pas votre crise» c'est notre cri de révolte :
C'est le cri de celles et ceux qui, en Italie, en Allemagne, en Espagne et en France, ne veulent pas que l'éducation devienne une marchandise et qui refusent de voir leur avenir et celui de leurs enfants sacrifié par la casse des services publics, la seule richesse de ceux qui n'ont rien.
C'est aussi celui des travailleurs qui refusent les licenciements massifs et les délocalisations et qui luttent au jour le jour pour préserver leurs droits menacés par la loi des profits. C'est le cri de révolte de celles et ceux qui, parce que leurs salaires et leurs protections sociales ont été amputés par trente ans de politiques néolibérales, se sont endettés et payent au quotidien, dans la misère et la précarité, les choix égoïstes de nos dirigeants politiques et économiques.
C'est celui des migrants victimes du racisme institutionnalisé qui refusent la criminalisation parce qu'ils cherchent, au cœur des métropoles occidentales, une vie meilleure.
C'est celui de toutes celles et tous ceux qui refusent que leurs droits soient soumis à la raison du plus fort capitaliste.
« Nous ne payerons pas votre crise » c'est la mise en garde de celles et ceux qui depuis décembre 1995, des entreprises occupées aux banlieues, revendiquent l'égalité et le respect en France ; qui depuis 2003 en Allemagne se mobilisent contre le chômage et les exclusions... C'est la mise en garde qui aujourd'hui, en Italie, en Espagne, en Allemagne tonne aux oreilles des puissants.
« Nous ne payerons pas votre crise » c'est aussi une autre manière de dire que nous ne voulons plus subir ces politiques qui veulent nous sacrifier sur l'autel des profits. C'est notre façon de poser la question de l'égalité effective de droits de tous, hommes et femmes, nationaux et immigrés, travailleurs salariés ou privés d'emploi, citadins et ruraux.
C'est enfin le cri d'avenir de toute une génération qui se lève et décide de combattre, au niveau international, un système économique qui aujourd'hui prouve sa faillite. Ces hommes et ces femmes qui ne se satisfont pas de la soumission aux lois du marché, qui relèvent le défi de la mondialisation et qui veulent y apporter une réponse globale.
Oui, un autre monde est possible et nous l'inventerons, parce que c'est maintenant devenu une nécessité !
Par cette pétition nous appelons à la solidarité internationale avec les étudiants et travailleurs de l'éducation italiens en lutte contre le décret Gelmini et la loi 133. Nous appelons à la solidarité européenne contre la casse des services publics d'éducation, cible symbolique des politiques néolibérales qui visent à substituer, dans nos têtes, la logique du marché à la logique de l'égalité et de la solidarité. Nous affirmons nous aussi aux dirigeants internationaux que nous ferons tout pour ne pas payer les conséquences de leurs politiques irresponsables et néfastes. Nous appelons à l'organisation de la solidarité internationale en nous préparant à manifester notre solidarité avec le mouvement italien le 12 décembre prochain et en jetant des ponts aux delà des frontières afin de construire un véritable mouvement social européen.
Non, nous ne payerons pas votre crise !
Cette initiative est à l'initiative d'étudiants et de jeunes chercheurs français et italiens, elle vise dans un premier temps a affirmer notre solidarité avec les mouvements européens en cours puis d'organiser, à plus long terme, des collaborations internationales en matière de défense des services publics d'éducation.
Nous collectons d'abord les signatures d'intellectuels et d'universitaires européens puis nous l'ouvrirons au public d'ici quelques jours.
Pour signer, remplir le formulaire tout en bas de la page (en dessous du nom des premiers signataires)
www.sud-etudiant.org

Retrouvez l'actualité syndicale de l'université de Nanterre sur notre site nanterre.over-blog.com

