Libero Tassella - 09-12-2008 |
Nel mio intervento (giudicato eccessivo e terrorista da un forumista di " Gli amici del precariota" su www.professioneinsegnante.it nella sezione "Tavola rotonda") non si fa affatto terrorismo psicologico e io non ne ho mai fatto, anche quando dirigevo un’associazione sindacale a Napoli; ma si dice papale papale di guardare in faccia la realtà, come dovere etico/politico, al fine di continuare la mobilitazione. In ogni caso se è vero come è vero, che nei prossimi dieci (dico dieci) anni 300.000 docenti andranno in pensione, tra cui chi scrive, è pur vero che si sta studiando come non sostituirci affatto, e a mio avviso siamo solo all'inizio di un grande processo di " riconversione della scuola statale italiana" , per creare un mercato, oggi del tutto residuale ( i diplomifici), alla scuola commerciale, se ne sono accorti qualche mese fa persino i preti e famiglia cristiana, ve la ricordate la campagna stampa del mensile paolino contro i tagli alla scuola? La legislatura è lunga, durerà 5 anni e questi sono soli i primi tagli a breve periodo programmati da Tremonti per far cassa ( 8 miliardi) nei prossimi tre anni, -130.000 unità di organico in meno, tagli che immediatamente si cominceranno ad effettuare secondo il piano programmatico già in vigore dal prossimo anno scolastico 2009/2011; poi seguiranno gli altri tagli nei successivi due anni. A questo punto , quello che non serve a nessuno, in primis ai precari, è il corpo dei pompieri, gettare acqua sul fuoco che brucia, serve soprattutto denunciare e testimoniare, continuare a manifestare altrimenti passerà ancor di più il messaggio governativo dell'autunno, cioè che questi tagli non sono altro che una razionalizzazione della spesa per l'istruzione, un voler eliminare gli sprechi nella scuola statale, che è stata definita ad arte uno spendificio, e chi è contro o è comunista, o è un fannullone, o un è nostalgico del passato, o meglio, come ama dire il ministro nella sua comunicazione a spot, un difensore dello status quo. |