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10/12/2008

SCUOLA & GIOVANI
Contestata dalla commissione Esteri la norma sul 'rientro dei cervelli'
In precedenza l'opposizione aveva abbandonato i lavori di quella Cultura
Università, intoppo per la Gelmini: il governo battuto alla Camera
di SALVO INTRAVAIA


www.repubblica.it

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08/12/08

A partire dalle ore 9:00 di venerdì partirà la diretta su www.StopGelmini.Org con collegamenti audio/video dai luoghi e le piazze dello sciopero generale a Napoli.
La regia a palazzo Corigliano, ospite di Radioazioni mette insieme le energie media attive a Napoli nella comuniczione libera e indipendente; contributi di MediacenterOrientale, MediacenterChiaiano, MiNa, IndymediaNapoli, RadioLina, InsuTv, RadioDiMassa ...

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05/12/08

Università di Siena
Il Piano di Risanamento del Rettore distrugge la didattica


chiude i corsi di laurea: da 116 si passa a 88! Ci troveremo davanti a maxi-corsi di laurea del tutto insensati, ancora più simili a scuole superiori, obbligati a seguire corsi assolutamente non attinenti con ciò che vogliamo studiare, e con una qualità e un approfondimento deprecabili!
chiede ai docenti di andare in pensione senza assumerne altri (blocco del turn-over): in questo modo l'Offerta didattica è drasticamente ridotta e, con i requisiti minimi della "riforma" Mussi, molti corsi di laurea rischiano di scomparire dall'anno prossimo oltre a quelli già condannati al punto precedente e a quelli di cui si era già deciso l'accorpamento per l'anno prossimo (follie...)
sposta i professori da una facoltà all'altra per tappare i buchi: che bel guadagno avere un corso con un professore che ha studiato tutt'altro e che, probabilmente, neppure conosce la materia che insegnerà...
vincola i fondi interni a una presunta "qualità", concetto aleatorio e vago, segno di come, probabilmente, i baroni continueranno a spartirsi la torta dei fondi tra di loro. Allo stesso tempo si tagliano i fondi a biblioteche e servizi, ma restano le carte di credito ai baroni!

distrugge la ricerca:

rimuove i fondi interni destinati alla ricerca e ai dottorati, mentre blocca tutti i concorsi e dimezza per poi rendere a un quarto le supplenze, evitando di assumere addirittura chi ha già vinto un concorso: così mentre si mandano a casa i professori nemmeno si assumono nuovi ricercatori (già costretti a fare lezione) e l'Università si paralizza divenendo un corpus di pura burocrazia
accorpa i dipartimenti in modo del tutto irrazionale, solo per risparmiare, unendo entità volte a ricerche profondamente differenti che verranno penalizzate e porteranno la ricerca a una mediazione al ribasso, mentre si vincolano i fondi a una presunta "affinità didattica" e all'autofinanziamento, avanguardia della privatizzazione

svende gli immobili senza investire finanziariamente sul futuro:

le ipotesi di vendita riguardano: il complesso di San Niccolò, Pontignano, il palazzo Bandini dove sono situate le segreterie, il palazzo della scuola di dottorato "Santa Chiara", il palazzo di San Galgano (con l'abbandono di Fieravecchia, in affitto), addirittura il palazzo dei Servi... chi più ne ha più ne metta! L'Università di Firenze, vendendo tutti gli immobili per fare cassa si trova adesso in una crisi finanziaria irrisolvibile...

In altre parole distrugge l'Università di Siena: senza ricerca e con una didattica annichilita, l'Ateneo senese è destinato a subire una fuga di studenti e a crollare nelle stime statali di qualità: perché uno studente dovrebbe venire a studiare in un'Università che non può offrire neppure un corso di Storia? Inoltre, con i pensionamenti in arrivo nei prossimi cinque anni e il blocco del turn-over, la maggioranza dei corsi di laurea non rientreranno nei requisiti minimi di Mussi.

Questo significa che l'Università di Siena chiuderà i battenti!

E Siena, senza Università, dovrà fare a meno della più importante fonte di introiti che ha: mancando gli studenti il sistema sociale senese crollerà, relegando l'economia cittadina al solo turismo mordi e fuggi...

Ps. Se volete saperne di più su quello che abbiamo fatto e stiamo continuando a fare qui a Siena, potete trovare informazioni a questo link:
www.studentisiena.it

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05/12/08

SINTESI dell'ASSEMBLEA DELLE SCUOLE BOLOGNESI

ALL'ORDINE DEL GIORNO:

1) FACCIAMO IL PUNTO
2) SCIOPERO GENERALE DEL 12 DICEMBRE


PUNTO PRIMO:

Vengono presentati e discussi in Assemblea i materiali prodotti dal gruppo di lavoro: "Facciamo il punto", modello di delibera, moduli per campagna iscrizioni e conferme.

Si decide di integrare i materiali con le osservazioni raccolte in Assemblea e provvedere alla massima divulgazione riveduta e corretta (vedere materiali allegati).

Si evidenzia il fatto che ad oggi la lotta deve essere portata avanti anche LOCALMENTE, ISTITUTO PER ISTITUTO.

E' indispensabile riuscire a raggiungere i genitori dei futuri iscritti alle prime classi della scuola primaria, possibilmente partecipando ad Assemblee informative all'interno delle scuole materne.

Dobbiamo suddividerci il compito di raggiungere le materne; a tale scopo in allegato trovate un elenco delle scuole, ripartito per quartieri: vi chiediamo di segnalare ad Elena in quali scuole riuscirete a fare informazione, specificando se con assemblee o con volantinaggio.

Prima degli Open Day, andrà effettuato il volantinaggio (volantino in preparazione), e durante gli Open Day dovremo essere presenti, possibilmente all'interno degli istituti e meglio se a qualche titolo (es. rappresentante di classe, membro del comitato genitori). Se non sarà possibile agire da dentro, andranno organizzati dei punti informativi esterni, per distribuire i moduli di iscrizione e per spiegare la differenza tra i vari modelli, evidenziando che il vero Tempo Pieno è di 40 ore settimanali, con due insegnanti contitolari, corresponsabili e specializzati per aree di insegnamento e con le compresenze. La necessità del mantenimento delle compresenze è da sottolineare sempre, perché è proprio sulla riduzione o eliminazione di queste ore che si mira per risparmiare. Facciamo capire bene ai genitori che le compresenze sono indispensabili per assicurare la qualità e l'arricchimento dell'offerta formativa (uscite didattiche, lavoro a gruppi) ed il recupero degli svantaggi.

Chiediamo che i modelli di iscrizione integrativi siano protocollati, restituendone copia al genitore che lo presenta al proprio circolo o istituto.

Si valuterà successivamente se organizzare una consegna collettiva all'Ufficio Scolastico Regionale dei moduli delle iscrizioni e delle conferme.

Riteniamo che, DATA LA RICHIESTA DELLE FAMIGLIE, i Dirigenti Scolastici potranno chiedere all'ufficio scolastico il numero di insegnanti adeguato a coprire i modelli richiesti. Per questo motivo, chiediamo ai Dirigenti Scolastici che trasmettano non soltanto delle cifre, ma anche le richieste complete e circostanziate di conferma e di mantenimento del P.O.F.

PUNTO SECONDO:

L'Assemblea delle scuole ha sempre creato le proprie iniziative autonome, dandosi degli appuntamenti svincolati dalle date sindacali degli scioperi.

Lo abbiamo visto per esempio il 15 ottobre, con la notte per la scuola pubblica, che è stata ampiamente partecipata, lasciando poi tutti liberi di partecipare allo sciopero e al corteo del 17 ottobre. Lo abbiamo visto ancora il 28 ottobre, con la veglia luminosa in piazza, affollata ed emozionante, nonostante la pioggia. Lasciando poi tutti liberi di partecipare allo sciopero e al corteo del 30 ottobre.

Chiediamo da sempre uno sciopero generale unitario, di tutti i sindacati, per la scuola pubblica, laica e di tutti.

La scuola deve unire, non dividere, a partire dai contenuti, che accomunano genitori, insegnanti, studenti, al di là di qualunque appartenenza o non appartenenza politica o sindacale.

L'Assemblea delle Scuole ha deciso di inviare un suo rappresentante a leggere il medesimo discorso dalle diverse piazze dove si manifesterà il 12.

Per rivendicare ancor più chiaramente la totale autonomia dell'Assemblea delle scuole da ogni sindacato, da ogni partito, per poter dire forte e chiaro: noi siamo qua, ma siamo anche là, semplicemente perché andiamo liberamente dove ci consentono di mettere in rilievo le ragioni della protesta della scuola.

Per incontrare tanti lavoratori, per raggiungere con le nostre parole d'ordine persone nuove, anche chi non si sente particolarmente coinvolto dalla protesta del mondo della scuola. Perché lottiamo insieme contro i tagli, contro una crisi che non siamo disposti a far pagare alle future generazioni, togliendo loro sempre più risorse e possibilità.


PROSSIMO INCONTRO DEL GRUPPO DI LAVORO:
Martedì 9 dicembre ore 19, seguirà convocazione.

PROSSIMO INCONTRO DELL'ASSEMBLEA:
Venerdì 9 gennaio 2009, ore 17 scuola Guido Reni Vicolo Bolognetti, 10


ASSEMBLEA GENITORI ED INSEGNANTI DELLE SCUOLE DI BOLOGNA E PROVINCIA


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02/12/08

Scuola. Contestata Valentina Aprea, presidente della commissione istruzione alla camera


La presidente della Commissione Istruzione della Camera, Valentina Aprea, è stata contestata ieri a Crema da un gruppo di studenti, appartenenti al Comitato Scuola Pubblica.

La parlamentare del Pdl, si trovava nella città lombarda per presenziare all'incontro 'Il mondo cambia. E la scuola?, promossa dal Centro Culturale Cremasco "Stefan Wyszynskì" e dall'associazione "La Bussola". Al termine del suo intervento, gli studenti hanno iniziato una vivace protesta con slogan e striscioni come "Non pagheremo la vostra crisi" e "Giù le mani dalla scuola pubblica"

www.agenziami.it

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01/12/2008

Contro la Gelmini ma anche contro la Guzzanti. Il Mezzacanaja non concede sconti


Sabina Guzzanti sabato scorso era a Senigallia al Teatro La Fenice per presentare il suo Vilipendio Tour.
Nella mia città c'è un vasto schieramento contro la Gelmini che sta proponendo diverse manifestazioni e incontri di protesta contro la presunta riforma.
A queste manifestazioni partecipa anche il Centro Sociale autogestito Mezzacanaja .
Senigallia è una città che aveva un numeroso gruppo di ebrei all'epoca e anche di canaglie, da qui il detto: Senigallia mezza ebrea e mezza canaglia.
I ragazzi del Centro Sociale sono stati protagonisti di numerose manifestazioni e volevano, anche in questa occasione della venuta della Guzzanti, leggere un comunicato contro la riforma Gelmini.
All'inizio l'entourage degli organizzatori aveva dato il benestare ma poi erano tornati sui loro passi e avevano chiesto ai ragazzi di parlare alla fine della serata, assicurando anche la presenza della Guzzanti stessa.
La cosa ovviamente non è piaciuta ai ragazzi che sono entrati nel teatro e hanno letto comunque il comunicato.
Sabina Guzzanti al termine del suo show ha comunque avuto il buongusto di commentare che: "Quando si manifesta e si protesta, non si chiede il permesso."
E infatti il Mezzacanaja non ha fatto sconti nemmeno a Sabina, poi comunque tutti a casa.

pollicino.blogosfere.it


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